Bengalini: tutto su questi coloratissimi uccelli di compagnia
Gli uccelli bengalini sono coloratissimi e allegri si trovano soprattutto in India e nelle isole Sonda, sono di piccole dimensioni, vivaci e amanti del ‘bagnetto’. Conosciamoli meglio!
Sommario
In Italia, dei circa 60 milioni di animali domestici la più importante fetta di mercato era rappresentata dagli uccellini. È forse merito delle loro piccole dimensioni, e della facilità di manutenzione. Ma anche della capacità di offrire compagnia in maniera piacevole ed al tempo stesso discreta.
I bengalini (Amandava) sono tra gli uccelli più amati. La loro personalità esuberante e coraggiosa ben si accosta ad un canto delicato e ad una spiccata socialità.
Caratteristiche generali e tipologie di bengalini
Sono dei piccoli uccelli molto colorati, non più grandi di 10-12 cm, dal becco sottile e appuntito dal caratteristico color rosso carnicino. Provengono dall’Asia e dal Medio Oriente e appartengono alla famiglia degli Estrildidi.
Si dividono in 3 specie:
Bengalino moscato (Amandava amandava) endemico dell’Asia, è la razza più comune di questa specie, vive in Pakistan, Nepal e Bangladesh, ma anche in India, ad eccezione della costa sud-occidentale. La sottospecie flavidiventris è presente in Cina, in Birmania e nelle piccole isole della Sonda. La Punicea si trova in Thailandia, in Cambogia, in Cina, in Vietnam, a Giava e a Bali.
Bengalino verde (Amandava formosa) in cui appunto predomina il verde soprattutto nel piumaggio del maschio, è una specie endemica dell’India. L’habitat ideale sono le radure erbose e cespugliose, ma deve avere sempre una fonte d’acqua nelle vicinanze, quindi fiumi, ruscelli o laghetti.
Bengalino pettodorato (Amandava subflava), conosciuto anche come Bengalino Zebra, è originario della zona meridionale del Sahara, e vive dunque nelle zone aride, spostandosi di frequente per cercare zone d’acqua, soprattutto nelle ore pomeridiane, senza mai percorre lunghe distanze.
In natura vivono liberi in molte regioni del sud-est asiatico, nella Cina meridionale e nelle isole della Sonda. Il loro habitat sono le radure boscose, lungo i corsi d’acqua, ma anche le pianure coltivate. Preferiscono comunque zone pianeggianti, sebbene li si possa trovare anche nella foresta e in montagna. Occasionalmente giungono nei villaggi e anche nei giardini.
Di solito amano vivere in gruppi numerosi, adora fare il bagno nell’acqua fresca più volte al giorno e anche in cattività hanno bisogno di una vaschetta in cui bagnarsi. In cattività, anche se non sono tanto canterini, la loro presenza è sempre gradevole.
Carattere
Di solito vivono in coppia o in piccoli gruppi fino ad un massimo di 30 individui, anche se in inverno possono arrivare a raggrupparsi in stormi di 100 esemplari, a volte accompagnandosi ad altre specie come cappuccini e passeri. Abbastanza territoriali, i bengalini possono difendere con vigore gli attacchi al proprio nido.
Bengalini e diamantini
A volte confusi con i diamantini, altri passeracei canterini originari però dell’Australia, ed in particolare con il diamantino mandarino, con cui non è imparentato.
Bengalini bianchi
Non esistono i bengalini bianchi, si può trattare di altre specie:
Bengalino Becco d’argento, dalla livrea marroncino chiarissimo con bordature più scure sulle ali e coda.
Diamante Codalunga, caratterizzato dalla coda nera e allungata ed un corpo color tortora chiarissimo, leggermente più scuro su dorso e ventre. La presenta di un bavaglio nero è tipica del maschio, e lo rende simile al Diamante Bavetta.
Femmina del Diamante Mandarino, che presenta una livrea grigia, con il petto e il ventre di colore marrone molto chiaro.
Bengalini colorati
Contrariamente a quello che si potrebbe pensare sia i maschi che le femmine hanno una livrea piuttosto simile, di colore marroncino-grigio, più scura su dorso e ali, vira al nero sulla coda. Le caratteristiche più evidenti sono la striscia nera ai lati del becco ed i puntini bianchi sui fianchi. Caratteristiche simili le hanno anche i bengalini appena nati.
