Tutto sull’albero del pane e sui suoi frutti
Un vero e proprio superfood che potrebbe essere utile nella lotta alla fame nel mondo
L’albero del pane, conosciuto anche come Ulu, è una pianta è una pianta tropicale diffusa nel Sud-Est Asiatico, in India e alcune isole dell’Oceano Pacifico. Perché è così importante? Studi recenti mostrano come potrebbe essere importante per la lotta alla fame nel mondo e non solo.
Sommario
- Cos’è l’albero del pane
- Che pianta è l’albero del pane?
- Perché l’albero del pane si chiama così?
- Com’è la pianta dell’albero del pane
- L’albero del pane in cucina
- Quali sono le proprietà dell’albero del pane
- Quali sono gli utilizzi dell’albero del pane
- L’albero del pane per combattere la fame nel mondo
- Micropropagazione
- Albero del pane
- Albero del pane e coltura dei tessuti
Cos’è l’albero del pane
Dacci oggi… il nostro pane quotidiano. Di fronte allo spettro della fame che anche in futuro colpirà sempre di più le popolazioni povere, la messa in pratica di quest’invocazione potrebbe aiutare a risolvere tale grave problema.
Un problema aggravato da diversi fenomeni in corso: in primis, dall’effetto serra che causa l’innalzamento dei mari e l’aumento della concentrazione salina dei terreni, compromettendone la fertilità.
Già secondo un’antica leggenda hawaiana, un dio di nome Ku riuscì a salvare la propria famiglia dalla carestia, seppellendosi e riemergendo dalla terre come prolifico albero del pane. Chissà che il miracolo torni a ripetersi, grazie alle straordinarie proprietà di questa pianta.
Che pianta è l’albero del pane?
Il suo nome scientifico è Artocarpus altilis. Originaria della Nuova Guinea, è oggi diffusa in 90 Paesi, particolarmente nelle aree tropicali e nelle isole meridionali dell’Oceano Pacifico.
È stato coltivato sin da epoche remote in Polinesia, Melanesia e Micronesia, prima di far la sua comparsa ai Caraibi (precisamente in Giamaica), dove fu portato alla fine del XVIII secolo dal comandante del Bounty al fine di fornire cibo nutriente ed economico agli schiavi costretti a lavori massacranti.
Per capire la sacralità di questa pianta, basta considerare che una tradizione polinesiana vuole che se ne pianti una alla nascita di ogni bambino, al fine di garantirgli nutrimento per tutta la vita.
Perché l’albero del pane si chiama così?
Conosciuto anche col nome di Ulu, il suo nome scientifico è Artocarpus e viene dal greco artos che significa ‘pane’ e karpos che vuol dire ‘frutto’.
Questa pianta fornisce dei caratteristici frutti all’origine del suo nome, che costituiscono una parte fondamentale della dieta degli abitanti di tali aree.
Com’è la pianta dell’albero del pane
Alto fino a 20 m, l’albero del pane è una pianta adatta ai terreni salati, particolarmente resistente, longeva e facile da coltivare, che dai tre anni di vita produce frutti (breadfruit) per decenni con una resa per ettaro nettamente superiore a quella di riso, grano e mais, che tra l’altro sono colture annuali e richiedono un quantitativo di lavoro maggiore.
Un Artocarpus altilis maturo produce fino a mezza tonnellata di frutta l’anno, e un ettaro piantato ad una densità di 125 alberi può arrivare a rendere annualmente fino a 30.000 Kg di breadfruit!
Come si mangia il frutto dell’albero del pane?
Bisogna scegliere un frutto maturo, che si riconosce dalla buccia giallo-bruna e per la consistenza morbida. Acerbo non è mangiabile, perchè la polpa è ancora piuttosto dura e meno dolce.
- Lavare il frutto in acqua fredda per rimuovere ogni traccia di sporco o residuo
- Rimuovere la buccia praticando un’incisione longitudinale con un coltello affilato e rimuoverla con l’aiuto del coltello.
- Eliminare i semi, piuttosto grandi e duri, e non commestibili. Basta tagliare il frutto longitudilmente e rimuoverli con la punta di un coltello.
- Tagliare la polpa a fette o a cubetti, a seconda dell’uso che se ne vuole fare.
- Cuocere la polpa in diversi modi: può essere bollita, arrostita, grigliata o fritta. Si può anche utilizzare in zuppe, stufati, curry e dolci.
Che sapore ha il frutto dell’albero del pane?
Il frutto di questo albero ha una polpa dalla consistenza morbida, facile da masticare, mentre il sapore è dolce e leggermente farinoso, simile a quello delle patate, proprio per l’alta percentuale di amido presente. È ricco di carboidrati, fibre e vitamine, che lo rendono un alimento nutriente e sano.
Deve essere cotto, e mai mangiato crudo, ma si presta a diversi utilizzi e metodi di cottura.
L’albero del pane in cucina
I frutti dell’albero del pane possono esser cotti, arrostiti in forno, fritti o seccati e si fanno apprezzare per il loro sapore simile a quello del pane o delle patate, contenendo fecola.
Quali sono le proprietà dell’albero del pane
La ricchezza di questa pianta risiede infatti nei suoi frutti della grandezza di un melone. Simili al jackfruit, per l’aspetto esteriore, sono di fatto diversi.
Hanno una scorza verde e ruvida e la polpa bianca e farinosa. Particolarmente economici e nutrienti, sono ricchi di carboidrati privi di glutine, hanno un alto valore energetico e contengono pochi grassi oltre a buoni quantitativi di potassio, calcio,magnesio, ferro, fibre e vitamine B1 e B3.
