Alla scoperta dell’immenso mondo degli agrumi
Elenco, proprietà e consigli per la coltivazione e gli utilizzi in cucina
Sono i frutti dell’inverno e costituiscono una importantissima fonte di vitamine ed altri nutrienti benefici utili per prevenire e combattere influenza e raffreddore. Stiamo parlando degli agrumi. Ma oltre ad arance, limoni e mandarini, quanti altri ne conosciamo? Si fa presto a dire agrumi, ma dietro a questa semplice parole c’è un vero e proprio mondo tutto da scoprire.
Sommario
Ecco quello che dovete assolutamente sapere sugli agrumi.
Agrumi, cosa sono
Arancia, mandarino, mandarancio, pompelmo, limone, clementina… Ecco gli agrumi che tutti conosciamo e che in inverno non mancano mai sulle nostre tavole.
Andiamo ad approfondire un po’ di più la questione ed entriamo più nello specifico. Con il termine agrumi si possono indicare sia i frutti che le rispettive piante, appartenenti al genere Citrus della sottofamiglia Aurantioideae (famiglia delle Rutaceae).
I botanici sostengono che gli agrumi abbiano avuto origine nella zona compresa tra Australia, Nuova Caledonia, Nuova Guinea, Sudest Asiatico, Nordest dell’India, Myanmar e Yunnan.
Dal punto di vista botanico, gli agrumi intesi come frutti sono classificati come esperidi. La polpa è traslucida e suddivisa in spicchi isolati da una membrana. All’interno di ogni spicchio sono ben visibili le particelle filiformi e succose.
Dal punto di vista nutrizionale, appartengono al VII gruppo fondamentale degli alimenti. Sono ricchi di vitamina C e potassio.
Si consumano prevalentemente a crudo, ma non è raro il loro impiego in ricette cotte come ad esempio per preparare conserve e marmellata.
Agrumi, elenco
Fare un elenco davvero completo degli agrumi è pressoché impossibile. Cercheremo comunque di essere il più esaustivi possibile nel fare la lista dei frutti appartenenti a questa famiglia.
Alcuni nomi sono ben noti perché facilmente reperibili in commercio, altri meno.
Originari dell’Asia orientale e diffusi poi in Europa tramite gli arabi, ci sono il pomelo, il cedro e il mandarino. E’ da questi “padri fondatori” che discendono tutti gli ibridi naturali che conosciamo.
Gli agrumi più richiesti e venduti sono arance, limoni, mandarini, lime e pompelmi. Ma già tra le arance possiamo distinguere diverse cultivar: bionde, rosse, comuni, da tavola, da spremuta… Le Tarocco, le Navel e le Sanguinello.
Anche tra i mandarini possiamo distinguere tra quelli comuni, le clementine e i mandaranci.
Il Satsuma è un mandarino poco diffuso: fa frutti abbastanza grandi, di colore giallo-verde e con polpa arancio intenso.
Molto noto è il limone, di cui si utilizzano sia il succo che la scorza. Un po’ meno conosciuti sono invece la limetta romana, dai frutti molto piccoli e dal valore ornamentale, e il limone caviale, originario dell’Australia, presenta frutti allungati con polpa costituita da piccoli globi succosi molto simili alle uova di pesce (ecco il perché del suo nome).
Ci sono poi il kumquat (meglio conosciuto come mandarino cinese) e il limequat, molto adatti anche per la preparazione di dolci e liquori. Il calamondino e il kucle, che sono degli ibridi fra il kumquat e il mandarancio.
Spesso impiegato in pasticceria, troviamo il cedro. Grande e dalla forma ovale, ha una buccia spessa che viene generalmente candita o usata per la preparazione di sciroppi e oli essenziali. Il succo viene invece impiegato per le bibite. È coltivato in Calabria, Grecia e Provenza. L’ibrido fra cedro e pompelmo o limone è la pompìa, tipica della Sardegna.
Utilizzi simili anche per il bergamotto. Molto diffuso in Calabria, viene infatti usato soprattutto per creare profumi, estratti ed essenze. La buccia viene candita e utilizzata per farne canditi e marmellate.
Tipico della Liguria è invece il chinotto. Dai piccoli frutti arancioni ha scorza sottile e profumata alla base dell’omonima bibita.
Gli ibridi più diffusi sono il mapo, dalla buccia verde e la polpa arancione, e il lipo, giallo intenso.
