Pulizia della casa

Acqua dura per il calcare: che danni provoca a cose e persone

Come risolvere il problema dell’acqua dura e dei conseguenti danni da calcare sulle tubature e gli elettrodomestici di casa? Una guida rapida per eliminare queste fastidiose incrostazioni che con l’acqua ricca di calcare si formano molto velocemente danneggiando tutto.

Acqua dura per il calcare: che danni provoca a cose e persone

Calcare: cos’è

Il calcare in natura è una roccia sedimentaria il cui componente principale è un minerale, la calcite, spesso accoppiato alla dolomite. Tutti però lo conosciamo come un incrostazione biancastra solida, simile al gesso, che si deposita sulle bollitori, resistenze, caldaie e altre parti esposte all’azione dell’acqua dura, cioè con una elevata concentrazione di sali minerali come calcio, magnesio e altri minerali in essa disciolti.

Calcare, la roccia

Si tratta di una roccia sedimentaria composta principalmente da calcite, e si trova in natura.

Cosa vuol dire acqua dura

Il contenuto d’acqua in calcare dipende dalla natura del suolo che attraversa, partendo dalla sorgente fino al rubinetto di casa. A seconda del percorso, il suo contenuto calcareo varia notevolmente. All’interno dello stessa area geografica, o addirittura della stessa città, due abitazioni possono avere accesso all’acqua con una diversa concentrazione di calcare, a seconda della rete di approvvigionamento a cui sono collegate.

In base alla quantità di sali di magnesio e calcio, l’acqua è classificata come molto dolce (pochissimo calcare) o molto dura (molto calcarea). Le sue proprietà, e quindi le sue caratteristiche e gli impatti sulle cose, possono essere molto diverse.

Per determinare la durezza dell’acqua è necessario misurare la quantità di ioni calcio (Ca+++) e magnesio (Mg+++), che sono i due principali fattori di mineralizzazione dell’acqua.

L’unità di misura della durezza dell’acqua è il titolo idrotimetrico, o TH (dal francese Titre Hydrometrique), espresso in gradi francesi (°f) appunto. Un grado corrisponde a 10,3 mg di carbonato di calcio per litro (o,4 mg di calcio).

La durezza è organizzata in una scala:

  • 0°f – 5°f  l’acqua si definisce molto dolce
  • 6°f – 10°f  l’acqua si definisce dolce
  • 11°f – 15°f  l’acqua si definisce mediamente dura
  • 16°f – 30°f  l’acqua si definisce dura
  • superiore a 30°f  l’acqua si definisce molto dura

A seconda del livello di durezza, si potrà parlare di acqua dolce, quando contiene poco o nessun calcare, e acqua dura, quando contiene calcare.

Un po’ di chimica…

Tutti sanno che la formula chimica dell’acqua è H2O, cioè due atomi di idrogeno per un atomo di ossigeno. Ciò corrisponde all’acqua pura che, in questa forma, sarebbe inadatta al consumo. Perché l’organismo umano ha bisogno di oligoelementi, i cosiddetti sali minerali. Una parte è fornita proprio dall’acqua che si beve. Per questo un’acqua dolce è inadatta ad essere bevuta.

Il calcare altro non è che carbonato di calcio , la cui formula è CaCO3 e non si scioglie in acqua pura. Ma se l’acqua contiene anidride carbonica (CO2), che accade quando entra in contatto con l’aria, allora inizia a sciogliere il calcare, secondo la seguente reazione:

CaCO3 + HO2 + HO2 + CO2 ←→ Ca(HCO3)2
Carbonato di calcio + anidride carbonica = bicarbonato di calcio

È proprio il bicarbonato di calcio che poi si deposita sulle pareti dei tubi e lascia tracce bianche sui sanitari dopo l’evaporazione dell’acqua.

Calcare perché si forma

Prima di tutto, è importante ricordare che nell’acqua fredda sono disciolti il calcio e il magnesio, cioè due sali minerali utili all’organismo, che non intaccano né tubature né rubinetti.

È solo riscaldando l’acqua che i minerali di calcio e magnesio si trasformano in carbonato di calcio e carbonato di magnesio comunemente chiamati con il termine di calcare, che sono poi le sostanze che si depositano sui metalli e altri materiali, danneggiandoli.

