10 eco-rifugi per scappare via dalla pazza folla
I rifugi alpini e nei boshi più belli
Chi non ha mai desiderato almeno una volta di lasciarsi lo stress della quotidianità alle spalle, per rifugiarsi in un luogo di tranquillità e pace, immerso nella natura? Ecco dieci progetti che hanno trovato realizzazione in alcuni degli angoli naturali più belli e suggestivi al mondo: 10 eco-rifugi per scappare via dalla pazza folla, magicamente immersi tra sogno e realtà.
I rifugi alpini più belli
Ci sono molti rifugi bellissimi in diverse parti del mondo. Ecco alcuni che sono considerati tra i più belli nella nostra bella Italia.:
- Rifugio Lagazuoi, Italia: situato nelle Dolomiti italiane, offre una vista mozzafiato sulle montagne circostanti. È anche famoso per essere posizionato vicino alle trincee e ai tunnel della Prima Guerra Mondiale.
- Rifugio Piz Boè, Italia: si trova nelle Alpi italiane, ed è uno più alti delle Dolomiti, con panorami mozzafiato sulle valli circostanti e sulle cime dolomitiche.
- Bivacco Luca Vuerich, Italia: ha firma italiana questo progetto dell’architetto Giovanni Peramosca realizzato tra le rocce sulle più alte vette delle Alpi Giulie. Il rifugio si trova a oltre 2.500 m sopra il livello del mare ed è stato commissionato dalla famiglia del defunto scalatore dal quale prende il nome. La struttura può ospitare fino a 9 persone alla volta, fornendo un riparo a tutti i visitatori, gli scalatori, appassionati di montagna in cerca di riposo dopo il lungo cammino.
- Rifugio Bertone, Italia: situato nelle Alpi Graie, propone una vista meravigliosa sul Monte Bianco e sul massiccio delle Grandes Jorasses.
- Rifugio Bonatti, Italia: lungo il celebre sentiero dell’Alta Via n. 1, il rifugio Bonatti ha una vista mozzafiato sul massiccio del Monte Bianco e sulle montagne circostanti.
- Capanna Monte Rosa, Svizzera: è nelle Alpi svizzere vicino a Zermatt, uno dei più conosciuti perché super moderno dopo una recente ristrutturazione, e per le spettacolari viste sulle valli e sulle cime delle montagne del gruppo del Monte Rosa e Cervinia. È un punto di partenza per escursioni e scalate in una delle catene montuose più iconiche d’Europa.
I rifugi alpini più belli nel mondo
Passiamo al di fuori dell’Italia e scopriamo i rifugi più belli in Sud America:
- Rifugio Grey, Cile: situato nel ‘Parco Nazionale Torres del Paine’, ha una vista spettacolare sul ghiacciaio Grey. È un punto di partenza ideale per esplorare la bellezza naturale della regione.
- Rifugio Frey, Argentina: Situato nei pressi di Bariloche, in Argentina, è immerso nella natura incontaminata della Patagonia. È un punto di partenza per escursioni e arrampicate sulle montagne circostanti.
- Nouveau refuge du Goûter, Francia: il nuovo rifugio nel massiccio del Monte Bianco, uno dei più alti d’Europa (3.835 m di altitudine), sostituisce il vecchio edificio, una struttura inadeguata e fatiscente risalente al 1962. Con la sua forma ovoidale, è progettato per adattarsi tecnicamente ed esteticamente ai vincoli di un ambiente difficile dove i venti possono raggiungere i 300 km/h. La struttura in legno di 4 piani, leggera e resistente, con un rivestimento esterno in acciaio inossidabile, si affaccia su una delle montagne più spettacolari d’Europa.
- Refuge des Grands Mulets, Francia: si trova sulla storica via del Monte Bianco, su uno sperone roccioso a 3051 m di altitudine, circondato dai ghiacci e affacciato sulla Jonction des glaciers de Taconnaz.
- La Cabane Solvay, Svizzera: aggrappato ad uno sperone di roccia del Cervino a ben 4.003 m di altitudine, il rifugio Solvay festeggia 100 anni dalla sua fondazione, ed è considerato il bivacco più alto e pericoloso delle Alpi svizzere. Costruita sulla cresta dell’Hörnli, sul versante nord-orientale del Cervino, vicino a Zermatt, nel Canton Vallese, questa capanna di legno ha porta d’accesso a pochi cm da uno strapiombo. È meglio assicurarsi che nessuno stia per uscire quando si entra….
- Kanin Winter Cabin, Slovenia: è una struttura in legno rivestita in alluminio nelle Alpi Giulie, al confine tra Italia e Slovenia. Offre una vista panoramica a 360° sul magnifico Triglav e sulla Valle dell’Isonzo, ed è stata progettata dallo studio OFIS Arhitekti.