Meno noti ma non del tutto inesistenti sulle nostre tavole, ecco gli agrumi provenienti dall’Oriente: l’amanatsu, il dokepon, l’oikan, l’hassaku, il kabosu, il miyagawa, il combavalo e lo yuzu.
Ma non è finita. Da altre parti del mondo importiamo l’ugli dalla Giamaica, i piccoli frutti del lima da Tahiti, il Keffir lime dalla Thailandia e l’arancio trifogliato proveniente dall’Australia.
Agrumi Dop e Igp
Tra gli agrumi protetti dai marchi Dop e Igp, che ne garantiscono la provenienza territoriale e le buone pratiche di coltivazione, ricordiamo:
- Arancia del Gargano Igp (Puglia)
- Arancia di Ribera Dop
- Arancia Rossa di Sicilia Igp
- Limoni della Costa d’Amalfi e di Sorrento (Campania)
- Limone di Rocca Imperiale (Calabria)
- Limone di Siracusa
- Limone Interdonato Messina (Sicilia)
- Limone Femminello del Gargano (Puglia)
Proprietà degli agrumi
Ogni agrume ha le proprie caratteristiche nutrizionali. In linea generale, possiamo comunque dire che si tratta di alimenti assai benefici, in grado di dare un grande contributo per la salute e il benessere del nostro organismo.
Hanno poche calorie e sono quasi privi di grassi. I carboidrati, presenti sotto forma di fruttosio e destrosio, forniscono la giusta dose di energia.
Riassumiamo qui di seguito le proprietà generiche degli agrumi:
- hanno un apporto calorico basso: in base al frutto siamo tra le 30 e le 70 calorie ogni 100 gr di prodotto
- sono una vera e propria miniera di vitamina C che rafforza il sistema immunitario (bastano 2 arance per coprire l’intero fabbisogno di una giornata!)
- sono una buona fonte di vitamina A, preziosa per la vista
- contengono alcune vitamine del gruppo B, in grado di alleviare dal senso di spossamento
- contengono anche la vitamina PP, detta anche niacina, responsabile della regolazione del metabolismo
- proteggono dai radicali liberi rallentando così il processo di invecchiamento
- sono ricchi di flavonoidi (presente soprattutto nella membrana bianca) che hanno proprietà antinfiammatorie e antiossidanti
- sono un’ottima fonte di minerali, come calcio, ferro, magnesio e potassio
- contengono fibre che, seppur in modeste quantità, favoriscono i processi digestivi
- sono costituiti perlopiù da acqua (tra l’80 e il 90%), acidi organici e soprattutto l’acido citrico
Nella storia, gli agrumi sono stati i primi alimenti ad essere utilizzati come cibo “terapeutico”. In particolare, limoni, arance & C venivano impiegati come parte integrante dell’alimentazione dei marinai come rimedio contro lo scorbuto, una forma di malnutrizione causata proprio dalla carenza di vitamina C o acido ascorbico. Sono sufficienti 10mg al giorno di vitamina per prevenire la malattia.
Il popolo che per primo scoprì l’effetto curativo degli agrumi è quello britannico. I marinai inglesi custodirono gelosamente questa “informazione strategica”, e solo dopo la rivelazione di questo “segreto militare”, i marinai inglesi vennero soprannominati “limey”.
Agrumi di Sicilia
La Sicilia gode del microclima perfetto per la coltivazione degli agrumi. È proprio qui, infatti, che nascono quei prodotti tipici che hanno raggiunto standard e certificazioni a livello internazionale.
In Sicilia, la coltivazione degli agrumi rappresenta una delle attività più importanti dal punto di vista dell’economia regionale. La coltivazione che riveste la maggior importanza è quella legata alle arance di Ribera DOP e quella delle arance rosse IGP.
Da non dimenticare poi tutti gli altri gustosi e saporiti agrumi prodotti da queste terre, come limoni, cedri, pompelmi e mandarini. I frutti provenienti dalle coltivazioni siciliane presentano un profumo inconfondibile.
Gli agrumi di Sicilia danno un forte contributo in cucina. Tipiche sono le bucce d’arance condite, onnipresenti in tavola durante tutte le feste religiose di maggior importanza. Ma non son solo, è abbastanza comune anche trovare in tavola un piatto tipico della cucina povera come l’insalata di arance: fresca, leggera ma gustosa, spesso unita insieme con finocchi, olio e cipollina.