Pensate, un solo frutto di 3 kg riesce a fornire la porzione di carboidrati di un pasto per una famiglia di 5 persone e contiene una quantità di potassio pari a quella di 10 banane.
Senza dimenticare che le sue proteine possiedono più aminoacidi di quelle della soia, mentre alcune varietà di questa pianta sono ricche di antiossidanti e carotenoidi.
Sempre dai frutti si può ricavare inoltre una farina particolarmente adatta per la preparazione di dolci molto saporiti, quali i pancake.
Quali sono gli utilizzi dell’albero del pane
I suoi utilizzi sono molteplici. Questa pianta può esser sfruttata anche per altri innumerevoli utilizzi: i fiori maschili e i semi sono commestibili e ricchi di proteine.
- Dalla scorza interna si ricavano fibre tessili
- Il legno può esser impiegato per la costruzione di case, mobili e piroghe
- Il lattice vischioso ha proprietà curative poiché antimicotico e astringente
- Le foglie, alle splendide e grandi, hann funzioni ornamentali
- Il frutto si mangia cotto in vari modi
Possiamo quindi capire perché, al di là delle leggende sulla sua origine divina, sin da tempi immemorabili l’albero del pane abbia suscitato la massima ammirazione dei viaggiatori e dei botanici di tutto il mondo.
L’albero del pane per combattere la fame nel mondo
Questa pianta straordinaria potrebbe svolgere oggi un ruolo fondamentale anche nel combattere la piaga della fame.
Secondo il National Tropical Botanical Garden più dell’80% delle persone afflitte dalla fame vivono nelle regioni tropicali o subtropicali. Ossia proprio in quelle aree che meglio si prestano alla coltivazione dell’albero del pane, una coltura che richiede poche cure e fornisce produzione per decenni.
Organizzazioni come Global Breadfruit e Breadfruit Institute presso il National Tropical Botanical Garden sono impegnate da tempo nel diffondere le varietà più adatte di questa pianta. Sono attive specialmente in quei Paesi che sono maggiormente alle prese coi problemi della mancanza di cibo e sono costretti ad importare la maggior parte dei generi alimentari di cui necessitano.
Micropropagazione
Il sistema della micro-propagazione, tramite la clonazione, permette di ottenere una grande quantità di alberi spostando nei vari Paesi solo alcune cellule e non le radici. Si evita così anche il rischio di trasportare batteri e microrganismi nocivi.
Il Breadfruit Institute è riuscito a fornire ben 35mila piante a 26 Paesi tropicali, tra cui Haiti e Giamaica. Un risultato straordinario, ancora insufficiente però ad esaudire tutte le richieste pervenute.
Nel corso dei prossimi anni, verranno piantati esemplari di Artocarpus altilis in paesi come Liberia, Ghana, Haiti e in America Centrale, a testimonianza degli sforzi intrapresi da questo istituto hawaiano, profondamente convinto che i frutti di questa pianta possano fornire un contributo fondamentale nella lotta alla fame nel Mondo.
Albero del pane
Attualmente team di scienziati stanno cercando di capire quali varietà si adattino meglio a certi ambienti e climi tipici di quei Paesi dove regna l’insicurezza alimentare.
Risulta fondamentale identificare le varietà dei frutti che garantiscano la miglior produzione e il maggior contenuto in proteine.
Una varietà originaria delle Samoa denominata Mafa’ala, ad esempio, porta frutti per più tempo rispetto a quelle diffuse nei Caraibi, che limitano il periodo di fruttificazione all’arco temporale da luglio ad ottobre.
Perfezionati i metodi di micro-propagazione, i ricercatori cercheranno ora di diffondere il più possibile questa ed altre varietà del Pacifico che producono in differenti periodi dell’anno.
Albero del pane e coltura dei tessuti
Tramite il ricorso al metodo di coltura dei tessuti, gli studiosi sono impegnati poi nel tentativo di creare varietà di alberi del pane resistenti alle malattie, che producano precocemente (a 2 anni di età invece che a 3) il quantitativo più alto di frutta.
Il tutto per coronare un sogno: quello di tappezzare al più presto tutti i Caraibi con queste piante altamente economiche e produttive.
Un’altra importante organizzazione impegnata nel combattere la fame nei Paesi tropicali è la Trees That Feed Foundation, che ad Haiti mira a fornire una corretta ed equilibrata alimentazione ad almeno 1.000 orfani al giorno, grazie proprio alle benefiche proprietà dei breadfruit.
Più alberi del pane verranno piantati, più questi Paesi potranno fronteggiare il problema della denutrizione, riducendo al contempo le importazioni di generi alimentari che tanto pesano sulla bilancia commerciale.
Una buona pratica che si tradurrà in notevoli benefici ambientali, poiché queste piante contribuiscono a ridurre gli effetti nocivi delle emissioni di CO2, permettono ottime produzioni senza dover aumentare gli spazi per l’agricoltura intensiva, ed infine non richiedono particolari cure, non necessitando perfino del’annuale aratura del terreno.
Ku è pronto ancora a riemergere per donare i suoi frutti agli abitanti della terra: sta ora a noi concedergli questa possibilità!
Approfondimenti utili
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- Papaya
Ultimo aggiornamento il 20 Luglio 2023 da Rossella Vignoli
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Che meraviglia,la natura è meravigliosa. Grazie Signore per le tue creatività e per il tuo aiuto, amore,grazie Dio, di averci creato questa natura bellissima e piena di vita. Dio è con noi.