Tutto sui bagni di fieno: da antica usanza popolare a trattamento di bellezza e benessere
Cosa sono, come si praticano, quali benefici apportano e che prezzo hanno
I bagni di fieno sono un trattamento molto diffuso in Trentino Alto Adige. Un’insolita alternativa alla sauna o al bagno turco, il bagno di fieno è un toccasana per il benessere dell’organismo. Si tratta di un’usanza antica che arriva dall’abitudine dei contadini di riposarsi dopo le fatiche della giornata. Oggi, questa tradizione è diventata un vero e proprio trattamento di bellezza.
Chiamati con il termine tecnico di fitobalneoterapia, hanno numerosi benefici. Sono adatti a chi soffre di dolori alle ossa e di reumatismi, ma anche a chi desidera una pelle più bella. Andiamo a scoprire come si fanno e i tanti benefici che apportano.
Sommario
Bagni di fieno, cosa sono
L’espressione bagni di fieno indica una terapia molto salutare per l’organismo che affonda le sue origini in Alto Adige. Si tratta di una vera e propria immersione in erbe di montagna fresche, in via di fermentazione. Il termine tecnico di questo trattamento è fitobalneoterapia.
I bagni di fieno si fanno in centri benessere. Ci si immerge in una vasca di legno riempita con fieno fresco in fermentazione.
Attraverso il processo della fermentazione, la temperatura raggiunge una temperatura media compresa tra i 40° e i 60°.
Ciò stimola la sudorazione che ha effetti benefici sull’organismo. Inoltre, le piante officinali presenti nel fieno rilasciano piacevoli profumi balsamici dall’effetto rilassante.
Origini dei bagni di fieno
Si tratta di un’usanza molto antica altoatesina che arriva dall’abitudine dei contadini di riposarsi dopo le lunghe fatiche della giornata sull’erba falciata dai prati.
Scavavano un buco in un gran mucchio di fieno e vi si infilavano. Si coprivano ed aspettavano l’effetto della sudorazione. Rimanevano immersi nell’erba fino a quando il calore sviluppato non li costringeva ad uscire. Ne uscivano completamente ritemprati e riposati.
Col tempo, la pratica popolare di questo bagno nel fieno si è poi diffusa fino a trasformarsi nella terapia termale vera e propria. Il primo documento che attesta il riconoscimento della fitobalneoterapia risale al 1803 ed è apparso su un libro pubblicato dal Dott. Christian H.T. Schreger, medico tedesco.
Il presbitero e abate tedesco Sebastian Kneipp, inventore del famoso percorso Kneipp per il benessere di gambe e piedi, è stato un fautore dei bagni di fieno. Nel 1896 descriveva compiutamente gli effetti benefici delle erbe raccolte in prati d’altura.
I benefici dei bagni di fieno
I benefici per l’organismo sono molti. Aiuta a:
- migliorare la circolazione sanguigna: l’immersione porta un naturale riscaldamento corporeo, meno aggressivo della sauna, che fa aumentare la frequenza cardiaca
- favorire la sudorazione e quindi aiuta l’organismo a disintossicarsi dalle tossine accumulate
- rafforzare il sistema immunitario grazie alla sua azione depurativa e detossinante
- stimolare il metabolismo
- tonificare la pelle
- rilassare la muscolatura ed è quindi utile in caso si contratture muscolari e sciatalgie varie
- diminuire la ritenzione idrica
- svolgere un piacevole effetto rilassante
A cosa servono i bagni di fieno
I benefici sono tanti e dipendono dai principi attivi contenuti nelle erbe alpine utilizzate e dal loro luogo di provenienza.
Grazie all’azione detossinante, i bagni di fieno sono utili per rinforzare il sistema immunitario. Stimolano il metabolismo ed hanno un effetto levigante e tonificante sull’epidermide.
Inoltre, risulterebbero anche molto utili per contrastare alcune patologie come:
- artrosi
- reumatismi
- dolori e infiammazioni articolari
- mal di schiena
- contratture
- malattie osteoartrosiche
Come fare il bagno di fieno
La fitobalneoterapia (questo il nome tecnico della terapia) consiste nell’immergersi nell’erba fresca appena tagliata, fatta fermentare per qualche giorno.
