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Biopiscine: arriva la piscina naturale che non contiene cloro

Fare il bagno in un ecosistema naturale e sicuro, in armonia col paesaggio

Le biopiscine sono piscine dove vengono utilizzati sistemi di filtraggio e purificazione dell’acqua interamente naturali e che non prevedono l’utilizzo di cloro o solventi chimici: un modo di fare il bagno immersi in un ecosistema naturale, spesso integrato in maniera elegante con il paesaggio circostante.

Biopiscine: arriva la piscina naturale che non contiene cloro

Biopiscine, solo una nuova moda? Più che di moda, qualcuno parlerebbe di mera necessità. Durante le calde giornate estive trascorse in città, spesso preferiamo la piscina alle gite domenicali al mare. Ma anche d’inverno ci riesce utile grazie ai tanti sport acquatici che vi si possono praticare… La piscina è davvero una fonte inesauribile di risorse!

Unico svantaggio è quella sensazione di immergersi in un ambiente innaturale a causa delle sostanze chimiche presenti. E’ vero che sono usate per rendere pulita l’acqua in cui ci immergiamo. Ma se pensiamo a quello spiacevole odore che lascia addosso…

Il cloro rovina i capelli – e questo è il male minore – ma può anche provocare l’insorgere di diversi problemi. Tra questi l’asma e la dispnea, specialmente nei bambini che hanno iniziato ad andare in piscina prima dei 6 mesi di vita. Il cloro provoca una reazione chimica dannosa quando viene a a contatto con gli umori prodotti dal corpo umano, come il sudore. Infatti si trasforma in cloramine, sostanze che possono provocare irritazioni agli occhi, alle mucose del naso, alla gola e alle vie respiratorie.

Biopiscine: una risposta naturale a un bisogno reale

Una risposta in questo senso viene dal Nord Europa, dove stanno spopolando le biopiscine. Si tratta dell’evoluzione della piscina tradizionale rivista in chiave naturale ed ecologica. L’innovazione sta nel trattamento delle acque non più legato all’utilizzo di cloro, ozono o altri agenti chimici. Al contrario, le biopiscine provvedono alla propria pulizia attraverso la fitodepurazione.

Si tratta di un processo naturale di depurazione delle acque reflue, che utilizza le piante acquatiche come filtri biologici. Esse riducono le sostanze inquinanti presenti nel corpo idrico, in azione sinergica con i batteri nitrificanti.

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In realtà sono molti i metodi usati per purificare l’acqua. Si può farla passare attraverso camere smaltate in titanio, rame e ioni di zinco. Oppure arricchendola con ozono, che riduce la necessità di cloro fino al 90%. La piscina della Casa Bianca usa proprio questo sistema.

Ma uno dei metodi più efficaci ed ecologici è l’utilizzo di piccoli ecosistemi acquatici che filtrano l’acqua dai batteri e la depurano “naturalmente”. Garantendo acqua limpida e pulita per tutto il tempo.

Ora vediamo meglio come funzionano questi sistemi.

Biopiscine: come funziona la depurazione dell’acqua?

Si utilizzano piante di ambienti paludosi, che vivono sulle sponde dei bacini acquatici di acqua dolce. Sono delle perfette pompe di ossigeno che svolgono la loro attività fitodepurativa in azione sinergica coi batteri nitrificanti La loro azione purifica le acque inquinate da residui domestici, zootecnici o industriali.

L’utilizzo di sostanze organiche che permettono il riciclo dell’acqua attraverso questi batteri-filtro rendono possibile la purificazione e la rimineralizzazione della stessa. I controlli relativi  all’ecosistema della vasca (la temperatura dell’acqua non deve essere troppo elevata) rendono questa tipologia di piscine più sicure dalla proliferazione di batteri nocivi.

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Biopiscine: è vero che costano tanto?

E’ una delle domande che vengono più frequentemente poste. In linea di principio la risposta è no. La nuova tecnologia delle biopiscine è anche a basso costo. L’installazione e la manutenzione della biopiscina richiedono cifre inferiori rispetto alle vasche tradizionali. Le biopiscine hanno un basso impatto ambientale e non fanno ricorso ad alcun trattamento chimico.

Permettono dunque anche un risparmio in termini di costi di prodotti chimici. Per questa ragione sono ovviamente più ecocompatibili e permettono il riciclaggio dell’acqua con un conseguente risparmio idrico. Ma si inseriscono meglio anche nel contesto paesaggistico che le ospita grazie agli elementi che la caratterizzano (laghetto di sorgente, filtri biologici, ruscello, zona di rigenerazione).

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Biopiscine: i dubbi più frequenti

Forse ci potranno essere dei dubbi appena si installa la piscina perchè un eco-sistema naturale deve avere il tempo di stabilizzarsi. E’ per questa ragione che all’inizio il colore dell’acqua può essere scuro. La presenza di alghe che “colorano” l’acqua, inizialmente la rendono poco invitante.

