Arriva la birra islandese alla balena per le feste del Dio Thor!
Siete pronti a ordinare la vostra birra a base di balena per diventare dei veri vichinghi? Tranquilli, non sto farneticando, perché è tutto terribilmente vero! In Islanda, in occasione delle consuete feste pagane per celebrare il dio Thor (dal 24 gennaio al 22 febbraio), verrà commercializzata una speciale birra islandese alla balena, arricchita con farina derivata dalla carne di questi cetacei e prodotta in base all’accordo commerciale fra il birrificio Steðji e la compagnia baleniera islandese Hvalur.
Si tratta di una bevanda al 5,2 % di alcool, priva di zuccheri, a ridotto contenuto di grassi,venduta unicamente nel corso della tradizionale festa di mezzo inverno dedicata a Thor (la Þorrablót) e non esportata all’estero. Una roba da veri vichinghi, come suggerito dallo slogan pubblicitario pensato per questo bizzarro nuovo prodotto, di cui non è dato conoscere il nome commerciale.
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La risposta degli ambientalisti a questa trovata commerciale non si è fatta attendere. La Whale and Dolphin Conservation ha espresso tutto il suo sconcerto di fronte a questa operazione che, a loro dire, cerca unicamente di giustificare la necessità della continuazione della caccia alla balena, nonostante il sempre minor consumo della carne di questo cetaceo.
Se un recente sondaggio ha rivelato che il 60% della popolazione islandese è favorevole alla caccia alla balena, è pur vero che il 75% dei cittadini non acquista mai queste carni (percentuale che si alza tra gli under 24), mentre solo un misero 3% afferma di consumarle almeno sei volte l’anno.
“Ridurre un bellissimo animale ad un semplice ingrediente collaterale di una birra è tanto immorale quanto scandaloso”, tuonano gli attivisti, del tutto indisposti a sopportare il seppur limitato periodo di commercializzazione di questa bevanda, considerato il rischio d’estinzione della specie.
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Polemiche inutili per il birrificio islandese finito nell’occhio del ciclone, che dichiara di aver sperimentato semplicemente una variazione sul tema, visto che la carne di balena ha sempre fatto la parte del padrone nelle feste in onore di Thor.
Da quando però Reykjavik ha riammesso la caccia a questi cetacei, qualcosa di strano c’è. Perché il consumo delle carni continua ad esser inferiore alle aspettative e la stessa compagnia Hvalur si è ridotta a farne cibo in scatola per cani e a trasformarla in carburante per le proprie baleniere.
Mentre il presidente della Repubblica islandese continua a difendere le tradizioni secolari del suo Paese, affermando la necessità di sfruttare tutte le risorse dell’oceano per garantire la vitalità economica dell’isola, le balene son sempre più a rischio estinzione.
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Forse i nostri posteri conosceranno questi cetacei solo in fotografia, nei musei o nelle pagine del libro Moby Dick. Intanto, però, una bottiglia di birra della Hvalur può esser acquistata a meno di 3 euro. Un basso prezzo a cui corrisponde un altissimo pericolo: quello di minacciare la biodiversità, alterando al contempo irrimediabilmente l’ecosistema marino .
Ultimo aggiornamento il 19 Febbraio 2024 da Rossella Vignoli
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