Acqua distillata: cos’è, a cosa serve e come farla in casa
L’acqua distillata è un’acqua quasi del tutto priva di impurità che può essere ottenuta tramite un processo di distillazione replicabile in casa con alcune tecniche fai-da-te di facile esecuzione.
Sommario
Per l’esattezza, l’acqua distillata è un’acqua a cui sono stati sottratti minerali, microrganismi, gas e impurità che normalmente si trovano disciolti nell’acqua non trattata. Quest’acqua, dunque, non presenta batteri, calcare e altri minerali ed ha una conducibilità elettrica limitata per via della bassa concentrazione di ioni presenti al suo interno.
Vediamo a cosa serve, le caratteristiche, gli utilizzi e come auto-produrre acqua distillata direttamente in casa propria.
Acqua distillata: cos’è
Come abbiamo visto, l’acqua distillata è un’ acqua quasi completamente pura. Essa, infatti, è priva di sali minerali, gas e batteri che normalmente arricchiscono l’acqua in proporzioni diverse, a seconda della provenienza (sorgente, rubinetto, bottiglia, mare, ecc).
Il processo di distillazione dell’acqua serve proprio ad eliminare le componenti solide, i minerali, i microrganismi ed i gas presenti nell’acqua del rubinetto ma anche in quella in bottiglia.
Formula
L’acronimo che definisce chimicamente l’acqua distillata nelle formule è quasi uguale a quella dell’acqua “normale”: DH2O. Tradotto in termini pratici, significa che in ogni molecola di questo liquido ci sono 2 atomi di idrogeno e 1 di ossigeno, ma con una differenza fondamentale: la lettera “D” che vediamo anteposta indica, appunto, il processo di distillazione.
Utilizzi in casa
In ambito domestico, l’acqua distillata è utilizzata sopratutto a scopo alimentare, per far funzionare alcuni elettrodomestici, per realizzare detergenti ecologici fatti in casa, per innaffiare le piante e per riempire gli acquari.
L’acqua distillata trova largo impiego, infatti, per la cura della persona, delle piante e per il corretto funzionamento di alcuni elettrodomestici, come ferro da stiro, deumidificatori e climatizzatori.
E’ utile per innaffiare le piante grasse, per riempire gli acquari finti e per il rabbocco del radiatore dell’auto o della vaschetta del tergicristallo. Può essere utilizzata anche per rendere acido il terreno di orti e giardini.
L’acqua distillata è un valido aiuto nelle pulizie domestiche per far brillare l’acciaio, smacchiare il bucato e riempire la vaschette dei radiatori che non si incrosteranno di calcare. Inoltre, è perfetta per lavare i capelli senza appesantirli. In cosmetica, è un ingrediente fondamentale per preparare detersivi e profumi naturali fai da te.
Acqua distillata: si può bere?
Contrariamente a quel che si potrebbe pensare, bere acqua distillata è sconsigliato. A lungo termine, infatti, gli effetti negativi sull’organismo possono essere notevoli poiché si tratta di un’acqua priva di sali minerali – sostanze essenziali alla nostra salute – la cui carenza può provocare gravi scompensi psico-fisici.
Ciò espone l’organismo alla possibilità di sviluppare malattie coronariche, osteoporosi, osteoartriti, ipotiroidismo e all’ invecchiamento precoce. L’utilizzo a scopo alimentare, pertanto, dovrebbe essere limitato a brevi periodi di tempo e sempre sotto sorveglianza del medico di base.
Acqua distillata fai-da-te
Molto spesso sentiamo parlare di acqua distillata senza sapere effettivamente cos’è e quando è opportuno utilizzarla al posto dell’acqua normale che sgorga dai rubinetti.
Non tutti sanno, inoltre, che l’acqua distillata può essere realizzata facilmente in casa con metodi piuttosto semplici. Metodi che assicurano lo stesso risultato dell’acqua distillata comprata in farmacia o nei negozi specializzati.
Per ottenere acqua distillata non servono strumenti particolari o complicate formule chimiche. L’acqua, infatti, può essere distillata con metodi casalinghi sicuri che non richiedono neanche l’impiego di addolcitori d’acqua domestici.
Volete sapere di cosa si tratta? Ecco 3 tecniche fai-da-te che consentono di distillare l’acqua di rubinetto in tutta sicurezza.
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Condensazione in recipiente
Questa tecnica consiste nel riempire con acqua corrente una pentola abbastanza profonda (20 litri di capacità) e posizionarla su un fornello con un recipiente di vetro (ad esempio una zuppiera in vetro) lasciato galleggiare sul liquido. Badate che il recipiente non tocchi mai il fondo della pentola ma galleggi sul liquido senza andare giù.
