Cachemire: tutto su questa pregiatissima lana
Caratteristiche, lavorazione e consigli per il lavaggio e la cura
Il cachemire è una fibra naturale di qualità molto elevata. I capi realizzati in questo materiale sono morbidissimi e caldissimi, e al tempo stesso anche leggeri e poco ingombranti. Inoltre, rispetto alla classica lana, questo materiale pregiato non irrita la pelle e non crea quella tipica sensazione fastidiosa di estremo prurito. Per le sue caratteristiche, il cachemire – o cashmere – è indicato per la realizzazione di maglioni, abiti, maglie ed anche accessori, come sciarpe e cappelli. Ideali per l’inverno ed anche per le mezze stagioni.
Andiamo a scoprire insieme da dove proviene questa fibra e a cercare di capire i motivi per cui è tanto costosa. Vedremo inoltre utili consigli per la corretta manutenzione dei capi in cachemire.
Sommario
- Che materiale è il cachemire
- Perché si chiama cachemire
- Quale animale dà il cachemire
- Quanto cachemire produce una capra
- Qual è il cachemire più pregiato
- Caratteristiche del cachemire
- Come viene prodotto il cachemire
- Come si lava il cachemire 100%
- Come asciugare un maglione in cachemire
- Quanto costa il cachemire
- Quanto costa un maglione 100% cachemire
- Perché il cachemire è così costoso
- Che differenza c’è tra lana e cachemire
- Come si capisce se è vero cachemire
- Quando si indossa il cachemire
- Quanto dura il cachemire
- Quanto cachemire per un maglione
- Consigli per la manutenzione dei capi in cachemire
- Cosa fare se il cachemire fa i pelucchi
- Altri tessuti e fibre naturali
Che materiale è il cachemire
Lana pregiata, fine e delicata, ricavata da fibre dal morbido vello del sotto pancia di una particolare tipologia di capre che vivono nella zona mediorientale fra Iran, Afghanistan e Turchia, fino ad arrivare in India e Mongolia.
Morbidissimo e caldo, il cachemire è rinomato per essere un materiale molto costoso. Il motivo è riconducibile proprio al fatto che si tratta di una fibra che si ottiene solo da uno specifico tipo di animale, fattore da cui conseguono le difficoltà nell’allevamento, la bassa produzione di prodotto per singola capra oltre al processo di pettinatura del sotto pancia piuttosto difficoltoso.
Perché si chiama cachemire
Il nome di questa lana di lusso deriva da Kashmir, il termine con cui è nota la regione montuosa che si trova fra Pakistan e India del Nord, dove venivano allevate le capre dal cui pelo si otteneva questo prezioso prodotto.
Quale animale dà il cachemire
Il cashmere proviene solamente dal sottopelo di una razza particolare di capre, diffuse sugli altopiani di Iran, India, Mongolia, Afghanistan e Cina del Nord.
Trattandosi di zone montuose dove sono presenti forti escursioni termiche, le capre cashmere sono provviste di un doppio vello:
- primario (giarra), costituito da lunghi e robusti peli che proteggono il sottopelo dall’acqua e da altre intemperie
- secondario (duvet), costituito da peli molto fini, dalle straordinarie proprietà termoisolanti
Quanto cachemire produce una capra
Dal sottopelo di una capra si ricavano più o meno 100 grammi di cashmere. In pratica, per realizzare un maglione, serve la lana di almeno 2 capre.
Qual è il cachemire più pregiato
Quello del sottomantello della capra, chiamato anche vello secondario o duvet. Costituito da fibre sottilissime e molto lunghe, è setoso al tatto e detiene ottime proprietà termoisolanti.
Caratteristiche del cachemire
La lana di cachemire ha caratteristiche proprie che lo rendono un materiale tessile inconfondibile.
- Estremamente morbido
- Eccezionale capacità di isolamento (3 volte più termoisolante rispetto alla lana merinos)
- Traspirante
- Leggero
- Poco ingombrante
- Resistente nel tempo
- Elegante
- Non irrita
Come viene prodotto il cachemire
Il processo di produzione ha inizio in primavera, quando le capre perdono il pelo naturalmente.
- Anzitutto, le capre vengono pettinate a mano, rimuovendo il mantello presente sul ventre
- Si procede quindi con le operazioni di cernita: i peli più ruvidi e grossolani del vello primario vengono separati dal vello più morbido e sottile del sottopancia (quello più pregiato)
- Si procede poi con il lavaggio e la pulitura della fibra di cashmere di alta qualità
- Il processo si conclude infine con la tintura e la filatura delle fibre
Come si lava il cachemire 100%
Tutti i capi in lana vanno trattati con cura; a maggior ragione quelli in cachemire.
Lavaggio in lavatrice
- Capovolgete il capo e lavatelo al rovescio
- Scegliete un programma a ciclo breve (sono adatti i programmi “per lana” o “delicati”) e a bassa temperatura (max 30°C)
- Utilizzate un detersivo specifico per cashmere o un detergente neutro per lana
- Escludete la centrifuga oppure impostate una centrifuga poco potente (max 400 giri)
Lavaggio a mano
- Capovolgete il capo per lavarlo a rovescio
- Riempite una bacinella con acqua tiepida
- Fate sciogliere nell’acqua un po’ di detergente specifico per lana e cashmere oppure un sapone neutro e delicato
- Immergetevi il capo rovesciato per alcuni minuti
- Massaggiate il capo con delicatezza, evitando di strofinarlo, stropicciarlo o torcerlo
- Sciacquatelo sotto l’acqua corrente
- Non strizzatelo ma avvolgetelo in un asciugamano di spugna per far assorbire la maggior parte dell’acqua
Come asciugare un maglione in cachemire
In caso di lavaggio a mano, sistemate il capo all’interno di un grande asciugamano in spugna per far assorbire l’acqua in eccesso.
