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Bike-sharing sempre più diffuso: sono oltre 500 le città nel mondo che lo praticano

Ecco dove e quando è nato.

Tutto sulla storia del bike sharing: da quando Amsterdam ha deciso di promuovere il primo servizio di bike-sharing al mondo, prendere la bicicletta non è mai stato così facile, importante, ed economico!

Bike-sharing sempre più diffuso: sono oltre 500 le città nel mondo che lo praticano

RIpercorriamo la storia di questo servizio fondamentale per la mobilità sostenibile nelle città di tutto il mondo.

Storia del bike sharing: dove è nato?

Era il 1965 quando la Venezia d’Europa mise 50 biciclette a disposizione della cittadinanza per viaggi di breve durata, e senza alcuna spesa per il noleggio.

Ma si dovettero aspettare gli anni ’90 per vedere i primi progetti significativi in altre città del mondo.

Il primo fu inaugurato a Copenhagen: Bycyklen, che con l’arrivo del 2024 ha festeggiato il suo 19° anno di servizio. Con una flotta di ben 1.000 mezzi, inseriti in un sistema di noleggio computerizzato, legato al pagamento con una carta di credito o d’abbonamento, è possibile ridurre i furti e rimediare agli atti di vandalismo del passato.

Bycyklen Bike sharing a Copenaghen

La Danimarca ha funto da esempio per molte città d’Europa: sono circa 500 le città che in tutto il mondo (49 Paesi) presentano un servizio avanzato di bike-sharing, per un totale di più di 500.000 bici!

Nel 1998 Vélib’ Metropole a Parigi

Ma è stata la Francia ad aver introdotto per prima il sistema computerizzato di affitto e controllo; era il 1998, con un servizio che comprendeva ben 200 biciclette nella sola città di Rennes. A Parigi, Vélib (lanciato nel 2007) presenta più di 10.000 cicli e 750 stazioni; più di 224.000 abbonati annuali, e più di 130 milioni di viaggi!

Grazie al suo programma di bike-sharing, a Parigi il numero dei pendolari ciclisti è aumentato di ben il 41 percento. Una cifra non male.

La crescita in Cina

Ma perché il bike-sharing è così importante? Beh, innanzitutto perché favorisce la lotta all’inquinamento e al traffico, ma anche perché promuove uno stile di vita più sano. A Zhuzhou, in Cina, la percentuale di ciclisti è passata da un magro 5% a ben il doppio nel 2010, dopo un programma di noleggio che prevedeva ben 20.000 bici. Inoltre, essendo offerto dai comuni delle rispettive città, il bike-sharing è un servizio pratico e conveniente.

Nel 2008, a Hangzhou, sempre in Cina è stato lanciato un programma automatizzato (il primo in tutto il Paese), che integra le piste ciclabili presenti in città con i percorsi di bus e metro, permettendo di usare lo stesso abbonamento per tutti e tre i mezzi di trasporto, inclusa la possibilità di poter caricare la bici per un breve tratto aggiuntivo di strada (ed esente da pagamento extra): un programma così ben concepito, al punto che per diversi esperti è diventato uno dei migliori, se non il migliore, sistema di bike-sharing del mondo.

L’arrivo in Italia

E in Italia? In alcune città come Milano, Roma e Bologna, i servizi di bike-sharing hanno iniziato a farsi strada intorno al 2007, e in pochu anni sono passati da 47 ad un totale di 107! Contro i 132 della Spagna e i 37 della Francia; la Germania si è da poco unita al team, con ben 43 programmi.

L’inghilterra

Il London’s Barclays Cycle Hire nato nel 2010, conta già 8.000 mezzi, contro i 6.000 di quando nacque e sta risolvendo parecchi problemi che inizialmente ne avevano reso difficile il decollo.

Oltreoceano

Ma, ‘la febbre delle due ruote’ ha varcato i confini e si è spinta fino in America, Asia ed Australia! Persino Dubai ha inaugurato il suo servizio di bici a noleggio lo scorso febbraio.

Al di là dell’Oceano, approdiamo innanzitutto in Canada; con ben 5.120 mezzi e più di 400 postazioni in servizio dal 2009, è Montreal a detenere il titolo di regina del bike-sharing. Toronto è seconda con una flotta di 1.000 pronta all’espansione; e Vancouver e Calgary, insieme ad altre città, stanno già pianificando di unirsi al programma entro i prossimi due anni.

