Tutto sull’atletica leggera e le sue specialità
Quando parliamo di atletica leggera facciamo riferimento ad uno sport che abbraccia diverse discipline al suo interno. Si tratta di un’attività che affonda le sue origini indietro nel tempo e che mantiene alto l’interesse ancora oggi. Con questa guida andremo dunque ad approfondire i suoi vari aspetti.
Sommario
Atletica: cosa comprende
Iniziamo subito con il chiarire cosa si intende quando si parla di atletica leggera. Di base tutte le categorie sportive proposte ruotano intorno a tre discipline: corsa, salto e lancio.
Queste si svolgono nello stadio di atletica, dove ogni attività richiede spazi specifici. Ad esempio per la corsa e la marcia si sfrutta la pista ad anello.
Tutte le altre discipline sono invece racchiuse nella porzione centrale dell’impianto, dove vengono posizionate apposite pedane, materassi e gabbie. Ogni specialità richiede difatti un suo contesto specifico, accompagnato da attrezzatura adeguata.
Piste di atletica
Generalmente le piste di atletica si distinguono in outdoor e indoor, ma in Italia troviamo per lo più quelle della prima tipologia.
Si tratta di piste comprese tra un numero di 6 e 10, con una lunghezza di 400 metri e una larghezza di 122 cm.
Ogni corsia è separata dall’altra da linee bianche ed è numerata in modo progressivo partendo dall’interno verso l’esterno. Queste sono realizzate in un materiale sintetico particolare chiamato tartan, che garantisce elasticità, maggiore tenuta ed attenua la rifrazione. Una bella differenza rispetto alle vecchie piste di terra battuta di qualche decennio fa (e non a caso le prestazioni degli atleti sono migliorate drasticamente in questo passaggio).
Storia dell’atletica
Ma a quale periodo storico possiamo far risalire la nascita di questa pratica sportiva?
Sicuramente la Grecia può essere considerata la patria dell’atletica leggera. Le Olimpiadi rappresentavano la massima espressione di questo sport ed avevano una rilevanza fondamentale per la vita religiosa.
La prima Olimpiade venne disputata nel 776 a.C. e coinvolgeva inizialmente solo la corsa. Solo in seguito si aggiunse il cosiddetto Pentatholon che comprendeva: salto in lungo da fermo, lancio del disco, lancio del giavellotto, corsa e lotta.
Con l’arrivo dei Romani, i giochi olimpici assunsero una connotazione maggiormente ludica. Tuttavia nel 393 d.C. le Olimpiadi vennero proibite dall’imperatore Teodoro e bisognerà attendere il 1800 per il loro ritorno, con le prime Olimpiadi dell’era moderna, organizzate ad Atene nel 1896.
A quell’epoca solo agli uomini erano concesso partecipare alle Olimpiadi. Solo nel 1928, alle Olimpiadi di Amsterdam, anche le donne furono chiamate a partecipare.
A partire dagli anni ’30 vennero successivamente inseriti anche tutti gli altri sport, come pallacanestro e nuoto ad esempio. Oggi l’atletica leggera è considerata una delle principali discipline disputate alle Olimpiadi tanto da meritarsi l’appellativo di Regina degli Sport.
Attualmente questa pratica viene regolamentata dalla IAAF (International Association of Athletics Federations), ente che si impegna ad organizzare i Campionati del Mondo di Atletica Leggera ogni due anni.
In Italia invece si fa riferimento alla Federazione Italiana di Atletica Leggera (FIDAL).
Atletica leggera e sue specialità
Entriamo ora nel vivo di questo sport per comprendere le varie peculiarità di ogni disciplina e capire meglio come funziona. Come è stato già precisato, nel compendio dell’atletica leggera si distinguono la corsa, il lancio e il salto.
Corsa
La corsa comprende:
- corsa veloce: si corre su distanze di 100, 200, 400 o 800 metri.