Stiamo comunque parlando di minerali che in modeste quantità non sono dannosi per la salute umana. Per questo motivo si può consumare l’acqua dura senza trattamento anticalcare, mentre è bene trattare l’acqua che si riscalda per evitare che formi depositi.

Come si forma il calcare nell’acqua

L’acqua corrente contiene, naturalmente, sali minerali disciolti come il carbonato di calcio e il magnesio e la quantità per litro di questi minerali determina la cosiddetta durezza dell’acqua.

Quando è molto ricca di minerali si può verificare la formazione delle incrostazioni, perché l’acqua dura è ricca di bicarbonato di calcio, un sale solubile in acqua. Quando una superficie si asciuga, l’acqua evapora rilasciando anidride carbonica che si accumula in depositi di carbonato di calcio. In questo modo si forma il calcare.

calcare

Il calcare di colore rosso

Il calcare è composto principalmente di calcio e magnesio, per questo si potrebbe pensare che i depositi di calcare siano di colore bianco. Tuttavia, i depositi di calcare hanno per lo più una colorazione rossa e questo è dovuto alla relazione tra il calcare e la ruggine.

Subito dopo la formazione di depositi di calcare, tutte le particelle di ferro e di ossido di ferro si inglobano nel calcare. È per questo motivo che i depositi di calcare sono rossi.

Questo processo causa quindi la formazione di depositi di ruggine nelle tubature, una minaccia che si manifesta sotto forma di corrosione puntiforme.

I batteri tra i cristalli di calcare

I depositi di calcare sono un terreno di coltura ideale per batteri e altri microrganismi indesiderati. Poiché i depositi  hanno una superficie ruvida e irregolare, le piccole cavità tra i cristalli sono il luogo perfetto per l’attecchimento di batteri.

Dunque, sia in acqua fredda che calda si verificherà un aumento di sostanze potenzialmente pericolose che rimarranno inglobate nel calcare.

Calcare, cosa provoca

Agli elettrodomestici

Gli accumuli di questa sostanza sulla resistenza degli elettrodomestici che usano acqua, ne impediscono il regolare scambio termico.

Avendo un elevato potere isolante, quando si accumula sulla resistenza elettrica di lavatrici, scaldabagno, caldaie e lavastoviglie, ne abbassa l’efficienza e va così ad aumentare il consumo di energia elettrica.

calcare

Alla rete idrica

L’acqua dura rovina le guarnizioni e può causare perdite e gocciolamenti. Le incrostazioni possono causare danni alla rete idrica perché rischiano di impedire il passaggio dell’acqua nelle tubazioni, causare ostruzioni, provocare il grippaggio delle valvole, delle saracinesche e dei miscelatori.

Le incrostazioni possono anche innescare fenomeni corrosivi che, a lungo andare, possono danneggiare irreparabilmente le componenti a contatto con l’acqua.

All’ambiente

Non è una sostanza ecologica: aumenta l’emissione di CO2 per via dei maggiori consumi elettrici e fa intensificare l’uso dei detergenti.

L’acqua dura diminuisce l’efficacia dei detersivi, costringendo a utilizzarne dosi maggiori. Anche l’ammorbidente potrebbe non sortire l’effetto desiderato a causa del calcare.

Al bucato

Lavare i tessuti con acqua dura li opacizza, perché scarica piccoli depositi nelle fibre tessili, rendendo le colorazioni dei capi più spente e, appunto, opache.

Il bucato, non solo avrà colori più spenti, ma sarà anche più ruvido e meno morbido al tatto.

Agli alimenti

Altera il sapore degli alimenti e le bevande preparate con acqua calcarea sono meno gradevoli al palato. Un té con acqua dura sarà meno piacevole di uno fatto con acqua normale.

Alla salute: chi beve acqua dura rischia i calcoli ai reni?

Si tratta di un elemento nocivo per le cose, ma poco per la nostra salute. Per quanto riguarda la bellezza, ha degli effetti negativi, perché ostruisce i pori e rende la pelle secca, rende i capelli secchi e opachi.

