Design sostenibile

Anche l’arte è green: Land Art è l’arte sostenibile

Scopriamo i principali siti di land art in Italia e nel Mondo

Nemmeno il mondo dell’arte poteva rimanere estraneo alle nuove tendenze del vivere e consumare in modo sostenibile e rispettando l’ambiente.

Anche l’arte è green: Land Art è l’arte sostenibile

Cosa vuol dire Land Art

Questo movimento artistico è nato negli anni ’60 e ha da subito coinvolto la natura ed il paesaggio. L’obiettivo era la creazione di opere d’arte direttamente immerse nel paesaggio, oppure utilizzando materiali naturali.

L’opera deve interagire con l’ambiente naturale, e risuonare di un significato suo, per questo spesso si scelgono luoghi remoti o contesti suggestivi. Ci possono essere varie forme d’arte, tra cui sculture, installazioni, interventi paesaggistici o performance, ma l’elemento centrale resta sempre l’uso di elementi naturali come rocce, tronchi, foglie, acqua, sabbia, terra e così via.

Spesso si tratta di opere che non permanenti e sono soggette al degrado naturale nel corso del tempo. Per questo il movimento della land art è stato associato a concetti di effimero, relazione con il paesaggio, interazione con il contesto naturale e sostenibilità.

Gli artisti cercano di esplorare e comunicare concetti legati alla connessione tra l’Uomo e la Natura, alla fragilità dell’ambiente e alla relazione tra spazio, tempo e materia. Proprio il mondo dell’arte, dunque, ha fatto da avanguardia di determinate tendenze green ed ecostenibili!

Alcuni artisti famosi associati a questa forma includono Robert Smithson, Michael Heizer, Andy Goldsworthy, Nancy Holt, Christo con la moglie Jeanne-Claude, che hanno realizzato opere iconiche in contesti naturali come deserti, montagne, spiagge, foreste e campagne, impacchettando anche dei monumenti.

Mettere la natura al centro, modificare il paesaggio in maniera temporanea, facendo uso di materiali naturali, sono elementi che hanno portato gli artisti a superare i confini delle gallerie e dei musei tradizionali per mostrare le loro opere e creare invece delle forme che interagiscono direttamente con l’ambiente naturale, stimolando una riflessione sulla relazione tra uomo, arte e natura.

La nuova land art, quella dei giorni nostri, è sempre più consapevole del contenuto di questo messaggio: il messaggio di un’arte fatta esclusivamente utilizzando quello che la natura mette a disposizione, come rami, sassi, foglie… un modo al 100% ecosostenibile e biologico di fare arte.

Un’arte che mira a celebrare la natura, non a perpetuarsi (ed infatti uno dei principi di fondo della nuova land art è che tutte le creazioni siano deperibili, restituendo dunque alla natura i suoi doni).

Land Art
Volterra, Toscana, 2019, opera di Mauro Staccioli

Principali opere di land art nel Mondo

Ci sono diversi siti nel mondo che ospitano importanti e iconiche opere. Ecco alcuni dei principali:

  • Spiral Jetty, Utah, Stati Uniti. Realizzata da Robert Smithson nel 1970, è una delle opere più famose. Si tratta di una grande spirale di rocce e terra che si estende nel Great Salt Lake in Utah.
  • Lightning Field, New Mexico, Stati Uniti. Creata da Walter De Maria nel 1977, è composta da 400 pali di acciaio disposti in un campo aperto nel deserto del New Mexico. L’opera è progettata per interagire con i fulmini durante i temporali.
  • Double Negative, Nevada, Stati Uniti. Realizzata da Michael Heizer tra il 1969 e il 1970, è composta da due grandi trincee scavate nel terreno del deserto di Nevada. L’opera crea un’imponente scultura a cielo aperto.
  • Great Wall of Marfa, Texas, Stati Uniti. Creata da Donald Judd nel 1980, è costituita da una serie di scatole di cemento disposte lungo una strada nel deserto del Texas. L’opera crea un’interessante interazione tra l’arte e il paesaggio circostante.
  • The Lightning Field, Montana, Stati Uniti. Realizzata da Walter De Maria nel 1977, è composta da 400 pali di acciaio disposti in un campo aperto nella contea di Catron, nel Montana. L’opera è progettata per attirare i fulmini e creare un’esperienza unica nel paesaggio.
  • Broken Circle/Spiral Hill, Emmen, Paesi Bassi. Realizzata da Robert Smithson nel 1971, è composta da una grande spirale di terra e un cerchio di rocce. L’opera si trova in un parco naturale nei Paesi Bassi ed è progettata per cambiare nel tempo a causa dell’erosione naturale.
  • Château d’eau, Noisy-le-Sec, Francia. Creata da Claes Oldenburg e Coosje van Bruggen nel 1988, si tratta di una scultura composta da un secchio d’acqua gigante appoggiato su un edificio. L’opera si trova nella periferia di Parigi ed è un esempio di land art urbana.
Land art
Spiral Jetty, Utah, Stati Uniti. Realizzata da Robert Smithson, si vede solo quando le acque del lago si ritirano

Questi sono solo alcuni dei siti che ospitano opere permanenti, ma ci sono diverse rappresentazioni e performance che hanno a che fare con gli elementi della sua natura, e che si evolvono con essa, secondo i suoi ritmi, a volte scomparendo, altre volte trasformandosi.