Quando l’acqua inizierà a bollire e ad evaporare ponete sulla pentola un coperchio di vetro capovolto e metteteci sopra dei cubetti di ghiaccio. In questo modo, il liquido che evaporando risalirà verso l’alto incontrerà una superficie fredda e ricadrà nel recipiente di vetro posto nella pentola sotto forma liquida.
Sali minerali e gas (più pesanti) convoglieranno verso il fondo della pentola, e alla fine del processo, quando il recipiente sarà pieno, avremo ottenuto una buona quantità di acqua distillata pronta all’uso.
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Condensazione in bottiglia
Questa tecnica prevede l’utilizzo di 2 bottiglie di vetro, di cui una preferibilmente con collo curvo 90° che consentirà di impedire all’acqua di ritornare nella bottiglia all’interno della pentola.
Riempite la bottiglia con il collo normale con della semplice acqua di rubinetto lasciando 10 cm di spazio vuoto tra il livello del liquido e la cima del collo. Utilizzando del nastro adesivo, unite le due bottiglie per i colli in modo da collegare le bocche tra loro. Badate che il nastro utilizzato sia robusto e che sigilli perfettamente le sommità delle due bottiglie in modo che né il vapore né l’acqua possano fuoriuscire durante il processo di condensazione.
Collocate la bottiglia piena d’acqua in un pentolone anch’esso riempito con una quantità di acqua sufficiente a coprire la bottiglia. Inclinate a 30° la bottiglia nel pentolone appoggiandola ad una parete interna in modo che sia stabile.
La bottiglia vuota fuori dalla pentola dovrà essere avvolta in un sacchetto di ghiaccio e raffreddata adeguatamente in modo che quando l’acqua comincerà a scaldarsi il contatto con la superficie fredda inneschi il processo di condensazione del vapore. L’acqua distillata comincerà quindi ad entrare nella bottiglia vuota fino a riempirla.
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Raccolta delle acque meteoriche
Il metodo è piuttosto semplice e consiste nel convogliare in contenitori puliti le acque meteoriche. Dopo due giorni di attesa, i sali minerali contenuti nell’acqua cominceranno a disperdersi e l’acqua potrà essere trasferita in brocche per essere utilizzata.
Tale tecnica, come si può intuire, è viziata dall’inquinamento atmosferico che può alterare la composizione dell’acqua piovana con elementi acidi o addirittura nocivi.
Differenza tra acqua distillata e demineralizzata
L’acqua distillata differisce da quella demineralizzata sia per le caratteristiche che, conseguentemente, per gli impieghi a cui è destinata, sia livello industriale che domestico.
Non è raro che il concetto di distillazione dell’acqua venga confuso con quello di demineralizzazione. Benché simili, si tratta di trattamenti diversi.
Il processo di demineralizzazione dell’acqua, infatti, è ottenuto attraverso reazioni chimiche che non abbattono la carica batterica. Al contrario, quello di distillazione è ottenibile facilmente anche in casa con un risultato di purezza molto vicina al 100%.
Dove si compra
L’acqua distillata può essere comprata facilmente in quasi tutti i supermercati, in farmacia e nei garden-center o nei negozi di animali specializzati nella vendita di acquari. La si trova imbottigliata in contenitori di varie dimensioni e in taniche da 5 e 10 litri. Può essere acquistata anche online sulle principali piattaforme di e-commerce.
Prezzo
Il prezzo medio dell’acqua distillata varia a seconda del produttore e del distributore presso cui la si acquista. In generale, il costo per litro è in media di 0,80-0,90 centesimi.
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Ultimo aggiornamento il 30 Agosto 2019 da Rossella Vignoli
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Attenzione però: l’acqua distillata “vera” può essere dannosa sia nei ferri a vapore, sia miscelata con l’antigelo/paraflù dei radiatori delle auto e degli scambiatori sigillati di altre attrezzature (pannelli solari termici) e in qualsiasi utilizzo dove sia rischiosa un’eccessiva acidità. Infatti dopo la distillazione l’acqua è così pura che ritornando in contatto con l’atmosfera torna a saturarsi dei gas componenti l’aria. Tra questi ad esempio l’anidride carbonica (ma anche l’idrogeno benchè percentualmente pochissimo) in quanto acida li corrode. Per lo stesso motivo l’acqua distillata può rovinare viti, boccole nella camicia del motore, e i componenti della pompa di circolazione o della termostatica, in presenza di calore, e sommata alla normale acidità del glicole etilenico e propilenico che invecchia, acidità solo parzialmente contrastata dagli inbitori del glicole etilenico e propilenico. Va bene invece nella vaschetta lavavetri dell’auto e per rabboccare le batterie al piombo acido coi tappi (quelle cioè che permettono la manutenzione)
Ottimo articolo, ben scritto e pieno di buone info.