Ma recenti ricerche hanno però evidenziato come l’acqua calcarea non sia nociva ai reni, anzi, sembrerebbe che il calcio contenuto nel calcare possa ridurre l’assorbimento di grassi a livello dell’intestino al fine di prevenire l’osteoporosi e svolgere un’azione protettiva per alcuni tumori.

Inoltre, le acque dure svolgono un azione protettiva nei riguardi delle malattie cardiovascolari.

Cosa scioglie il calcare

Il carbonato di calcio, il componente principale del calcare, allo stato puro, è poco solubile nell’acqua, in essa si trova sotto forma di ione calcio (Ca ++ ) e di ione carbonato (CO3– –).

Per disciogliersi deve essere caricato di anidride carbonica, che reagisce con esso per formare acido carbonico diluito.

Dunque il carbonato di calcio è solubile nell’acqua contenente anidride carbonica. Tuttavia, la solubilità dei gas nell’acqua aumenta con la pressione e, a differenza della maggior parte dei solidi, diminuisce con l’aumentare della temperatura.

Perché il calcare si scioglie nell’acido

La dissoluzione del calcare è favorita dall’aggiunta di una soluzione acida, in realtà si tratta dello scioglimento del carbonato di calcio in un liquido acido.

Come eliminare il calcare in maniera naturale

Per farsi un anticalcare naturale basterà reperire in commercio poche materie prime, senza ricorrere a quei prodotti specifici che spesso contengono sostanze chimiche dannose per l’ambiente.

Si possono usare: l’aceto, il limone e l’acido citrico, il pomodoro, il bicarbonato di sodio.

calcare

Eliminarlo dai capelli

L’acqua può lasciare un residuo calcareo sui capelli e questo li rende più fragili rispetto alle aggressioni esterne, in particolare al sole. I capelli tenderanno allora a inaridirsi più facilmente e a spezzarsi, saranno spenti e opachi.

Per evitare capelli secchi è consigliato installare un soffione doccia con filtro anticalcare, oppure terminare la fase di risciacquo con acqua e succo di limone.

Per mantenere morbidi capelli è consigliabile usare una maschera o un balsamo, per esempio dell’olio di semi di lino è un ottimo rimedio.

Eliminarlo dalla pelle

Chi usa l’acqua calcarea per l’igiene personale potrà avere la pelle secca, perché questo sale ostruisce i pori della pelle e non la fa ossigenare bene.

Per la pelle è sempre bene usare un tonico viso che aiuti a rimuovere questa sostanza e dà energia, meglio se sono biologici e senza alcool.

I tonici idratano, leniscono e tolgono fastidiosi residui calcarei e di latte detergente, oltre ad essere un vero è proprio booster per la pelle. La rassodano, leniscono e aiutano la penetrazione dei prodotti successivi.

Eliminarlo da WC, rubinetti e sanitari

Per la pulizia della casa si possono usare prodotti specifici per eliminare questa sostanza oppure ricorrere all’aceto di vino.

Per i rubinetti, basterà immergere la parte da pulire, se piccola, in un bicchiere pieno di aceto, e lasciarvela per almeno 5 ore. Poi procedere alla rimozione dei residui con l’aiuto di una spugnetta abrasiva o di uno spazzolino usato e risciacquare.

Per i sanitari si potrà passare una spugna immersa prima nell’aceto o direttamente degli spicchi di limone sulle parti da pulire dai depositi.

Per il WC si può ricorrere ad una miscela di 3 parti di bicarbonato e 1 parte di aceto caldo. Prima sfrigolerà e formerà una schiuma, poi si trasforma in una pasta da passare sui depositi e le strisce e lasciar agire per mezz’ora. Infine, poi risciacquate con acqua calda. Meglio ancora, si potrebbe trattare precedentemente la superficie con una fettina di limone.

In mancanza di limone, potete mischiare 150 gr di acido citrico con 850 ml di acqua e pulire con questa miscela i residui di calcare su tutte le superficie non porose (quindi metalli e ceramica, ma non marmo e pietre). Lasciate agire 10-15  minuti e sciacquate. Potete immergere anche gli oggetti da pulire in un contenitore (soffione, rubinetti, aeratori, tappi).

