Bentonite, l’argilla di origine vulcanica che assorbe le tossine
Una sostanza ricca di minerali che assorbe acqua trasformandola in gel vischioso
La bentonite è una argilla presente in natura in aree di origine vulcanica, composta per lo più da silicati di alluminio e da minerali come ferro, calcio e magnesio. Si distingue per l’elevata capacità assorbente che riesce a trasformare acqua e umidità in gel vischioso.
Sommario
La bentonite è utilizzata in ambito alimentare come additivo riconosciuta con la sigla E558, in ambito farmaceutico e come integratore nutrizionale, ma sempre più diffusa in ambito cosmetico perché ha la capacità di assorbire le tossine.
Questa argilla è entrata oggi a far parte dei validi rimedi curativi naturali diffondendosi soprattutto negli Stati Uniti e in Europa come prodotto per la disintossicazione dell’organismo e anche per curare alcune patologie della pelle. Ecco cosa c’è da sapere su questo materiale.
Bentonite descrizione e caratteristiche
La bentonite è un prodotto di origine minerale che si compone quasi totalmente di silicati di alluminio, ed in minima parte si compone di minerali come ferro, calcio e magnesio.
La bentonite che appare in forma grezza come una roccia tenera friabile ed untuosa non ha né sapore né odore, il suo colore può variare dal bianco al verde al marrone e anche al nero a seconda delle impurità presenti.
La principale caratteristica di questa argilla è la sua elevata capacità di assorbire parecchia acqua, formando un gel viscoso, superiore a quella di molte altre argille, che l’hanno resa indispensabile in alcuni settori come alimentare, farmacologico e anche cosmetico.
Scopriamo come si forma in natura per capire poi come agisce sul nostro organismo.
Come si forma
La bentonite si origina quando le ceneri vulcaniche reagiscono con l’acqua di mare e ne assorbono i minerali.
- Il depositi più ricco di questa argilla si trova nel Montana, Usa, precisamente a Fort Benton che è anche il motivo del nome: benton-ite.
- Molto diffusa un’altra argilla simile che proviene dalla regione francese Montmorillon: questa prende il nome di montmorillon-ite.
I primi giacimenti naturali di bentonite sono dunque negli Stati Uniti, in Francia ma anche in Italia.
I depositi italiani sono in Sardegna ed in Puglia. L’estrazione avviene di solito in cave a cielo aperto.
Composizione
Bentonite e montmorillonite sono fillosilicati: il componente principale di questo minerale argilloso è il silicato di alluminio accompagnato ad altri minerali argillosi come caolino, mica, illite e non argillosi come quarzo, feldspato, calcite e gesso.
La presenza in quantità maggiore o inferiore di uno di questi minerali determina e influenza la qualità della bentonite rendendola più o meno idonea per determinate applicazioni.
Possiamo distinguere due tipi principali di argilla bentonitica:
- la bentonite di sodio, ad alto contenuto di sodio e dalla elevata capacità di assorbire acqua. Viene utilizzata per rimuovere le tossine. Ma attenzione è una argilla molto alcalina e piuttosto aggressiva per la pelle. Utilizzata per via orale, può causare stitichezza.
- la bentonite di calcio invece ha la caratteristica di assorbire più elettroliti, risultando più delicata ed efficace per uso interno contro tossine e avvelenamenti. E’ meno alcalina e assorbe meno acqua della bentonite di sodio, ma ha meno controindicazioni.
Come si estrae e si lavora
La bentonite è diffusa in molti paesi del mondo e viene estratta in grandi cave a cielo aperto.
La produzione della bentonite prevede alcune fasi che sono
- la coltivazione mineraria in giacimenti di grandi superficie
- il trattamento di scambio base per eventuale cambio da base sodica a base calcica
- l’essiccazione che consente di ridurre l’umidità naturale della bentonite normalmente compresa tra il 25 ed il 35%
- la macinazione.
Una volta estratta e lavorata vediamo come agisce la bentonite.
Bentonite come agisce
La bentonite agisce grazia alla sua carica negativa: in pratica funziona come un magnete che attira molecole caricate positivamente e le lega alla sua superficie, le assorbe.
Il nostro organismo viene a contatto con tossine tutto il giorno.
Vengono assunte
- respirando l’aria intorno a noi: basti pensare alle vernici, ai prodotti per la pulizia, ai pesticidi
- attraverso la dieta alimentare.
Ma non solo le tossine più inquinanti con cui veniamo a contatto sono quelle provenienti da metalli pesanti come mercurio, cadmio, piombo e benzene, presenti negli alimenti e in vari prodotti di uso quotidiano.
La bentonite può intrappolare molti metalli pesanti e tossine, impedendo loro di entrare nel corpo.
Bentonite benefici per il corpo
Il principale beneficio ascrivibile alla bentonite è quello di disintossicare l’organismo dai metalli pesanti.
Questa preziosa argilla assorbe le tossine apportando beneficio all’organismo, purificando e riducendo eventuali infiammazioni a corpo e pelle.
In più essendo ricca di minerali e sostanze nutritive tra cui calcio, magnesio, silice, sodio, rame, ferro e potassio, se assunta come alimento rilascia nel corpo tutte le sue proprietà, vitamine e minerali fungendo così da integratore per rinforzare le difese immunitarie.
Azione disintossicante e protettiva
La bentonite purifica e cura il nostro organismo sia assumendola come integratore per via orale sia utilizzata esternamente per beneficiare alcune patologie della pelle.
