Guida alla saponaria, una pianta perenne spontanea
Ecco tutti i benefici e le proprietà di questa pianta per pulire abiti e lana
Tra le numerose proprietà della saponaria c’è persino il potere detergente per vestiti e tessuti in genere, oltre naturalmente all’uso tradizionale in fitoterapia per la cura di raffreddori e della pelle.
Sommario
Origine
Come suggerisce il suo nome, la saponaria (saponaria officinalis) è una bella pianta spontanea perenne che deve la sua fama alle spiccate virtù detersive delle saponine. Si tratta di acidi contenuti in tutte le parti della pianta e in maniera particolare nelle radici. Queste proprietà della saponaria ne hanno fatto nel passato una pianta molto usata dalle donne per pulire gli abiti e soprattutto la lana.
Originaria del nord Europa, ben si adatta a climi rigidi e terreni umidi e cresce spontaneamente lungo i sentieri e in prossimità delle siepi.
La saponaria (Pink soapwort in inglese) si caratterizza per il fusto cilindrico e grosso, le foglie lanceolate di colore giallognolo, tendente al verde e i numerosissimi e graziosi fiori bianchi o lilla. Fiori bellissimi che la rendono perfetta anche come pianta ornamentale per giardini rocciosi.
La storia della saponaria
Usata sin dall’antichità per pulire i tessuti, la saponaria è conosciuta anche con il nome di ‘erba lanaria‘ proprio per le proprietà schiumogene e detergenti della radice. Nel XVI secolo le foglie, mescolate all’acqua piovana, venivano utilizzate come detergente per pulire la pelle e rimuovere dolcemente le impurità della cute.
Saponaria proprietà e utilizzi
Come detto, la principale caratteristica della saponaria è l’alta concentrazione di saponine, flavonoidi e vitamina C che per molti secoli ne ha fatto il rimedio naturale più utilizzato per la cura della pelle, per detergere i tessuti e trattare le malattie da raffreddamento (tosse, raffreddore).
In fitoterapia se ne utilizza soprattutto la radice il cui decotto esercita una spiccata funzione espettorante, favorendo al secrezione bronchiale. Le saponine, inoltre, sono diuretici naturali molto efficaci che spesso e volentieri vengono abbinate a diete e trattamenti disintossicanti per potenziarne gli effetti.
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Per quanto riguarda l’uso esterno, la saponaria viene impiegata come detergente cutaneo (specie in caso di acne o psoriasi), utile anche a pulire delicatamente il cuoio capelluto e rinvigorire così la salute dei capelli sfibrati.
Bisogna fare molta attenzione al dosaggio: la saponaria, se usata impropriamente, può risultare altamente tossica e nei casi più gravi provocare addirittura la morte. I principi attivi della pianta, infatti, possono provocare convulsioni, infiammazioni renali, paralisi dei muscoli, diarrea ematica e depressione cardiocircolatoria. Per tutte queste ragioni la somministrazione dei suoi estratti deve essere attentamente dosata da un ‘esperto.
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La ricetta con la saponaria
Scorpiamo come creare uno shampoo alla saponaria per rinvigorire i capelli sfibrati, spenti, che tendono a spezzarsi è molto semplice. Ecco gli ingredienti che vi occorrono:
- 100 gr radice di saponaria
- 3 cucchiai di semi di lino
- 1 cucchiaio foglie di rosmarino (fresco o secco)
- 1 cucchiaio di fiori di lavanda
- 1 l di acqua oligominerale
- 400 ml di aceto di mele o di vino bianco
Preparazione. Ricavate un decotto dalle piante elencate e lasciate macerare a fuoco basso per almeno mezzora.
Fate riposare il decotto per 10 minuti e procedete al filtraggio. Una volta freddo, il liquido inizierà a formare un sottile strato gelatinoso per via delle mucillagini liberate dai semi di lino. A questo punto aggiungete l’aceto (in dosi uguali alla quantità di liquido ottenuto, circa 400 ml). Riportate il tutto sul fuoco per amalgamare bene il composto. Spegnete poco prima dell’ebollizione e lasciate raffreddare.
Utilizzatelo in piccole quantità direttamente sui capelli massaggiando dolcemente il cuoio capelluto ad ogni applicazione.
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Ultimo aggiornamento il 19 Aprile 2020 da Rossella Vignoli
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