- Corsa ad ostacoli: consiste nel superare 10 ostacoli la cui altezza e distanza variano in base alla categoria di appartenenza.
- Fondo e mezzofondo: sono corse di resistenza dove si gioca molto sulla lunghezza della pista.
- Staffetta: è l’unica corsa che viene fatta come gioco di squadra. Ogni staffetta comprende quattro atleti che corrono solo per una specifica frazione di pista, per poi fare il passaggio del testimone.
- Marcia: è una camminata molto particolare in cui il piede dell’atleta non stacca mai dal terreno e quindi non effettua la fase di sospensione.
Si parte sempre dai blocchi, una sorta di pedana regolabile dove si posizionano i piedi, mettendosi carponi. Tutta la corsa avviene all’interno della propria pista.
Lancio
Passiamo ora alla specialità del lancio dove anche qui troviamo delle sotto-discipline differenti:
- getto (o lancio) del peso: si lancia un attrezzo di metallo di forma sferica che non viene staccato dal collo dell’atleta fino al momento stesso in cui avviene il lancio. Viene effettuato su una pedana di forma circolare.
- Lancio del disco: in quest’ultimo caso l’attrezzo lanciato è costituito da un disco che possiede una parte centrale in metallo. Il lancio viene effettuato su una pedana più grande rispetto a quella del getto del peso. Dal momento che l’atleta rotea più volte su se stesso prima del lancio, la pedana è protetta da una sorta di gabbia chiusa su tre lati. In questo modo si evitano incidenti.
- Tiro del giavellotto: le modalità sono identiche a quelle del lancio del disco, ma cambia l’attrezzo. Difatti si utilizza una sfera legata ad un’asta di ferro che possiede anche una impugnatura.
- Lancio del martello: in quest’ultimo caso, l’attrezzo impiegato viene chiamato appunto martello. Questo è costituito da una sfera di metallo che viene manovrata mediante un cavo d’acciaio dotato di impugnatura.
Salto
Infine vediamo quali specialità fanno parte della categoria salto dell’atletica leggera. Due sono le tipologie di salti, ciascuna con delle specifiche. Quello che però accomuna tutte è lo schema d’azione che comprende quattro fasi:
- rincorsa
- stacco
- fase di volo
- atterraggio.
Nel salto in estensione vince chi riesce a toccare il punto più lontano. Si distinguono dunque:
- salto in lungo: l’atleta si posiziona su una pedana che consente di prendere la rincorsa e fare poi lo stacco per saltare.
- Salto triplo: si esegue sempre sulla stessa pedana, ma è diversa la distanza dallo stacco. Inoltre bisogna seguire dei passi specifici.
Poi vi sono i salti in elevazione, dove al contrario non conta la distanza raggiunta dopo il salto, quanto l’altezza che si riesce a toccare. Per misurare quest’ultima, bisogna superare dunque un’asticella posta nel percorso. Troviamo quindi:
- Salto in alto: l’atleta prende la rincorsa per superare l’asticella e cadere poi su un materasso.
- Salto con l’asta: come prima, ma per effettuare il salto ci si aiuta con un’asta.
Benefici dell’atletica leggera
Se vi state chiedendo per quale motivo ci si debba mai appassionare a questo sport, dovete valutare i numerosi benefici che si possono ottenere sia a livello fisico che mentale.
Si tengono a bada le problematiche cardiovascolari, esercitando anche una forma di prevenzione contro il colesterolo. Migliora il tono muscolare, così come di conseguenza la resistenza e la respirazione.
Praticare sport aiuta poi a rilasciare endorfine, responsabili del nostro buonumore. Quindi, anche in questo caso, se affrontata in maniera sana e responsabile, questa disciplina può ritenersi un valido alleato contro lo stress.
L’atletica leggera può essere praticata anche dai bambini, ovviamente con le dovute accortezze e seguiti sempre da personale esperto.
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Ultimo aggiornamento il 4 Ottobre 2018 da Rossella Vignoli
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