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Cambiare auto è più eco-friendly che tenersi la vecchia?

Prima di cambiare auto occorre valutare numerosi aspetti soprattutto se la scelta nasce in un’ottica eco-friendly. Infatti bisogna considerare che sia la costruzione che lo smaltimento di un’automobile comportano notevoli costi ambientali.

Cambiare auto è più eco-friendly che tenersi la vecchia?

Si può dire che, paradossalmente, in termini di ulteriori emissioni di CO2 è più green mantenere in buono stato la propria vecchia auto invece che cambiaral con una nuova, anche se meno inquinante più efficiente. Purché ovviamente non si passi alla bici o non se ne ricompri una nuova…

Non parliamo solo delle classiche auto a benzina ma anche delle auto elettriche e ibride (le cosiddette ecologiche) che nonostante la notevole riduzione delle emissioni di gas serra e una migliore resa chilometrica, in relazione alla loro produzione hanno comunque un impatto ambientale elevato simile alle auto tradizionali.

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Diciamo subito che -secondo diverse ricerche – già il 28% delle emissioni legate all’intero ciclo di vita di un’auto tradizionale a benzina  provengono dalla sua produzione e trasporto dalla fabbrica al salone di vendita. Il resto è frutto della sua guida. E questo non si discosta molto anche per le elettriche e le ibride. Anzi, queste ultime sono forse ancora più emissive in fase produttiva.

Parlando di un’auto già in nostro possesso il vero impatto ambientale a questo punto è legato al mantenere la propria vettura, rivenderla, farla rottamare e anche nel venderne alcuni i pezzi come ricambi.

In una vettura ibrida le nemiche principali dell’ambiente sono le batterie, che immagazzinano energia per la trasmissione, e i due motori: la produzione di entrambi aumenta le emissioni di CO2. Mentre nel caso dei i veicoli elettrici le“emissioni zero” sono realistiche solo se l’energia per la ricarica è fornita da fonti rinnovabili e non ad una centrale a carbone, cosa ancora molto diffusa.

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A questo punto, non resta che valutare il tipo di efficienza e i possibili risparmi di carburante legati al proprio stile di guida per l’auto che abbiamo in garage.

Andando sul web si possono scovare diversi siti adatti allo scopo: il governo USA gestisce FuelEconomy.gov che dal 1985 fornisce statistiche di efficienza del carburante per centinaia di veicoli.

In Italia il sito dell’ACI permette di individuare i costi del carburante e di esercizio divisi per marca e modello.

Siti come TrackYourGasMileage.com e MPGTune.com possono aiutare a monitorare il chilometraggio e fornire suggerimenti per migliorare l’efficienza nel consumo di carburante a seconda di marca e modello del veicolo.

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MyMileMarker.com permette anche di fare previsioni sul chilometraggio annuo, i costi da sostenere e come aumentare l’efficienza  in base alle proprie abitudini di guida.

Se si dispone di un iPhone, è possibile tenere traccia delle emissioni di anidride carbonica dell’auto con Greenmeter, una app che utilizza numerose variabili per effettuare i suoi calcoli on-the-go, come lo stile di guida, le condizioni meteo, il costo del carburante, il peso del veicolo e molto altro ancora.

Bisogna quindi valutare tutte le opzioni prima di decidere di sostituire l’automobile, se si deve semplicemente cambiare veicolo per averne uno che abbia maggiore risparmio di carburante o per altri motivi, allora è possibile optare per l’acquisto di una macchina usata, magari con un chilometraggio più basso e un’efficienza maggiore di quella che possediamo.

Da un punto di vista ambientale rinviare gli acquisti di automobili, e in generale la cosa vale per qualsiasi altro oggetto che deve essere smaltito, presuppone una sana coscienza ecologica proiettata a mantenere ciò che è già costruito fuori dal flusso dei rifiuti ed permette di ritardare i costi ambientali aggiuntivi legati alla costruzione di qualcosa di nuovo.

Quindi pensateci bene, forse mantenere in buona salute il nostro vecchio catorcio potrebbe esserela scelta più rispettosa… a meno che non si decida di usare solo la bici, ovviamente!

Ultimo aggiornamento il 11 Aprile 2024 da Rossella Vignoli

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