La caratteristica iniziale di essere progettate a in luoghi remoti o in contesti naturali selvaggi oggi temnde sempre più a scomparire, così come la grandezza della scala, che si fa via via più piccola, rispwtto a concetti che negli anni ’70 necessitavano di enormi dimensioni, e ci sono anche opere che sono state create in contesti urbani o alpini.

Land art in Italia

Se a livello internazionale ci sono diversi festival e opere, anche in Italia ci sono alcuni esempi dove viene celebrato questo modo ecologico e naturale di fare arte:

  • Arte Sella, Trentino. Questo parco di sculture situato nella Val di Sella, in Trentino è un progetto artistico che combina l’arte contemporanea con il paesaggio naturale. Si tratta di un percorso espositivo che si snoda per 3 km nel bosco lungo una strada forestale della valle di Sella e che raccoglie le opere di 46 artisti. Realizzate utilizzando materiali naturali come legno, pietra e terra, si integrano armoniosamente nell’ambiente circostante.

  • Giardino di Daniel Spoerri, Seggiano. Situato nella Maremma toscana, questa è un’opera d’arte vivente. Spoerri ha creato un giardino unico che mescola elementi naturali e opere d’arte, come sculture e installazioni, in un paesaggio collinare.
  • Land Art di Niki de Saint Phalle, Garavicchio. Nella campagna toscana vicino a Capalbio, si trova un’opera chiamata “Il Giardino dei Tarocchi”, che è ispirata alle carte e presenta grandi sculture colorate raffiguranti i diversi arcani.
  • Piana di Castelluccio, Umbria. Situata nelle montagne dell’Umbria, è un’ampia pianura caratterizzata da colorati campi di fiori, tra cui papaveri, margherite e crochi. Questo paesaggio naturale è spesso considerato un’opera in sé, con la bellezza e l’armonia dei colori che si estendono per chilometri.
  • Parco Arte Vivente, Torino. Il PAV è un parco di arte contemporanea situato a Torino. Ospita opere e installazioni di artisti nazionali e internazionali che si concentrano sull’interazione tra arte, natura e ambiente urbano.

Land art Festival

Questo modo di fare arte interamente sostenibile oggi viene celebrato in giro per il mondo con diversi festival.

Il più importante probabilmente è il Landart Festival di Grindelwald, giunto alla dodicesima edizione, che si è tenuta da poco, ai primi di Giugno, nella regione svizzera dello Jungfrau.

Qui, in questa terra ricca di suggestioni paesaggistiche, che è nato questo nuovo corso naturalistico. Il Landart Festival è ormai un evento di respiro internazionale ed all’ultima edizione sono arrivati artisti da tutto il mondo, compresi Corea del Sud e Canada, oltre che da diversi paesi europei.

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Ultimo aggiornamento il 8 Novembre 2024 da Rossella Vignoli

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Rossella Vignoli

Fondatrice e responsabile editoriale, è esperta di bioedilizia, design sostenibile e sistemi di efficienza energetica, essendo un architetto e da sempre interessata al tema della sostenibilità. Pratica con passione Hatha yoga, ed ha approfondito vari aspetti dello yoga. Inoltre, è appassionata di medicina dolce e terapie alternative. Dopo la nascita dei figli ha sentito l’esigenza di un sito come tuttogreen.it per dare delle risposte alla domanda “Che mondo stiamo lasciando ai nostri figli?”. Si occupa anche del sito in francese toutvert.fr, e di designandmore.it, un magazine di stile e design internazionale.

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2 Commenti

  1. Grazie per aver parlato di Land art. E di aver scelto la nostra mano come immagine. Sono Gabriele Meneguzzi co-creatore e direttore artistico di Humus Park assieme a Vincenzo Sponga.
    Siamo anche da 13 anni CONSECUTIVAMENTE i rappresentanti dell’Italia al Grindelwald Landart Festival di cui parlate, unica Nazione con tante presenze e tanti riconoscimenti (quest’anno ancora sul podio con il secondo posto).
    Non sapevo della Vostra esistenza fino a pochi minuti fa, quando ho trovato alcune nostre foto navigando in internet, ed ho voluto vedere chi avesse pubblicato i nostri lavori.
    Ora io vorrei che voi sapeste che mi rendo personalmente disponibile per fare una chiacchierata – semprechè lo desideriate ovviamente – per parlare di questa Arte nella quale noi tanto crediamo, che può essere una delle strade nuove per i giovani che non lo sanno, e che rispetta la Natura al 100 per 100.
    Ecco è tutto qui, se pensate che possa esserci una collaborazione a qualche livello, anche solo cognitivo, e quant’altro, io mi rendo disponibile. Abbiamo anche un negozio a Pordenone in Viale Grigoletti 81, che ora è chiuso per ferie fino al 23 agosto, ma per email sono sempre presente. Suggerisco di passre comunque davanti al nostro negozio che esibisce 2 gigantografie dell’opera prodotta la scorso maggio in Sud Africa a Plettenberg Bay (Oceano Indiano) per il Site Specific Landart Meeting, che comunque trovate anche nel nostro sito assieme al lavoro di Grindelwald, alla mostra “Humus park 2011” e alla nuova galleria “installazioni” con l’opera prodotta per la ditta “D&Co” di Pordenone.
    Grazie molte per leggermi, spero in un vs contatto.
    Gabriele Meneguzzi

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