Utilizzata per secoli per proteggere il corpo dalle malattie veniva infatti utilizzata nelle regioni delle Ande, Africa centrale e Australia Oggi torna alla ribalta in Occidente, soprattutto Stati Uniti e Europa, come prodotto disintossicante che agisce fuori e dentro l’organismo, agendo contro le intossicazioni da metallo pesante e inquinamento e migliorando anche l’aspetto esterno.
Uso in cosmetica
Applicata sulla pelle come maschera o fanghi l’argilla bentonica può curare eczemi, psoriasi, infezioni batteriche, funghi, acne, pelle impura e può alleviare dolori muscolari, contusioni, disinfettano tagli e ferite.
Nella cosmesi viene utilizzata nella produzione di creme e prodotti di bellezza. E’ facilmente utilizzabile anche per realizzare maschere fai da te. La bentonite è facilmente reperibile sul mercato: viene venduta sotto forma di polvere fine.
Basterà mescolare insieme argilla e acqua fino ad ottenere un composto spalmabile. Aggiungere qualche goccia di olio di jojoba. Quindi va applicata sul viso o sui capelli per 10 minuti e poi risciacquare. Al risciacquo il risultato è una pelle distesa e luminosa.
La maschera alla bentonite svolge azione dermopurificante che può essere utile nei casi di
- pelle acneica, impura e grassa sfruttando le proprietà antinfiammatorie, seboregolatrici e detossinanti della bentonite
- di pelle sensibile e in caso di dermatite
- in caso di eczema
- allergia da corticosteroidi
- lesioni cutanee e delle ulcere ne favorisce la guarigione
- capelli spenti. Usata come maschera di bellezza sui capelli le tossine e riduce gli effetti dannosi dell’inquinamento rendendo il capello più sano e lucente.
La bentonite colloidale
La Bentonite Colloidale è una argilla bianca ricchissima di minerali che è venduta come una polvere finissima dalle qualità
- assorbenti
- antidolorifica
- lenitiva
- purificante
- opacizzante
Questa argilla bianca, attivata termicamente è particolarmente delicata e dermocompatibile e per questo trova impiego nella cura di pelli sensibili, irritate.
Grazie alla sua capacità di inglobare enormi quantità d’acqua, caratteristica visibile poiché aumenta il proprio volume di almeno 10 volte, viene utilizzata nell’industria cosmetica come gelificante e stabilizzante nelle formulazioni.
L’effetto assorbente la rende idonea per pelli grasse per realizzare maschere viso o fanghi ed è ottima per ridurre acne e impurità della pelle, con effetti benefici contro eczema, psoriasi o eruzioni cutanee.
Ha inoltre un effetto rilassante e rinfrescante, con azione antibatterica.
Bentonite: controindicazioni
La FDA ha riconosciuto che l’uso della bentonite per uso alimentare può ritenersi sicura ma sotto osservazione: dosi elevate possono infatti ridurre l’assorbimento dei nutrienti e causare deficit nutrizionali.
L’uso di Bentonite a dosaggi maggiori rispetto a quelli consentiti può causare effetti collaterali spiacevoli come:
- dolori e crampi
- diarrea
- ostruzione intestinale.
La Bentonite è controindicata in caso di:
- ipersensibilità al composto
- alterazioni anatomiche e funzionali del tratto gastro-intestinale
- durante la gravidanza
- durante l’ allattamento al seno.
In Italia e nell’Unione Europea i regolamenti n. 1130/201, n. 231/2012 e n. 380/20124 vietano la presenza di bentonite negli integratori alimentari. E’ invece consentito il suo utilizzo come antiagglomerante ed emulsionante, sia in ambito alimentare che cosmetico.
Tutti gli altri usi della bentonite
- Industria alimentare. La bentonite è molto diffusa nel settore alimentare utilizzata come additivo, indicato in etichetta con la sigla e 558. E’ impiegata nella purificazione dell’olio e dei grassi commestibili e nella chiarificazione di bevande alimentari.
- Agricoltura .Viene utilizzata per assorbire l’umidità nei terricci per giardinaggio e come supporto per pesticidi ed erbicidi.
- Enologia. Nella produzione del vino è utilizzata come chiarificante e deproteinizzante.
- Industria della carta per migliorarne la qualità prevenendo l’agglomerazione delle particelle gommose. Grazie alla capacità adsorbente è utile anche nel processo di riciclo per l’eliminazione dell’inchiostro.
- Additivo per detersivi è utilizzata nei detersivi come ammorbidente dei tessuti. Nei prodotti liquidi trova impiego inoltre come sospensivante e viscosizzante.
- Produzione di mangimi. Usata come additivo nei mangimi per l’alimentazione animale. Il codice di classificazione europeo come additivo alimentare è E558. La capacità legante della bentonite è sfruttata nella produzione del pellet, il potere adsorbente risulta invece particolarmente efficace come assorbente attivo per le micotossine.
- Lettiere per gatti in forma granulata è alla base delle lettiere igieniche agglomeranti per le quali si sfrutta principalmente la proprietà rigonfiante.
- Industria pesante. Impiegata come legante per la produzione di getti di alta qualità nelle fonderie di ghisa, acciaio, e non ferrosi.
- Ingegneria civile per perforazioni. I fanghi bentonitici sono utilizzati nelle trivellazioni petrolifere, nelle perforazioni di pozzi d’acqua e nelle perforazioni di gallerie e minitunnel. Grazie alle proprietà impermeabilizzanti la bentonite serve in ingegneria ambientale per sigillare le discariche ed impermeabilizzare il suolo.
Ultimo aggiornamento il 19 Ottobre 2020 da Rossella Vignoli
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