La ricetta dei carciofi alla giudia, un piatto con una storia da raccontare…
Sommario
Scopriamo insieme la ricetta per preparare i carciofi alla giudia secondo la tradizione ebraica romana. Uno dei classici della nostra cucina, con una storia tutta da raccontare…
Ingredienti
- 12 carciofi grossi della varietà detta Mammole Romane rotondi e senza spine
- 1 limone
- olio extra-vergine di oliva
- sale
- pepe nero
Istruzioni
- Lavate bene i carciofi ed eliminate le foglie esterne più dure. Suggerimento: con una mano ruota lentamente il carciofo, mentre con l'altra tieni un coltellino affilato inclinato ed incidi le foglie esterne asportandone la parte scorza esterna. Procedi a spirale fino a dare al carciofo la forma di una palla.
- Mondate il gambo togliendo la parte più esterna e lasciate solo 3-4 centimetri.
- Mettete i carciofi in una bacinella con acqua acidulata con il succo del limone per almeno 20 minuti perché non scuriscano.
- Poi sistemate i carciofi su un piano di legno a testa in giù e appiattite bene in modo che le foglie si aprano. Potete condirli con olio, sale e pepe secondo il vostro gusto.
- Ora vediamo la parte finale della ricetta, per renderli croccanti. In una larga padella scaldate abbondante olio e friggete 4-5 carciofi a testa in su a fiamma bassa. Dopo qualche minuto girate e schiacciate ancora i carciofi e alzate la fiamma in modo che sia altissima.
- In questo modo i vostri carciofi alla giudia saranno diventati croccanti.
Attenzione in ogni caso agli schizzi d’olio durante la cottura!
Vi consigliamo di servire i vostri carciofi alla giudia subito caldissimi, dopo averli passati nella carta assorbente per eliminare l’eccesso di grasso. Questo piatto esalta l’aroma di questo ortaggio come pochi altri.
Da ricordare: mi raccomando, utilizzate una varietà di carciofi romani noti come “mammole” romane, dei carciofi tipicamente laziali, riconosciuti IGP.
Ma perché si chiamano “carciofi alla giudia”?
Questo piatto ci racconta una storia interessante. I carciofi alla giudia erano consumati già dai tempi antichi dalla comunità del ghetto a Roma. In particolare, venivano preparati dopo la celebrazione del Kippur, noto anche come festa dell’espiazione. Si tratta di una giornata caratterizzata dal digiuno assoluto, in cui è fatto divieto di mangiare, bere, ma anche di svolgere una qualsiasi attività.
La giornata viene passata nel raccoglimento, pregando. Dopo la giornata di espiazione, gli ebrei romani solitamente consumavano questa pietanza, ideale per spezzare il digiuno. Per questo motivo furono chiamati “alla giudia” o “alla giudea“.
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Ultimo aggiornamento il 16 Marzo 2018 da Rossella Vignoli
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Fantastico piatto, per me l’ideale è fare metà olio d’oliva e metà di arachide, si risparmia un pochino, anche!