Allevamento delle mucche: in Svizzere hanno la finestra sullo stomaco
Nel mondo dell’allevamento delle mucche alcuni anni fa c’è stata l’esplosione di una malattia dapprima di origine puramente bovina e poi diffusa anche nella sua variante umana, a seminare il panico da bistecca!
In realtà è’ stata l’alimentazione profondamente errata di alcuni bovini in allevamenti non controllati a causare l’espandersi della paura dell’ Encefalopatia spongiforme bovina, alias morbo della mucca pazza, ma forse le misure di controllo adottate in Svizzera per far fronte al problema sono da considerarsi esagerate!
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Alcuni ricercatori del centro di ricerche sull’agricoltura Agroscope, con sede a Grangeneuve, nell’ambito di uno studio per l’allevamento sostenibile hanno infatti sottoposto 14 mucche ad un operazione chirurgica per inserire nel loro corpo una sorta di oblò che mette in comunicazione l’apparato digerente dell’animale con l’esterno, permettendo agli scienziati di mettere le mani direttamente fino al rumine dell’animale, e prelevare il cibo non digerito, così da sottoporlo ad analisi, al fine di creare una dieta più precisa ed equilibrata per i ruminanti.
Gli esperti assicurano che i bovini non hanno subito danni durante l’operazione, ma alcuni scienziati come dottor Edward DePeters, insegnante presso la University of California Davis, sono convinti che la pratica sia stata oltremodo crudele e disumana.
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Tuttavia sperimentazione è seguita con molto interesse da tutti gli scienziati del campo, ma la nostra sensazione, e immaginiamo anche quella dei nostri lettori, è che questa volta si sia realmente esagerato, nascondendosi dietro la scusa di un presunto miglioramento delle condizioni dell’allevamento delle mucche.
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