Anche l’America vuole il ristorante che offre i prodotti dell’orto
Per New York è una novità ma è una cosa molto conosciuta in tante trattorie e osterie di campagna italiani. Certo, forse più ruspante ma pur sempre una tradizione. Parliamo del ristorante con orto annesso, che si autoproduce così tutta la verdura e la frutta servita ai tavoli.
Il locale americano, si chiama Rosemary’s Enoteca and Trattoria, serve piatti cucinati con le verdure provenienti dall’orto urbano coltivato sul tetto.
L’idea di realizzare questo ristorante è venuta a Carlos Suarez, un appassionato di cucina con esperienza nel settore dell’agricoltura organica, il cui obiettivo era di portare in una metropoli immensa come New York lo spirito della vita contadina e il concetto di fornitura akm zero.
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I primi ortaggi a essere piantati sono stati i rapanelli, mentre il piatto forte del locale è la rooftop salad, un’insalata del tetto, ogni sera realizzata con le verdure fresche raccolte, appunto, dall’orto sul tetto.
Lo chef ha voluto importare proprio questa abitudine dei ristoratori italiani, che utilizzano prodotti fatti in casa, primo fra tutti l’olio di oliva, e acquistano quel che manca per cucinare da produttori locali. Per la Grande Mela una rivoluzione…
Pare che sia lo stesso chef a curare al mattino e anche alla sera, le sue piantine odorose nel tetto messo a verde.
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Gli ortaggi coltivati sul tetto del Rosemary’s per ora non bastano a coprire tutte le necessità della cucina, per cui gli approvvigionamenti avvengono presso coltivatori della Grande Mela ma l’obiettivo futuro è quello di arrivare all’autosufficienza.
Tra i progetti di Suarez anche quello di aprire le porte del Rosemary’s agli studenti per fargli conoscere da vicino come si coltiva un orto e le regole del mangiare sano.
Una delle poche volte che l’Italia ha da insegnare agli altri paesi le buone pratiche del cibo locale e dell’autoproduzione tutta naturale, oltre che, e questo lo sappiamo da anni, le regole della buona cucina!
Ultimo aggiornamento il 23 Aprile 2024 da Rossella Vignoli
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