Tuttavia, con l’adattamento delle piante, cresce il loro potere filtrante e l’acqua si fa sempre più cristallina. E se gli stagni sono scuri e melmosi per i nutrienti abbondanti, le infiltrazioni di minerali ed i sedimenti sollevati dal fondo, questo non accade nelle biopiscine. Nel loro caso, le pareti in PVC ed un sistema efficiente di filtraggio “meccanico” ovviano a questi inconvenienti.

Il pensiero di avere piante che mantengono la nostra piscina libera dai batteri può portare alcuni a storcere il naso. Già, tutti avrete pensato a nugoli di insetti fastidiosi, zanzare e mosche per prime, che tormentano i bagnanti. In realtà questi animaletti vengono eliminati in modo naturale dal movimento dell’acqua. Avere un paio di copertoni lasciati nel prato a marcire è ben più “pericoloso”.

biopiscine

Biopiscine: i sistemi di filtraggio

I filtri naturali e gli stagni di rigenerazione sono privi di qualsivoglia solvente chimico o cloro.

La maggior parte dei filtri utilizzati in questo tipo di ambiente sono caricati a sabbia e si basano su un principio di funzionamento molto semplice. In pratica, riproducono quanto avviene in natura quando l’acqua piovana si depura di scorie e sostanze inquinanti penetrando nel terreno.

Grazie ad una piccola pompa di circolazione, l’acqua introdotta nella parte alta del filtro ricade verso il basso passando attraverso lo strato si sabbia. Qui rilascia tutte le impurità e arriva al sistema di drenaggio posto alla base del filtro per poi tornare in vasca pulita e sanificata.

Si possono avere diverse forme e grandezze di piscine naturali e usare materiali come plastica e polietiliene per la base e la strutttura. Poi si deve prevedere una separazione tra l’area in cui si nuota e quella in cui si trovano le piante acquatiche che filtrano e puliscono le acque.

Si può sistemare anche una piccola cascata, che tra l’altro aggiunge un’ulteriore aerazione benefica che contribuisce al ricircolo.

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I metodi naturali di filtraggio e purificazione dell’acqua

Una interessante tecnica di filtrazione delle acque è basata sull’utilizzo di una particolare varietà di muschio. Si chiama Sphagnum moss e possiede spiccate proprietà batteriostatiche. Già nel Medioevo questo muschio era utilizzato per molteplici applicazioni, in particolare per la cura di ferite e malattie della pelle.

A scoprire i vantaggi del suo utilizzo in acqua fu un chirurgo vascolare e biologo molecolare di fama mondiale, David Knighton. Durante un viaggio in Minnesota notò che i fondali dei laghi ricoperti di questo muschio rendevano le acqua limpide e cristalline.

Dopo un accurato studio preliminare e lunghe sperimentazioni, Knighton selezionò le varietà di muschio più adatte e gettò le basi dei moderni sistemi di filtrazione e disinfezione delle acque. Oggi molte aziende specializzate nel settore sfruttano i vantaggi dello sphagnum moss per provvedere alla manutenzione dell’acqua delle piscine.

biopiscine
Con una piscina così, il divertimento è assicurato!

Biopiscine: un muschio per pulire l’acqua

Ma in pratica come fa a depurare l’acqua della piscina questo metodo eco-sostenibile? Adatto anche all’uso privato, questo sistema funziona come una sorta di bustina da té. Viene collocato all’interno di una camera di contatto posizionata nella vasca e una volta a contatto con l’acqua ne migliora la qualità abbassandone notevolmente la carica batterica.

Questo muschio inoltre, aiuta a stabilizzare l’alcalinità e il PH dell’acqua, sequestra i metalli e previene la formazione di incrostazioni e macchie sulle superfici. La disinfezione attraverso sostanze chimiche è drasticamente ridotta. Allo stesso tempo viene ridotto il consumo idrico dovuto a una minor frequenza di contro-lavaggi. In buona sostanza, l’utilizzo del muschio nella depurazione delle acque per piscine rappresenta la soluzione più economica, eco-sostenibile ed efficace per provvedere al risanamento idrico di vasche di piccole o grandi dimensioni.

Biopiscine: differenze tra Stati Uniti ed Europa

Gli statunitensi sembrano più restii degli europei ad aprirsi alle piscine naturali. Negli USA c’è una maggior preoccupazione per le possibili contaminazioni batteriche dell’acqua. In generale, c’è un maggiore propensione all’uso di sostanze chimiche per eliminare in ogni situazione. batteri e germi. Per questo sono state studiate soluzioni ibride.

In cosa consistono i sistemi ibridi?

Numerose aziende hanno messo a punto idee e progetti dove la piscina si basa su una tecnologia “ibrida”. Si tratta di un sistema che unisce metodi chimici per la pulizia dell’acqua all’utilizzo di piante. Tipicamente piante acquatiche o molto amanti dell’acqua, che eliminano la schiuma e i detriti dalla superficie. Tra queste equiseto, palma, ombelico di venere, crescione d’acqua, canna d’acqua. Tutte piante che danno vita a magnifici giardini a pelo d’acqua.

Si lascia che siano gli skimmer ai bordi a raccogliere le parti di scarto più grandi, invece che provvedere al ricambio dell’acqua come nelle piscine tradizionali. E anche l’aggiunta di un impianto di sterilizzazione a UV assicura che i germi siano completamente eliminati.

