Assenzio, proprietà e utilizzi di questa pianta
Molto utilizzata contro i principali disturbi digestivi per le sue proprietà terapeutiche
L’assenzio è un potente antinfiammatorio, sopratutto per lo stomaco. Ecco tutte le sue proprietà curative e come impiegarlo per la nostra salute.
Sommario
L’assenzio (Artemisia absinthium L.) appartiene al genere dell’artemisia, nella famiglia delle Compositae. come il dragoncello (Artemisia dracunculus) e il genepì (Artemisia genipi). È una pianta dal gusto molto amaro, da cui si ricava l’omonimo distillato.
Nota sin dai tempi antichi, veniva impiegata già dagli Assiri e dai Babilonesi come digestivo. Anche nell’antico Egitto e lo stesso Ippocrate ne facevano largo uso come rimedio naturale.
Assenzio: descrizione della pianta
La pianta è del tipo perenne e semilegnoso, con foglie di colore verde e pelose nella parte superiore. Nella pagina inferiore tendono al bianco-grigiastro. Può raggiungere l’altezza di 1 metro.
I fiori sono costituiti da capolini di colore giallo raggruppati in grandi quantità (fino a 90). A vederli sembrano delle pannocchie. La fioritura avviene nel periodo di agosto e settembre. Il frutto è un achenio di forma ovale e lucido.
La pianta di assenzio è particolarmente diffusa in Europa, Asia e America del Nord. Si riconosce soprattutto per il forte profumo che emana.
Come coltivare l’assenzio
Tutti gli intenditori di giardinaggio, sanno bene che l’assenzio cresce nelle zone soleggiate, pur tollerando bene il freddo invernale. Non è raro trovarla sul ciglio delle strade o intorno alle mura delle case. Riesce a crescere anche fino a 1500 metri di quota, riuscendo a sopravvivere a temperature inferiori di molto allo zero.
Generalmente questa pianta cresce in maniera spontanea, tuttavia per chi avesse intenzione di coltivarla, bisogna muoversi a primavera.
Il terreno deve essere ben drenato e va annaffiato solo quando completamente asciutto. Si adatta bene a zone aride e secche, mentre teme i ristagni di acqua, molto pericolosi. Si tratta di una pianta che riesce ad adattarsi anche nei terreni ricchi di sassi.
Durante la stagione invernale le radici sopravvivono per poi germogliare a primavera, mentre la parte aerea della pianta diventa secca.
Le cime fiorite dell’assenzio si raccolgono a fine primavera o in autunno. Si formano tanti mazzetti che vanno lasciati a seccare in una zona d’ombra.
Proprietà dell’assenzio
L’assenzio ha notevoli proprietà benefiche per tutto quello che concerne il nostro sistema digerente. Questo avviene grazie all’azione esercitata da flavoni, oli essenziali, absintina (lattone sesquiterpenico), tannini ed acido ascorbico, presenti proprio sulle sommità fiorite. Vediamo nello specifico come agisce sul nostro organismo:
- libera l’intestino e lo stomaco dalle infezioni e dai parassiti
- favorisce la secrezione di bile (colagogo)
- migliora la digestione e stimola l’appetito
- protegge il fegato
- regolarizza il ciclo mestruale (emmenagogo) e aiuta in caso di amenorrea
- attenua gli spasmi muscolari
- migliora la nausea da mal di mare
- abbassa la febbre
- migliora la gastrite
- cura l‘acidità di stomaco
Utilizzi dell’assenzio
Dell’assenzio si utilizzano sommità fiorite e foglie, sotto forma di estratti secchi o liquidi.
Per preparare una tisana fate bollire 1 litro di acqua e versateci 5 sommità. Lasciate in infusione per meno di 5 minuti e sorseggiate fino a 3 tazzine da caffè al giorno.
- in caso d’inappetenza si consiglia di berne una tazza almeno mezzora prima del pasto;
- come vermifugo va bevuto solo a digiuno;
- per trattare i disturbi digestivi si beve dopo i pasti.
I mazzetti essiccati possono essere impiegati come ottimi rimedi naturali contro le zanzare. Basta sistemarli accanto a porte e finestre per non far entrare questi fastidiosi insetti.
Un tempo veniva lasciato anche accanto agli orti per allontanare roditori, chiocciole e altri insetti che avrebbero potuto danneggiare i raccolti.
Curiosità: assieme all’artemisia viene impiegata nella pratica della moxa, utilizzata nella medicina tradizionale cinese.
Liquore all’assenzio
Dall’assenzio tutti sanno che si ricava un liquore aromatico amaro, di colore verde. Molti artisti del 1800 lo usavano per indurre stati allucinatori, grazie ai quali creavano le loro opere. Lo chiamavano la fata verde.
La moda si diffuse talmente tanto da arrivare a considerare la pianta come una vera e propria droga, bandendone il consumo.
In realtà, molti anni dopo, si scoprì che l’effetto allucinogeno non era dovuto ai principi attivi della pianta, bensì ad altre erbe che venivano macerate insieme al liquido.
Per questo motivo oggi viene comunemente venduto ed è assolutamente legale il consumo.
Ricetta del liquore
Se volete cimentarvi con la preparazione casereccia del liquore, ecco la ricetta per 75 cl:
- 1/2 litro di alcool a 95°
- 3 cucchiaini di artemisia absinthium
- 4 bacche di cardamomo
- 2 cucchiaini di semi di anice
- 1 cucchiaino di maggiorana
- 1/2 cucchiaino di coriandolo
- 1 cucchiaino di isoppo
- 2 cucchiaini di radici di angelica
- 1/2 cucchiaino di semi di finocchio
- 1/2 noce moscata
- 3 chicchi di uva passa.
Procedimento: mettete 1/2 litro di alcool in una bottiglia e versateci l’assenzio. Agitate per bene la bottiglia e poi fate riposare per una settimana in un ambiente caldo umido.
Trascorso questo periodo, filtrate l’alcool che nel frattempo sarà diventato verde. Mettetelo in una nuova bottiglia. Tritate gli altri ingredienti, versateli dentro l’alcool e di nuovo mettete la bottiglia a riposare per un’altra settimana.
Poi in un pentolino fate scaldare 1/4 di acqua e aggiungete 18 cucchiaini di zucchero per fare lo sciroppo. Lasciate a raffreddare e poi aggiungetelo alla bottiglia insieme a 3 chicchi di uva passa. Ora il vostro liquore all’assenzio sarà pronto, ma attenzione a non esagerare!
Se invece lo cercate già pronto, ecco alcune occasioni online:
Effetti collaterali e controindicazioni
L‘assenzio va consumato con moderazione. Anche se bevuto sotto forma di tisana, un uso prolungato ed eccessivo di questa pianta potrebbe indurre effetti collaterali.
Sono stati riscontrati diarrea, vomito, spossatezza e rallentamento del battito cardiaco. Se ne sconsiglia l’uso in caso di allattamento al sano, infezioni vaginali e ulcera peptica gastro-duodenale.
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Ultimo aggiornamento il 15 Febbraio 2022 da Rossella Vignoli
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