Negli Stati Uniti, il discorso è meno semplice. Lì, dove l’automobile la fa da padrona, sono meno di cinquanta i programmi attivati, ma sempre più le città interessate ad intraprenderne o ad espanderne uno, come già accade nelle aree di Boston, Minneapolis, New York (dove è partito di recente un programma assai ambizioso), Los Angeles, San Francisco e Miami.

Chicago

Il programma di bici a noleggio di Chicago partito nel 2013, con il progetto ambizioso di raggiungere la cifra di 4.000 mezzi e 400 parcheggi,. Ma è Washington D.C. a pilotare la classifica delle città americane più ‘biciclettate’, con ben 200 stazioni e 1.800 biciclette, utilizzabili anche nelle città limitrofe.

Messico

Il Messico guida i Paesi latinoamericani con ben 30.000 abbonati all’anno e una lista d’attesa di ‘aspiranti ciclisti’ in continua espansione. A Buenos Aires, sono 1.200 i mezzi a due ruote, ma è in Brasile che si trova il numero più elevato di programmi di noleggio-bici dell’America Latina.

Asia: Singapore e Corea del Sud

L’Asia è entrata nel programma nel 1999, con Singapore. La città vanta oggi un sistema combinato di noleggio: uno convenzionale e un altro non convenzionale, di bici elettriche. Nella Corea del Sud, i programmi sono sei, in Giappone nove, e a Taiwan due, ma è la Cina a farla da padrona. All’inizio del 2013, ‘la Patria della Bicicletta’ aveva infatti all’attivo ben 79 programmi per una flotta totale di 358.000 biciclette, e il progetto ambizioso di arrivare quasi ad un milione! È la città di Hangzhou, ad aver detenuto fino a qui il primato del progetto di bike-sharing più grande al mondo, con un parco di ben 69.750 bici; attualmente, il primato mondiale appartiene a Wuhan, con 90.000 mezzi! Entro il 2020, Hangzhou prevede di portare la sua flotta a 175.000.

Storia del bike sharing: le conclusioni

Il bike-sharing è un sistema comodo, pratico ed ecologico di spostarsi. Usare la bici anziché l’auto significa aderire ad uno stile di vita più sano. Ne risente in positivo il clima, ne risente in positivo la nostra salute, nonché le nostre città. Aderire ad un programma di bici-noleggio, significa altresì sensibilizzare il proprio Comune verso il progetto, aiutarlo a mantenerlo attivo e sempre più efficiente e sicuro per i propri cittadini, attraverso un programma di espansione o miglioramento delle piste ciclabili, spesso molto poco presenti nei grandi conglomerati urbani del nostro Paese.

Noleggiare una bici significa dunque avere la possibilità e comodità di lasciarla in qualsiasi stazione a noi più vicina; il mancato possesso del mezzo, evita infatti la fatica di doversi spostare da casa con esso, e di doverlo quindi caricare su un mezzo terzo (come un treno o un autobus); ci risparmia inoltre dall’eventuale inconveniente di un furto. Infine, il basso costo ne invoglia l’utilizzo, anche per tratti molto brevi, e lo rende davvero accessibile a tutti, anche studenti. Perciò, pedalate!

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Non perdetevi questi utili approfondimenti per apprezzare sempre di più la bici.

Ultimo aggiornamento il 13 Ottobre 2024 da Rossella Vignoli

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Alessandro Grea

Alessandro Grea è un giovane e appassionato esperto di mountain bike. Collabora con Mtb-mania.it, ha ereditato dal padre l'amore per questo sport. Pratica MTB da diversi anni, sia nei bike park che in tour enduro, soprattutto nella zona della Valtellina. Ama cimentarsi sia con le mountain bike muscolari tradizionali che con le moderne eMTB a pedalata assistita. Oltre a dedicarsi attivamente allo sport, collabora con il sito Mtb-mania.it scrivendo articoli e condividendo la sua esperienza e conoscenza della mountain bike. I suoi contributi spaziano dai consigli tecnici alle recensioni di percorsi, attrezzature e luoghi ideali per praticare questo sport. Giovane ma già molto competente, rappresenta la nuova generazione di appassionati di mountain bike. Con il suo entusiasmo e la volontà di condividere la sua passione, arricchisce i contenuti di Mtb-mania.it fornendo il punto di vista e gli interessi dei ciclisti più giovani.

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