- Chacaltaya Lodge, Bolivia: è stata per anni l’unica stazione sciistica della Bolivia e la più alta del mondo, più del Campo Base Nord del Monte Everest, ma quando il ghiacciaio della montagna si è sciolto, è stata abbandonata. Aperta negli anni Trenta sul ghiacciaio Chacaltaya, per decenni ha detenuto il record ed il ristorante del resort è ancora riconosciuto dal Guinness come il ristorante più alto del mondo. Nel 2009, il ghiacciaio, che aveva più di 18.000 anni, si è completamente sciolto. Il resort è stato chiuso e abbandonato e gli impianti di risalita disattivati. Da allora, è rimasto come una gelida città fantasma sulle nude pendici rocciose.
- Sefton Bivvy, Nuova Zelanda: il Sefton Bivouac è il più antico rifugio dell’Aoraki, nel Mount Cook National Park ancora nella sua costruzione rossa originale, ed è l’edificio più antico nei dintorni del parco. Ha servito generazioni di scalatori impegnati in una salita impegnativa, offre uno dei più ampi panorami sulle montagne della Nuova Zelanda e si può fare bird watching sui più rari uccelli alpini della zona
I rifugi nel bosco più belli
- La fabrique, Ginevra: questo rifugio nel verde è stato realizzato sfruttando finestre recuperate da siti di demolizione. L’idea, dello studio francese Bureau A, ha permesso di creare uno spazio vicino Ginevra dove esplorare i punti di contatto tra sogno e concretezza, in un piccolo padiglione totalmente vetrato.
- Casa d’estate a Linescio, Svizzera: un maso vecchio di 200 anni che si trova nel Canton Ticino, tutto in pietra e legno, è senza pretese, ma è stato trasformato in una rustica casa estiva in cui solo l’esterno è preservato. Il progetto dello studio Buchner Bründler Architekten rivela una doppia anima. L’esterno, conservato con le sue caratteristiche originali, cela un interno brutalista in cemento a vista a doppia altezza, nel quale non manca il camino.
- Alpin cabin, Canada: lo studio Scott&Scott ha ideato questo rifugio nella natura che cattura lo spirito avventuroso delle esplorazioni. Questa piccola casa immersa nel verde selvaggio dell’isola canadese davanti a Vancouver, può essere raggiunta soltanto per cinque mesi all’anno attraverso una strada sterrata, durante l’inverno diventa accessibile soltanto a piedi o in slittino. La struttura minimalista è stata pensata per resistere ai forti venti e al peso della neve che si accumula durante la lunga stagione fredda, reggendosi su lunghi pali che le permettono di non essere sepolta dalle nevicate. Non c’è elettricità e il riscaldamento è prodotto da una stufa a legna.
- Una casa sull’isola, Svezia: lo studio Widjedal Racki ha creato una suggestiva casetta estiva sulla riva di un’isola nell’arcipelago davanti a Stoccolma. Formazioni rocciose e piante d’alto fusto disegnano un paesaggio nel quale questa piccola costruzione in legno si integra alla perfezione, fondendo spazi aperti e spazi chiusi in un gioco di continue variazioni.
- Writers House, Norvegia: sull’isola norvegese di Vega è lontano dal caos cittadino come quello progettato dallo studio Kolman Boye Architects sull’isola di Vega, nell’arcipelago norvegese, a poca distanza dal circolo polare. Il piccolo edificio si fonde con il paesaggio circostante come se ne avesse sempre fatto parte, nascondendo un cuore fatto di design e accoglienza.
- Cottage Hamra, Svezia: essenzialità e semplicità infatti sono le parole d’ordine che hanno guidato la progettazione dell’Hamra che porta la firma di Dinell Johansson. Si trova in Svezia, nella regione del Gotland, ed è studiata per ospitare in 64 mq il massimo numero di letti possibili organizzandosi con tutto il necessario ma in maniera estremamente funzionale, grazie all’idea di una zona cucina al centro e di servizi all’esterno della casa. A causa di un budget molto contenuto è stata tenuta più semplice possibile, la casetta non ha un fronte o retro e ogni lato è generico, permettendo l’acceso da ogni parte.
- Capanna Split View, è un lodge di montagna dello studio Reiulf Ramstad Arkiteker e si sviluppa su un unico ramo centrale che ospita la zona notte, per poi dividersi in due separate aree dedicate alla zona living, da qui il nome di split view. L’edificio sfrutta materiali naturali e si sviluppa su più livelli, per poter sempre emergere dalla neve.
- Capanna estiva Grogaard e Slaattelid, Norvegia: la piccola casa estiva dello studio Knut Hjeltnes Architects sembra crescere naturalmente dal terreno, sviluppando lunghe radici che si estendono fino all’acqua. La vista centrale, grazie all’ampia vetrata, si apre direttamente sul lago, mentre due vani in legno si sviluppano per garantire la privacy degli ambienti più intimi.
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Ultimo aggiornamento il 29 Maggio 2024 da Rossella Vignoli
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