Per quanto riguarda il versante pasticceria, molto gustosi sono la gelatina di mandarini e la delicata crema di limoni.
Ma gli agrumi di Sicilia non vengono utilizzati solamente in cucina. Spesso e volentieri, infatti, vengono sfruttati alla stregua di addobbi con funzionalità legate alla tradizione popolare e nobiliare.
Le coltivazioni di agrumi sono ormai diventate un vero e proprio simbolo per l’isola.
Agrumi calabresi
La Calabria produce circa un quarto della produzione nazionale di agrumi. La superficie agrumetata della regione è pari a circa 32 mila ettari, pari al 24% della superficie agrumicola nazionale, distribuita tra 44.000 aziende.
Reggio Calabria è la provincia con il maggior numero di aziende agrumicole, seguita subito dopo dalla provincia di Cosenza. Queste due province, da sole, producono un quantitativo superiore al 70% del totale per ogni specie prodotta.
Sintetizziamo qui di seguito l’importanza della Calabria nell’agrumicoltura italiana:
- 63% di clementine
- 32% di arance
- 32% di mandarini
- 4,6% di limoni
Le varietà di arance più diffuse in Calabria sono: biondo comune, Valencia, Washington navel, Navelina e Ovale calabrese tra quelle a polpa bionda; tarocco, Moro, Sanguinello tra quelle a polpa pigmentata.
Per quanto riguarda le clementine, che nella piana di Sibari e a Corigliano hanno superato la produzione delle arance, la varietà più diffusa è la clementine comune, affiancata dal Rubino a maturazione tardiva e dal Marisol a maturazione precoce.
Il mandarino è invece coltivato soltanto a varietà comune e con tecniche tradizionali nella Piana di Gioia Tauro. La produzione agrumicola calabrese detiene infine il monopolio di alcuni prodotti quali cedro e bergamotto.
Agrumi verdi
Scopriamo qualcosa di più sugli agrumi verdi.
Lime
Conosciutissimo in quanto ingrediente fondamentale per il Mojito, il lime è un agrume tropicale di color verde. Ricorda il limone ma è decisamente più piccolo. Oltre che nel famoso cocktail è molto apprezzato in cucina. Nonostante mantenga il suo sapore acidulo, è infatti più dolce del limone e quindi meno invasivo. La sua buccia molto sottile è poi particolarmente aromatica e dona ai piatti, sia dolci che salati, un profumo ed un aroma inconfondibili.
Kaffir Lime
Dalle origini ancora incerte, è simile al lime per dimensioni, ma presenta una scorza verrucosa. Ha un succo molto aspro; per questo è impossibile berne il succo. Tuttavia è molto apprezzato per il sentore fresco in cucina.
Bergamotto
Dal profumo inebriante, il bergamotto viene utilizzato pochissimo da fresco, ma più che altro sfruttato molto sotto forma di aroma e profumo. In cucina è particolarmente apprezzato nelle bevande fresche e negli infusi.
Finger Lime
Agrume particolarissimo al cui interno non presenta i classici spicchi ma delle vere e proprie sferette, da cui deriva l’altra sua denominazione “caviale di limone”. Il finger lime è presente in varie colorazioni, le più apprezzate sono il verde e il rosso/marrone. Ha origini australiane, in Italia non è ancora così tanto diffuso.
Mapo
Ormai piuttosto diffuso sulle nostre tavole invernali, il mapo è un incrocio tra il mandarino e il pompelmo. Dalla buccia spiccatamente verde, ha un gusto asprigno. L’interno è arancione intenso.
Agrumi rari
Vediamo ora alcune tipologie di agrumi poco note, anzi del tutto rare.
Limone caviale
Chiamato anche Finger Lime, proviene dall’Australia e ha una polpa simile al caviale. Dal sapore acido e la consistenza croccante, non va cucinato, altrimenti la sua consistenza così particolare andrebbe perduta.
Si trova di quattro colori: rosa, giallo, verde e rosso. Ottimo con il pesce, viene spesso impiegato per realizzare particolari decorazioni su tartine. Sta molto bene anche con i formaggi delicati, come ad esempio la ricotta.
Limequat
Ideato nel secolo scorso dal dottor Walter Swingel in America, il Limequat è un ibrido fra il Lime e il Kumquat. Dalla buccia molto sottile e ricchissima di olii essenziali, ha un succo molto acidulo, tendente all’amarognolo.
