L’economia della felicità, il film da non perdere di Helena Norberg Hodge
L’economia della felicità è un’opera imperdibile, che racconta lucidamente alcune “scomode verità” della globalizzazione.
Quando si parla di “globalizzazione” si fa riferimento ad un progressivo allargamento dei mercati internazionali, ad un incremento del commercio mondiale e ad un aumento del prodotto interno lordo del pianeta.
Si tralascia però il non poco importante rapporto tra economia e ambiente, ossia sulle conseguenze che il processo stesso della globalizzazione ha avuto sull’ambiente locale e globale, nell’ottica necessaria di preservare la qualità del patrimonio naturale e nella consapevolezza che, essendo le risorse del pianeta esauribili, dovessero essere rivisti ed equilibrati i modelli di sviluppo.
Un’interessante riflessione sul problema dell’economia mondiale in rapporto con la salvaguardia del pianeta è offerto dal film documentario “L’Economia della Felicità” di Helena Norberg-Hodge, Steven Gorelick e John Page.
In Italia era stato presentato in anteprima al Cinema Odeon di Firenze in collaborazione con Il Festival dei Popoli, Gandhi Edizioni, l’Associazione Rivoluzione Non Violenta e il mensile Terra Nuova.
Il film fornisce un’analisi attenta sulla crisi economica e sui disastri causati dalla globalizzazione esaminata punto per punto nei suoi principi base, come qualcosa che scatena la crisi dello spirito degli uomini rendendoli infelici e insicuri delle proprie capacità, accelera i cambiamenti climatici, distrugge il sostentamento e fa aumentare i conflitti.
SPECIALE: l’economia della felicità, che cos’è?
L’Economia della Felicità trasmette un messaggio importante sottolineando temi che riguardano il pianeta e l’umanità che non dovrebbero mai essere persi di vista.
Salvaguardare il pianeta per migliorare la qualità della vita, lavorando per la diffusione di una prosperità crescente ed equa, raggiungendo un livello ambientale non dannoso per l’uomo e per le altre specie viventi e nel quale sia possibile una più equa accessibilità alle risorse.
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Il film, che va oltre le analisi ristrette del pensiero dominante, per dimostrare che non esiste un antagonismo tra bisogni dell’uomo e bisogni della Madre Terra, ha avuto valutazioni positive dalla critica che lo ha definito:
- “Un film raro, affascinante e provocatorio che sicuramente diventerà una pietra miliare nel dibattito tra Locale e Globale” (The Santa Barbara Independent);
- “Un film assolutamente da non perdere sul futuro del pianeta” (Zac Goldsmith, Membro del UK Parliament),
- “Un film potentissimo che arriva diritto al cuore della crisi globale. Magnifico!” (David Suzuki, Presentatore televisivo e ambientalista).
Nota biografica: la scrittrice ed attivista Helena Norberg-Hodge ha vinto nel 1986 il Right Livelihood Award, conosciuto anche come Il Premio Nobel alternativo, è autrice di Il Futuro nel Passato tradotto in più di 42 lingue. Scrive per The Ecologist, Resurgence, and YES! Magazine, ed è membro della International Commission on the Future of Food and Agriculture.
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Ultimo aggiornamento il 16 Marzo 2024 da Rossella Vignoli
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