Eliminare il calcare dal marmo

Detto che il marmo è molto poroso e un prodotto anticalcare potrebbe rovinare anche il suo trattamento protettivo, per eliminare questa sostanza e pulire il pavimento in marmo si può usare la candeggina, le spugnette abrasive e un prodotto anticalcare diluito al 50%.

La cosa migliore però sarebbe asciugare sempre con un panno asciutto per far sì che l’acqua asciugandosi non riesca a lasciare aloni e si formino così le macchie bianche di calcare.

Una ricetta efficace è anche questa:

  • 2 cucchiai di bicarbonato 
  • 2 cucchiai di sapone di Marsiglia in scaglie
  • 2 l di acqua calda
  • 150 ml di alcol

Preparazione. In un secchio miscelate bicarbonato e sapone con l’acqua calda e l’alcol, mescolate per sciogliere e passate un panno in microfibra imbibito di questa soluzione sulla superficie marmorea. Poi asciugate.

Acqua calcarea e irrigazione delle piante

La composizione dell’acqua domestica incide anche al benessere delle piante che vengono irrigate. Infatti dobbiamo provvedere ad ottenere un’acqua che non abbia una forte componente calcarea come accade in alcune località italiane.

Come ottenere un acqua adatta all’irrigazione

  • Far bollire l’acqua. Il metodo più semplice e conosciuto è quello di portare in ebollizione l’acqua così da suddividere il calcare e l’acqua che sarà distillata.
  • Acqua piovana. L’acqua piovana è perfetta ma bisogna raccoglierla molto tempo prima dell’utilizzo in appositi recipienti.
  • Acidulare l’acqua. Un rimedio può essere quello di acidulare l’acqua.: prendere una tanica da dieci litri aggiungere alcuni cucchiai di aceto di vino e farlo riposare una notte. Il giorno dopo il calcare si sarà depositato sul fondo e l’acqua potrà essere utilizzata per l’irrigazione.

Curiosità e altre informazioni 

Sapete che l’acqua dura è potabile mentre l’acqua dolce non fa bene alla salute. Tuttavia, l’acqua dura è dannosa per gli elettrodomestici e gli indumenti che laviamo. Quindi, per evitare l’accumulo di calcare nelle tubazioni si può posizionare un magnete permanente intorno al tubo di alimentazione idrica (da 1 a 2 tesla di campo magnetico). Questo provoca la cristallizzazione del carbonato di calcio disciolto sotto forma di microcristalli di aragonite che non aderiranno alle varie pareti incontrate, oppure utilizzare un addolcitore d’acqua, o un filtro anticalcio.

Trovate altre informazioni sulla pulizia degli elettrodomestici nelle nostre schede:

Ultimo aggiornamento il 1 Ottobre 2018 da Rossella Vignoli

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Giovanna Ferraresi

Giovanna Ferraresi  Siciliana di nascita e milanese di adozione, s'impegna con passione e voglia di imparare. Fino dal 2011 segue la sua attitudine, la scrittura. Lavora come web editor free lance per una casa editrice milanese specializzata in riviste tecniche di architettura e scrive di edilizia e architettura per 'Imprese Edili' e architetturaecosostenibile.it È appassionata di bioedilizia e architettura sostenibile. Anche oggi continua a tenersi aggiornata, non smettendo mai di ascoltare, guardare e imparare ed è esperta di bellezza naturale e autoproduzione cosmetica.

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Un commento

  1. Grazie per l’articolo, molto interessante. Ho due domande al riguardo:
    – il calcare si forma solo riscaldando l’acqua, in seguito alla trasformazione di calcio e magnesio in carbonati; tuttavia io sono spesso a scrostare via placche e sedimenti di calcare dal filtro del mio rubinetto dell’ufficio, che fornisce solo acqua fredda. Com’e’ possibile?
    – io bevo spesso te’ e tisane, facendo bollire l’acqua del rubinetto nel bollitore o in un pentolino. Stavolta il calcare si sara’ formato, e quell’acqua finira’ successivamente nel mio corpo e nei miei reni. Cosa fa’ si’ che gli stessi sedimenti biancastri e solidi che trovo alla base del mio bollitore non si formino anche sulle superfici interne dei miei reni?
    Grazie in anticipo per le vostre spiegazioni

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