Si utilizza come il limone, quindi per fare dolci e confetture, ma anche cocktail, oppure come condimento per carni e pesce.
Calamansi
Anche chiamato Kalamansi o Golden Lime, si tratta di un agrume originario delle Filippine. Ha un gusto molto particolare, con sentori di resine. Nelle Filippine viene spesso abbinato a piatti a base di carne e pesce. Inoltre, sempre nelle Filippine, viene estratto anche il succo, che insieme all’acqua è usato come rimedio naturale contro mal di gola, tosse e altri sintomi da raffreddamento.
Mano di Buddha
Frutto originario della Cina, appartiene alla famiglia dei cedri. Non ha né polpa né succo, bensì una consistenza simile a quella della mela.
Dal colore dorato, ha una forma molto strana e originale (da cui deriva il nome). In ambito culinario se ne utilizza prevalentemente la scorza.
Combava
Originario della Thailandia, si tratta di un frutto molto profumato. Si utilizzano principalmente la buccia e le foglie in infusione. Molti studiosi ritengono la combava un incrocio ibrido fra il cedro e la limetta, altri invece sostengono si tratti di una semplice mutazione della limetta.
Faustrime
Il Faustrime è il risultato di un esperimento non riuscito di creare una varietà di lime che fosse resistente all’acqua salmastra. Ha un gradevolissimo profumo di lemongrass.
Coltivazione degli agrumi
Gli agrumi sono tra le piante da frutto più coltivate in tutto il mondo.
Si tratta di grandi arbusti, più spesso piccoli alberi, di origine asiatica. Da secoli coltivati in Europa, sono ormai da tempo diffusi anche in America, in Australia e in Sudafrica.
Queste piante appartengono alla famiglia delle Rutacee. I più coltivati fanno parte del genere Citrus (arancio, limone, pompelmo, mandarino, cedro, mandarancio). Altri generi coltivati sono Fortunella (kumquat) e Poncirus (arancio trifogliato).
Queste piante ibridano naturalmente, ma si trovano poi numerosissimi ibridi creati dall’uomo, come ad esempio il mapo (incrocio tra mandarino e pompelmo) e le clementine (arancia e mandarino).
Limone, lime e mandarino sono piante che possono essere coltivate anche a livello “casalingo”. Infatti, sono piante così tenaci e resilienti che riescono a fruttificare tra le pareti domestiche, a differenza di molte altre specie da frutto.
Gran parte degli agrumi che acquistiamo proviene da alberi innestati. Ciò significa che se piantiamo il seme di un limone otterremo un agrume, non per forza della varietà originaria.
Agrumi resistenti al freddo
Quando si parla di agrumi, la mente vola verso zone dal clima caldo e al ricovero invernale in serre o limonaie. In realtà, esistono anche agrumi insoliti e meno conosciuti che resistono a temperature dai -5°C a -15°C. Anche al nord è quindi possibile avere agrumi in piena terra senza il timore che in inverno muoiano seccati dal gelo.
Le varietà di agrumi resistenti al freddo hanno frutti di dimensioni e colorazione diverse, ma la caratteristica che li accomuna tutti è la foglia trifoliata caduca.
Citrus aurantium
L’arancio amaro è una pianta che resiste a temperature poco al di sotto dello 0 (-5°C). Se esposto a sud, e riparato da un muro o da una siepe, può superare anche inverni più freddi. I suoi frutti sono ideali per fare ottime marmellate. In inverno è consigliata una copertura con cannicci o tessuto non tessuto, come riparo da eventuali gelate.
Esistono diverse varietà di arancio amaro, ecco le più curiose:
- Citrus aurantium ‘Foliis Variegatis’, con foglie variegate giallo/verde
- Citrus aurantium ‘Virgatum’, noto anche come arancio svizzero per il colore del frutto in maturazione che ricorda le braghe dei lanzichenecchi a strisce giallo/arancio
- Citrus aurantium ‘Corniculata’ che ha il frutto con una protuberanza vicino al picciolo simile ad un corno
Poncirus trifoliata e Poncirus trifoliata ‘Flying Dragon’
Due varietà utili per realizzare siepi impenetrabili. Si tratta degli unici agrumi a foglia totalmente caduca che permettono di avere in primavera un effetto particolarissimo: le piante, ancora senza foglie, si riempiono di fiori bianchissimi dai petali delicati, prima che la vegetazione li possa nascondere. In estate fanno poi la loro comparsa foglie verdi e frutti acerbi, simili a palline da ping-pong che matureranno a fine stagione.