Dopodiché, stendete il capo su una superficie piana non al sole diretto.
Evitate di appenderlo per evitare che si allunghi, sformandosi.
Per la stiratura, impostate il ferro da stiro ad una temperatura media e proteggete il capo con un panno di cotone per evitare il contatto diretto tra le fibre del tessuto e il ferro da stiro.
Quanto costa il cachemire
Il filato 100% cashmere costa circa 235,00 Euro/kg.
Quanto costa un maglione 100% cachemire
Mediamente, un maglione in cashmere, acquistato in una delle più grandi catene d’abbigliamento, costa attorno ai 70-80 euro.
Perché il cachemire è così costoso
Come detto fin dall’inizio, si tratta di un tessuto molto costoso. Il perché va ricondotto al fatto che si tratta di un tessuto che proviene da uno specifico tipo di animale, che vive in una determinata zona del mondo. Oltre a ciò, vanno considerati altri fattori, quali: la bassa produzione di lana che si ottiene da ogni capra e il processo di pettinatura del sotto pancia dell’animale che risulta essere piuttosto difficoltoso.
Che differenza c’è tra lana e cachemire
Il cashmere è più morbido e leggero, meno spesso e meno ingombrante. Inoltre, è anche più lucido e tiene molto più caldo. Ed ancora, a contatto diretto con la pelle, non crea irritazione.
Come si capisce se è vero cachemire
All’atto dell’acquisto, controllate sempre che sull’etichetta sia riporta la dicitura “100% cashmere”. Tuttavia, poiché il cachemire non è tutto uguale, per essere sicuri di stare acquistando un prodotto realizzato con cashmere di qualità, è utile fare alcune prove di osservazione e di tatto.
- Mettete il capo a contatto con il collo per verificarne la morbidezza e verificare che non crei prurito o irritazione
- Controllate lunghezza e spessore delle fibre. Quelle più pregiate, ricavate dal sottopancia delle capre sono lunghe tra 28 e 42 mm e spesse da 15 a 19 micron. Questi 2 elementi sono garanzia di resistenza e morbidezza del capo stesso
- Provate a strofinare la mano sul tessuto per vedere se si formano i pallini (effetto pilling)
- Osservate il numero di filamenti intrecciati e il tipo di lavorazione: se molto stretta garantisce maggior calore e maggiore morbidezza
- I colori dei capi in questo filato di estrema qualità sono intensi e lucenti
Infine, c’è anche la “prova del fuoco”, ovviamente da non fare in negozio prima di acquistare il capo! Prendete un filo spesso di tessuto e dategli fuoco con un accendino. La fibra sintetica brucerà creando fumo nero e uno sgradevole odore di plastica; mentre il vero cashmere si restringerà e si carbonizzerà.
Quando si indossa il cachemire
Avendo capacità termo-traspiranti, il cashmere è un tessuto adatto in tutte le stagioni, e non solo quando fa freddo in inverno.
Quanto dura il cachemire
Se lavato e conservato con i dovuti accorgimenti, un capo in cashmere è molto durevole. In teoria dovrebbe durare tutta la vita.
Quanto cachemire per un maglione
Rispetto alla lana, il cashmere rende molto di più. Per realizzare un maglione, a parità di lavorazione e finezza di filato, servono circa 150 grammi in meno di cachemire rispetto alla quantità prevista di lana.
Consigli per la manutenzione dei capi in cachemire
Oltre ad aver visto come lavare ed asciugare i capi in cachemire, vediamo altri accorgimenti per un’ottima manutenzione dei capi in questo prezioso materiale.
- Piegate il capo per il lato lungo, con le braccia ben tese in modo che non si creino pieghe
- Nel piegare il capo, inserite della carta velina così che l’umidità non possa danneggiare il tessuto
- Riponete il capo all’interno di un sacchetto in plastica o tela
- Evitate di appendere i capi in cachemire in quanto potrebbero sformarsi
- Non indossate un capo in cachemire per più di un giorno di fila, ma fatelo riposare stendendolo all’aria su una superficie piana in modo tale che le fibre recuperino la loro morbidezza
- Non esagerate con il numero dei lavaggi
Cosa fare se il cachemire fa i pelucchi
Un difetto di questo materiale è il pilling (dall’inglese ‘to pill‘ che vuol “fare i pelucchi”. Si tratta di una naturale conseguenza dell’utilizzo del capo. I pallini, infatti, cominciano a comparire dopo 3-4 volte che si indossa il capo. Questi piccoli pallini si creano a causa dell’intrecciarsi delle fibre più corte nelle zone di sfregamento (es. la parte sotto le ascelle).
Il problema del pilling è comunque facilmente risolvibile. I pallini scompaiono con qualche lavaggio. Inoltre, si possono eliminare passando il tessuto con le apposite spazzole in velluto.
Altri tessuti e fibre naturali
Scopriamo insieme altri materiali naturali per vestirsi o arredare casa in maniera più sostenibile.
- Cotone organico
- Fibra di bambù
- Rattan
- Fibra di eucalipto
- Lana
- Lino
- Seta
- Canapa
- Iuta
- Alpaca
- Angora
- Fibra di cammello
- Ramié
- Sisal
- Abaca
- Kapok
- Kenaf
- Fibra di cocco
- Rafia o raffia
- Simboli lavatrice ed etichette lavaggio
- Abbigliamento biologico naturale
Ultimo aggiornamento il 12 Novembre 2023 da Rossella Vignoli
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