Durante l’immersione, la temperatura varia in base alla composizione delle erbe, all’epoca della raccolta, all’umidità e alle modalità in cui la vasca è arieggiata. Si possono raggiungere temperature comprese tra i 40° e i 70°.
Le immersioni nel fieno vanno a stimolare la sudorazione, che prosegue poi anche dopo il trattamento.
Ci si immerge completamente e a corpo nudo. Si viene ricoperti da uno strato di circa 15-20 cm di fieno e si lascia libera soltanto la testa.
Le prime immersioni durano una decina di minuti circa, mentre le successive possono durare anche più a lungo, dai 20 ai 30 minuti. Non di più.
Al termine dell’immersione, si viene avvolti in una coperta di lana e si riposa per 30-40 minuti su un lettino sito in una sala adiacente opportunamente riscaldata e adibita al rilassamento.
La sudorazione continua per circa 3-4 ore. Dopo il trattamento, bisogna quindi bere molto (acqua o tisane) per reintegrare i liquidi persi.
Le erbe da usare per i bagni di fieno
Per godere di benefici risultati, ci sono delle regole ben precise, riguardanti le erbe, di cui tenere conto. Scopriamole qui di seguito. Il fieno utilizzato:
- deve provenire dai prati alpini situati ad almeno 1.500 m di altitudine
- non dev’essere stato concimato o trattato con pesticidi
- deve essere cresciuto a non meno di 150 m di distanza dalla strada
- ogni mq di raccolto deve contenere, come minimo, 40 erbe diverse.
- la falciatura deve avvenire la mattina presto, quando il fieno è ancora umido di rugiada, oppure la sera perché col calar del sole gli olii essenziali contenuti risultano più consistenti
- dopo la raccolta, le erbe vengono messe a essiccare e a fermentare per tre giorni, periodo di tempo durante il quale il fieno raggiunge una temperatura compresa tra 45° e 65°
Le erbe maggiormente indicate per i bagni di fieno sono:
- arnica
- genziana
- timo
- calendula
- valeriana
- achillea millefoglie
- hypericum
- aconito
- mirtillo
- pulsatilla alpina
- trifoglio
La migliore è l’erba tagliata a circa 1.500 m di altitudine e raccolta fra metà luglio e i primi 10 giorni di agosto.
Dove si fanno i bagni di fieno
Esistono diversi posti sulle Alpi. Tuttavia, il luogo che vanta la più lunga tradizione è il Trentino Alto Adige. In particolare, Fié allo Sciliar, nei pressi dell’Alpe di Siusi.
Qui l’offerta turistica relativa al benessere è molto ampia e si basa su una tradizione di inizio XX secolo. All’epoca, infatti, il dott. Josef Clara, aveva riconosciuto le potenzialità del fieno per la cura di reumatismi, contratture muscolari, dolori lombari, sciatalgie, nevriti e altri problemi simili.
Nel 1903 aprì il primo hotel che offriva i bagni al fieno curativi. Si tratta dell’Hotel Heubad, ancora oggi esistente. ‘Heubad‘, in tedesco, vuol dire proprio “bagno al fieno”.
La tradizione continua quindi anche oggi. A Fiè allo Sciliar e sull’Alpe di Siusi vi sono moltissime strutture che offrono trattamenti di questo tipo.
Quanto costa un bagno di fieno
Il costo di un bagno di fieno è simile a quello di un massaggio. Può andare dai 35 ai 70 euro. Molto, poi, dipende dalla struttura in cui lo si fa.
Controindicazioni per bagni di fieno
I bagni di fieno sono un trattamento di bellezza che possono fare anche i soggetti allergici dal momento che, il fieno bagnato, non arreca fastidio a chi soffre di raffreddore da fieno. Tuttavia, i soggetti allergici è bene che richiedano sempre il parere del proprio medico prima di fare questo tipo di trattamento.
Questi trattamenti sono sconsigliati ai soggetti affetti da patologie cardiache, malattie della pelle, enfisema polmonare, problemi circolatori o renali. Evitateli anche in gravidanza e durante l’allattamento.
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Ultimo aggiornamento il 8 Ottobre 2024 da Rossella Vignoli
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