Queste varietà presentano spine lunghissime (da 2 a 5 cm) che rendono le siepi invalicabili. Ideali quindi per la difesa di giardini e orti di campagna da animali che potrebbero danneggiare le coltivazioni.
X Citrumelo ‘Swingle 4475’
Ibrido ottenuto incrociando Citrus paradisi ‘Duncan’ (una cultivar di pompelmo) con Poncirus trifoliata. Si tratta di un piccolo albero che può raggiungere i 3-4 m di altezza e resiste bene a temperature al di sotto dei -10°C. Ideale in giardino come pianta da ombra, è una pianta vigorosa che cresce velocemente. Sia per colore che per dimensioni, i suoi frutti sono simili a quelli del pompelmo. Molto decorativi, hanno un gusto molto acido.
x Citrange ‘Carrizo’ e x Citrange ‘Troyer’
Molto simili a x Citrumelo, per resistenza e portamento, si differenziano per le foglie leggermente ridotte e i frutti più piccoli.
x Citrange ‘Troyer’ è stato ottenuto nel 1907 incrociando Citrus sinensis con Poncirustrifoliata. x Citrange ‘Carrizo’ è invece stato ottenuto da una selezione di x Citrange ‘Troyer’.
Agrumi foglie gialle
Qualsiasi tipo di ingiallimento delle foglie negli agrumi deve essere presa in seria considerazione. La perdita del colore verde indica infatti una crescita insufficiente, da cui poi consegue una minore produttività dell’albero stesso.
In genere si tratta di carenze. Nello specifico, carenze di:
- azoto: se il contenuto di azoto nelle foglie scende sotto il 2%, l’intera foglia assume un colore verde chiaro-giallo e può cadere
- ferro: nei casi più gravi le foglie diventano quasi bianche, mostrano una crescita stentata e cadono anzitempo
- zolfo: le foglie più giovani diventano completamente gialle.
Ricordare infine che anche i marciumi radicali, causati da funghi o batteri, hanno come conseguenza l’ingiallimento fogliare.
Controindicazioni
Nonostante le numerosissime proprietà benefiche, occorre prestare un po’ di attenzione anche al consumo degli agrumi. Mandarini e clementine, ad esempio, sono tra i più dolci, meglio quindi non eccedere soprattutto in caso di iperglicemia e diabete.
Ed ancora, il pompelmo, oltre ad abbassare la pressione, può interferire con il metabolismo di alcuni farmaci, gli ipotensivi appunto ma anche la pillola anticoncezionale.
Per il loro grado di acidità, gli agrumi sono infine da evitare in caso di gastrite o reflusso gastroesofageo.
Utilizzi in cucina
Arance, mandarini e clementine si consumano così come sono, freschi e mangiati a spicchi. A fine pasto o , meglio ancora, come merenda e snack a metà pomeriggio o metà mattina.
Ma gli agrumi sono estremamente versatili. In cucina sono utilizzatissimi e, cosa davvero interessante, degli agrumi non si butta niente! Dal succo alla buccia, ogni loro parte può essere impiegata per utilizzi diversi.
Da tutti gli agrumi è inoltre possibile ottenere succhi e spremute. Freschi e dissetanti, mantengono le stesse proprietà e l’apporto calorico del frutto fresco. Fondamentale consumarli appena fatti.
Una soluzione alternativa è quella di preparare delle marmellate, da utilizzare semplicemente a colazione su pane o fette biscottate per chi ha gusti ricercati. Sublimi infine come accompagnamento ai formaggi, per una cena elegante e raffinata.
Per via della loro acidità, gli agrumi come lime e limoni vengono usati nelle ricette, sia dolci che salate, nonché come guarnizione di piatti, cocktail e bevande. Il limone viene utilizzato spesso sotto forma di succo e come condimento: è ottimo ad esempio sul pesce, la carne alla griglia ma anche su una semplice insalata. Il lime è il protagonista indiscusso del mojito.
Gli agrumi di Sicilia hanno un profumo intensissimo emanato dalla buccia del frutto. Grattugiata, questa aggiunge una nota di freschezza a creme e dessert. Ottima anche candita!
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Ultimo aggiornamento il 23 Agosto 2023 da Rossella Vignoli
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