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Scopriamo tutto sui bus elettrici con ricarica a induzione

Una tecnologia che agevolerebbe il trasporto pubblico

Sapevate che esistono bus elettrici con ricarica a induzione?

Dopo anni di ricerche e test, il Korean Advanced Institute of Technology (KAIST), aveva lanciato nel corso del 2013 gli OLEV (On Line Electric Vehicles), mezzi che si ricaricano tramite un processo di induzione tra l’auto e l’asfalto. Gli OLEV sono stati testati per lungo tempo all’interno dell’università prima di essere messi definitivamente in produzione.

Scopriamo tutto sui bus elettrici con ricarica a induzione

Non solo, anche in altre parti del mondo, per esempio a Milton Keynes in Inghilterra, sono in corso sperimentazioni di mezzi analoghi. Göteborg ha introdotto bus elettrici con ricarica a induzione come parte del progetto ElectriCity ed anche la città di Salt Lake City li ha sperimentati in collaborazione con l’Università dello Utah.

La tecnologia quindi è in test ma andiamo a capire meglio come funziona.

Come Funziona la ricarica a induzione

Ma come funziona la ricarica per induzione? Il processo è simile a quello con cui si ricaricano i telefoni cordless e si basa sulla conduzione elettromagnetica.

Nel caso dei bus si utilizza il principio dell’induzione elettromagnetica per trasferire energia senza fili tra due bobine: una installata nel suolo (stazione di ricarica) e l’altra sul fondo del bus. Quando il bus si ferma sopra la stazione di ricarica, un campo elettromagnetico viene generato e l’energia viene trasferita alla batteria del bus.

L’asfalto contiene una rete di cavi al di sotto della superficie, in grado di sprigionare un campo magnetico soltanto al momento in cui il mezzo passa in superficie e viene “riconosciuto” il dispositivo posto sotto il veicolo. Tale dispositivo, converte il campo magnetico in elettricità.

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I pedoni possono stare tranquilli, poiché il magnetismo sprigionato dall’asfalto è debole e si attiva solamente al momento del riconoscimento del veicolo OLEV.

Quali sono i vantaggi e gli svantaggi della Ricarica a Induzione

    • La ricarica può avvenire rapidamente durante le soste previste, come quelle alle fermate degli autobus o nei depositi, riducendo i tempi morti.
    • Elimina la necessità di connettere fisicamente il veicolo alla stazione di ricarica, semplificando le operazioni e riducendo l’usura dei connettori.
    • Non essendoci connessioni fisiche, diminuisce il rischio di incidenti legati alla manipolazione dei cavi, come scosse elettriche o danni accidentali.
    • Resistenza alle Intemperie: Il sistema è meno suscettibile a problemi causati da condizioni atmosferiche avverse rispetto ai sistemi di ricarica tradizionali con cavi.
    • Riduzione delle Emissioni: Come tutti i veicoli elettrici, non emettono gas di scarico, contribuendo a migliorare la qualità dell’aria nelle aree urbane.
    • Energia Rinnovabile: Possono essere alimentati da fonti di energia rinnovabile, riducendo ulteriormente l’impatto ambientale.

A questi innegabili vantaggi vanno però elencati anche i punti critici di questa tecnologia.

  • L’installazione delle stazioni di ricarica richiede un significativo investimento iniziale, sia in termini di costi che di lavori infrastrutturali.
  •  È necessario che le infrastrutture siano compatibili con i diversi modelli di bus e che ci sia una standardizzazione delle tecnologie.
  • Anche se la ricarica a induzione è efficiente, ci sono sempre perdite di energia durante il trasferimento, che possono essere maggiori rispetto ai sistemi di ricarica cablata.
  • Le bobine installate nel suolo devono infine essere mantenute e protette da eventuali danni causati dall’ambiente o dall’usura

Le nostre conclusioni

Senza dubbio questo sistema di bus elettrici con ricarica a induzione potrebbe ridurre alcuni ostacoli dei mezzi a batteria elettrica, che oltre ad avere una percorrenza limitata, obbligano gli automobilisti a soste per la ricarica in apposite stazioni, anche se i costi di adeguamento dell’infrastruttura rimangono notevoli.

Con il sistema ad induzione, invece, si può pensare di avere un mezzo sempre ricaricato e quindi con autonomia illimitata.

Ecco anche un video esplicativo interessante:

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Ultimo aggiornamento il 17 Luglio 2024 da Rossella Vignoli

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Rossella Vignoli

Fondatrice e responsabile editoriale, è esperta di bioedilizia, design sostenibile e sistemi di efficienza energetica, essendo un architetto e da sempre interessata al tema della sostenibilità. Pratica con passione Hatha yoga, ed ha approfondito vari aspetti dello yoga. Inoltre, è appassionata di medicina dolce e terapie alternative. Dopo la nascita dei figli ha sentito l’esigenza di un sito come tuttogreen.it per dare delle risposte alla domanda “Che mondo stiamo lasciando ai nostri figli?”. Si occupa anche del sito in francese toutvert.fr, e di designandmore.it, un magazine di stile e design internazionale.

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Un commento

  1. A me risulta che a Grosseto qualche tempo fa hanno messo in circolazione un autobus a trazione completamente elettrica lungo ben 12 metri… primi in Europe! Leggevo che in Europa, infatti, circolano solo minibus a motore elettrico di sette metri.
    Vi risulta? O meglio, c’è qualche grossetano che può confermare che è in funzione questo bus?

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