Biopiscine: l’approccio europeo

Per quanto riguarda l’Europa, è l’Inghilterra il paese più evoluto per quanto riguarda le biopiscine. Nel vecchio continente si punta molto al rispetto dell’identità degli spazi naturali. Preservando l’aspetto originario del luogo e la sua biodiversità. Alcune piscine naturali molto belle sono state realizzate anche in centro a Londra. Spesso si tratta di progetti di riqualificazione urbana notevoli. Le vedremo di seguito.

Se possedete già una piscina tradizionale potete convertirla in piscina naturale aggiungendo lungo il perimetro delle piante acquatiche da superficie, oppure collocandole nel mezzo della piscina a dividere due aree. Le piante purificano le acque e non avrete più pensieri di batteri e inquinamento.

Un motivo in più per convertirsi alla bio-piscina!

Biopiscine urbane: alcuni case study interessanti

New York, Berlino e Londra sono tra le città più in evidenza su questo fronte. Offrono esempi rivoluzionari che dimostrano come sia possibile bonificare zone naturali per ridurre l’inquinamento. Offrendo al tempo stesso alle persone una valida alternativa alle vasche dense di cloro.

Ecco una serie di iniziative tutte da studiare.

Biopiscine a New York

Nella Grande Mela i designer Jeffrey Franklin e Archie Coates, insieme all’architetto Dong-Ping Wongil, hanno dato vita al progetto + POOL.

Si tratta di una piscina sospesa sulle acque dell’East River, lo stretto che separa Long Island dall’isola di Manhattan e dal Bronx. Utilizza l’acqua del fiume, opportunamente filtrata, e la rilascia poi già trattata.

La piscina galleggiante ha l’ambizioso obiettivo di filtrare le acque dello stretto, notoriamente tossiche e inadatte al nuoto. Rendendole più pulite e decontaminate da batteri e sostanze inquinanti, derivanti in parte anche dalle fogne. Quando piove difatti il sistema fognario si sovraccarica e tutto il liquame in eccesso finisce nel fiume.

1.900.000 litri di acqua purificata immessi ogni giorno nel canale sono la quantità minima della + Pool, aperta nell’estate del 2015.

Biopiscine a Berlino: un progetto di riconversione sulla Sprea

Anche Berlino deve affrontare la stessa problematica e gli architetti della Realities United sono già al lavoro per trasformare il centrale Spree canal che collega l’isola dei Musei al fiume Sprea. Il risultato è mega-piscina all’aperto che d’inverno si trasforma in pista da pattinaggio sul ghiaccio.

Mediante un filtro naturale, fatto di strati di ghiaia e di piante si potrebbero trattenere le sostanze inquinanti. Nella parte superiore potrebbe essere costruito un passaggio pedonale, mentre dall’altro lato della piscina si potrebbe realizzare un piccolo parco.

Il progetto è più complesso rispetto a +POOL. Infatti non è prevista la costruzione di una nuova struttura galleggiante, ma una riconversione naturale di un luogo.

Biopiscine a Londra

La capitale britannica vanta diversi progetti innovativi di biopiscine. Partiamo con la piscina autopulente nata come progetto artistico Of Soil and Water. E’ stato sviluppato dalla slovena Marjetica Potrč e dagli architetti olandesi Eva Pfannes Sylvain Hartenber dello studio Ooze.

Lo scopo era quello di realizzare un contesto in cui le persone potessero interagire con un ambiente in evoluzione, ‘immergendo’ letteralmente i visitatori nella Natura e coinvolgendoli nei vari processi naturali che avvengono nella biopiscina. Mentre i bagnanti usufruiscono della piscina, a fianco si costruirà un edificio con criteri il più possibile ecologici.

Questa piscina si pulisce in maniera naturale grazie ad alcune piante, come le ninfee, che assorbono nitrato e ammonio e rilasciano ossigeno. I microorganismi invece procedono ad eliminare i batteri e a ridurre le alghe. Una serie di pompe provvedono durante il giorno a direzionare l’acqua verso i filtri.

ninfee
Le ninfee aiutano anche ad abbellire le biopiscine.

La piscina naturale è aperta dal 1 aprile e fa parte di un progetto per la riconversione dell’area dietro la stazione di King’s Cross, oggetto di una riqualificazione totale. Starà aperta solo per due anni, il tempo necessario per la zona, di terminare i progetti, poi si trasformerà in un parco urbano, il Lewis Cubitt Park. Inoltre, dal momento che le piante possono filtrare solo una certa quantità di acqua, l’accesso sarà limitato a pochi visitatori al giorno.

Biopiscine in Italia: indirizzi utili

In Italia tra le altre ci sono le Piscine Castiglione che producono una linea di sistemi di filtraggio che utilizza proprio questo muschio per il trattamento dell’acqua.

Se conoscete altre aziende affidabili che offrono soluzioni per biopiscine, segnalatecelo cortesemente nei commenti.

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Ultimo aggiornamento il 24 Marzo 2024 da Rossella Vignoli

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