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Cos’è il PLA? introduzione all’acido polilattico e al suo impatto ambientale

Innovazione sostenibile nei materiali bioplastici: usi e vantaggi

Scopriamo le caratteristiche dell’acido polilattico o PLA, un poliestere termoplastico ottenuto a partire dal mais, che è stato tra le prime bioplastiche ad essere commercializzate e impiegate su larga scala.

Cos’è il PLA? introduzione all’acido polilattico e al suo impatto ambientale

Il PLA, o Acido Polilattico, è stata la seconda bioplastica commercializzata e venduta su larga scala. Deriva dalla macinazione del mais ed è da considerarsi biodegradabile, anche se necessita di precise condizioni per innescare il processo di decomposizione.

Rappresenta quindi un’alternativa ecologica alle plastiche convenzionali, con una gamma crescente di applicazioni grazie alla sua origine rinnovabile e alla sua capacità di essere compostato in condizioni appropriate.

Tuttavia, la sua efficacia come soluzione sostenibile dipende dalla disponibilità di infrastrutture di compostaggio e dalla gestione consapevole del ciclo di vita del prodotto.

Come si ricava l’acido polilattico

Il PLA è prodotto attraverso un processo di fermentazione in cui i microorganismi trasformano gli zuccheri presenti nelle materie prime in acido lattico.

Quest’ultimo viene poi polimerizzato per formare il PLA. Questo materiale è noto per le sue proprietà simili a quelle del polietilene tereftalato (PET) comunemente usato nella produzione di contenitori per alimenti e bevande, ma con il vantaggio di essere compostabile in condizioni industriali.

Acido polilattico: proprietà e caratteristiche

Il PLA ha una notevole ripresa di umidità, questo influenza la sua biodegradabilità. Il materiale si decompone rapidamente sopra i 60° di temperatura, in condizioni di umidità elevata. Infatti, in un impianto di compostaggio a 60°, una coppetta di yogurt si biodegrada in 47 giorni.

Purtroppo, questo enorme valore aggiunto si perde se il PLA viene riciclato insieme alla plastica tradizionale.

A cosa serve il PLA?

Il PLA ha diverse applicazioni, tra cui:

  1. Imballaggi: Grazie alla sua trasparenza e resistenza simili a quelle delle plastiche convenzionali, il PLA è ampiamente utilizzato per la produzione di imballaggi alimentari, come bottiglie, film trasparenti e contenitori.
  2. Fibre tessili: Il PLA può essere trasformato in fibre per la produzione di tessuti, che possono essere utilizzati per abbigliamento, tappezzeria, e non tessuti come pannolini o tovaglioli.
  3. Stampa 3D: Il PLA è uno dei materiali più popolari nella stampa 3D grazie alla sua facilità di utilizzo, alla bassa temperatura di fusione e alla minore tendenza a deformarsi durante il raffreddamento.
  4. Applicazioni mediche: Il PLA è biocompatibile, quindi può essere utilizzato in applicazioni mediche come suture chirurgiche riassorbibili, impianti e dispositivi per il rilascio controllato di farmaci.
  5. Oggettistica: Può essere impiegato per la produzione di stoviglie compostabili, posate, bicchieri ecc., che rappresentano alternative più sostenibili rispetto ai loro corrispettivi in plastica tradizionale.

Attualmente, il 70% di acido polittico o PLA viene impiegato negli imballaggi di pane, latte, succhi, acqua, profumi, detergenti, grassi e olii. L’acido polilattico è però risultato essere non idoneo per contenere liquidi caldi a causa della bassa temperatura di rammollimento.

L’impiego in altri settori è in via di sperimentazione. Questa bioplastica presenta costi ancora troppo elevati, nel caso del settore agricolo, o prestazioni non ancora ottimali, nel caso di quello edile.

Nel settore auto, Toyota ha creato miscele di PLA con fibre per i rivestimenti interni e le guarnizioni, mentre non vi sono ancora buone notizie per le parti esterne.

acido polilattico PLA
Una rappresentazione della struttura chimica dell’acido polilattico o PLA

Più avanzate, invece, le applicazioni dell’acido polilattico nel mondo informatico. Fujitsu già produce stampaggio ad iniezione tasti delle tastiere e case di computer, mentre Sony ha iniziato a produrre case di apparecchiature elettriche con l’85% di PLA.

Vantaggi del PLA

  • Biodegradabilità: Il PLA è compostabile in condizioni industriali, il che significa che può essere trasformato in compost in un impianto di compostaggio industriale.
  • Riduzione dell’impatto ambientale: Utilizzando risorse rinnovabili anziché fossili, il PLA aiuta a ridurre l’emissione di gas serra durante il suo ciclo di vita.
  • Sicurezza nell’uso alimentare: Il PLA è atossico e può essere utilizzato in sicurezza per contenere alimenti e bevande.

Svantaggi del PLA

  • Compostaggio industriale: Il PLA richiede condizioni specifiche di compostaggio che non sono sempre disponibili o gestite correttamente, limitando la sua biodegradabilità nell’ambiente.
  • Durabilità e resistenza al calore: Il PLA ha una resistenza al calore inferiore rispetto ad alcune plastiche tradizionali, il che può limitarne l’uso in alcune applicazioni.

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Ultimo aggiornamento il 16 Dicembre 2023 da Rossella Vignoli

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Rossella Vignoli

Fondatrice e responsabile editoriale, è esperta di bioedilizia, design sostenibile e sistemi di efficienza energetica, essendo un architetto e da sempre interessata al tema della sostenibilità. Pratica con passione Hatha yoga, ed ha approfondito vari aspetti dello yoga. Inoltre, è appassionata di medicina dolce e terapie alternative. Dopo la nascita dei figli ha sentito l’esigenza di un sito come tuttogreen.it per dare delle risposte alla domanda “Che mondo stiamo lasciando ai nostri figli?”. Si occupa anche del sito in francese toutvert.fr, e di designandmore.it, un magazine di stile e design internazionale.

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