In particolare, il becco cambia colore in base alla stagione: rosso da maggio a novembre, si scurisce in dicembre per diventare nero in aprile, e poi torna di nuovo rosso in primavera. Sembra che questo cambio di colorazione sia legato alla quantità di luce che regola gli ormoni tiroidei di questo uccellino.
Solo nel periodo dell’accoppiamento il maschio muta la colorazione delle piume in un colore rosso intenso con sfumature gialle sul ventre evidenziando un dismorfismo sessuale temporaneo.
Nido
Nidifica a terra o comunque su rami posti in basso, creando nidi con fili d’erba, steli di piante e altre fibre vegetali, per poi riempirli con materiali più morbidi come piume, verdure ed erbette.
Canto
Sono uccellini abbastanza silenziosi. Più che cantare gorgheggiano ed emettono richiami a volume molto basso per comunicare con gli altri uccelli. Per questa ragione sono particolarmente adatti alla vita in condominio.
In generale il canto è composto da un’ampia varietà di acuti cinguettii emessi sia quando sono appollaiati che in volo. Il maschio emette un leggero cinguettio molto melodioso quando vuole attirare la femmina. Questo lo rende unico nella varietà degli Estrildidi, perché la maggior parte degli uccelli appartenenti a questa categoria produce canti piuttosto sgradevoli all’orecchio.
Hanno, come molti uccelli, l’abitudine di arruffare le penne della testa per richiamare l’attenzione degli altri membri del piccolo gruppo ad eseguire l’uno con l’altro le operazioni di pulizia dai parassiti.
Nel gruppo le coppie sono riconoscibili perché hanno la tendenza a restare vicini, dormire assieme e interagiscono fra loro più spesso che con gli altri membri dello stormo.
Alimentazione
Forti e robusti, la cosa più importante è tenerli al riparo dalle correnti d’aria.
Ha una dieta prevalentemente vegetariana. Amano cibarsi di semi, ma non disdegnano riso e miglio, frutta e verdura come cicoria, lattuga, mela, mandarini e cetrioli.
In cattività di tanto in tanto è importante integrare la loro dieta con delle proteine, da bastoncini all’uovo o ossi di seppia. In natura infatti ingerisce piccoli insetti, formiche e bruchi.
Accoppiamento
In natura la stagione riproduttiva parte dalla fine della stagione monsonica e dura per tutta la stagione secca. Di solito vive in coppia o in piccoli gruppi fino a 30 individui, sebbene in inverno arrivi a raggrupparsi in stormi che possono superare i 100 esemplari, a volte anche in compagnia di altre specie come cappuccini e passeri. Abbastanza territoriale, il bengalino arriva a difendere con vigore gli attacchi al proprio nido.
In cattività invece il periodo migliore per farli riprodurre è dopo un anno. A quel proposito è consigliabile l’acquisto di una gabbia con camera d’incubazione, da preparare con striscioline di stoffa, paglia e rametti di legno.
Uova
La femmina depone da 4-5 uova di colore bianco. Dopo la schiusa gli adulti si occupano di loro per 3-4 settimane. Sono molto attenti e protettivi, tanto da comunicare con i loro piccoli con note dolci e basse, soprattutto la sera, quando si tratta di richiamarli al nido.
I bengalini diventano autonomi dopo 4 settimane, pertanto in cattività è importante che abbiano la loro gabbia, separata dai genitori per effettuare le loro prove di volo. Questa dev’essere piuttosto ampia, anche per poter contenere, in estate, la ciotola del bagnetto.
Cova
La covata dura 10 giorni ed è fatta da entrambi i genitori a turno. Tuttavia, in natura può accadere che i genitori non portino a termine la cova e abbandonino il nido per ricominciare una nuova deposizione dopo pochi giorni.
Il prezzo
Nella maggior parte dei casi, i bengalini sono molto economici sia per quanto riguarda l’acquisto che il mantenimento. Per l’acquisto rivolgetevi solo a negozi specializzati e rivenditori di fiducia. La cosa importante è che al momento del ritiro in negozio il vostro animale presenti alcune caratteristiche che ne garantiscano la buona salute:
- vivacità e dinamicità (un bengalini deve essere sempre in movimento)
- piumaggio pulito, ben aderente al corpo e mai gonfio
- nessuna incrostazione attorno al becco, agli occhi ed alle zampe
- occhi ben aperti e asciutti, narici libere da muco e zampette con tutte le dita
Il loro costo si aggira intorno ai 10-20 euro cadauno.
Altre informazioni
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Ultimo aggiornamento il 6 Gennaio 2024 da Rossella Vignoli
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