Cardellino: cose da sapere su questo magnifico uccellino
Il cardellino (Carduelis carduelis) è un uccello della famiglia dei Fringillidi. Il suo nome deriva dalla pianta del cardo, dei cui semi è ghiotto.
Sommario
Il cardellino è noto soprattutto per il suo canto. Un trillo che è stato rappresentato molto spesso, sia in arte che letteratura.
Cardellino: le caratteristiche principali
Il cardellino ha delle caratteristiche ben precise per cui viene riconosciuto facilmente. Sono i colori del manto, che varia lievemente da femmina a maschio. Nel maschio, la mascherina rossa che dipinge la faccia, supera ampiamente l’occhio, mentre nella femmina è di dimensioni più ridotte.
La nuca presenta un nero più intenso, così come le ali, caratterizzate da una striscia gialla sulla barra alare. Il resto del piumaggio va dal bianco delle guance al marrone del dorso. Altro elemento peculiare è il canto, che si identifica più come un trillo.
Si nutre preferibilmente di semi di cardo, cardo dei lanaioli e semi di girasole. Ma non disdegna i semi di acetosa, agrimonia, cicoria, romice, senecio, tarassaco e crespigno.
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La riproduzione del cardellino
Il cardellino suole unirsi in gruppi presso i campi coltivati, durante il periodo della migrazione (tra ottobre e novembre). È qui che, in febbraio, si iniziano a formare le coppie, che costruiranno i nidi. La riproduzione inizia in tarda primavera, e termina con in media 3 covate.
L’incubazione dei piccoli dura intorno ai 12 giorni, con un’oscillazione che va da qualche giorno in più dei cardellini che vivono nel Sud del mondo rispetto a qualche giorno in più di quelli stabilitisi al Nord. Generalmente sono le conifere o gli alberi da frutto i luoghi preferiti come sostegno per il nido.
Ogni cova produce dalle 2 alle 7 uova. I cuccioli vengono svezzati intorno al 35esimo giorno con semi immaturi e afidi. Finite le cove, i cardellini tornano a riunirsi in gruppi presso i campi coltivati, fino ai primi di settembre.
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Cardellino: qualche curiosità
Il cardellino è una specie presente in buona parte dell’Europa continentale. Le 14 sottospecie fino ad ora considerate, si distribuiscono dai Pirenei fino agli Urali, toccando in particolare sia Medio Oriente che Penisola Balcanica.
Il Carduelis carduelis tschusii è diffuso in Corsica, Sardegna e Sicilia. In Iran è presente una specie endemica, ma il cardellino vive anche in Kazakistan, Turkmenistan e Siberia.
Questo animaletto ricopre un ruolo simbolico nella cultura europea. Secondo la mitologia greca, Atena trasformò una delle Pieridi, Acalante, in un cardellino. Ma è anche il simbolo dell’anima che vola via con la morte del corpo, un’eredità dell’antica cultura pagana fatta propria dal Cristianesimo.
La macchia rossa che presenta sul viso sarebbe testimonianza della sua vicinanza al Cristo. Si dice infatti che nel cercare di estrarre le spine dalla corona, il cardellino si punse, ferendosi. In nome di questa leggenda, Raffaello Sanzio dipinse, tra il 1505 e il 1506, la Madonna del cardellino, in cui San Giovanni Battista appare mentre offre a Gesù un cardellino, in rappresentanza della futura Passione.
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Altri artisti raffigurarono questo uccellino nelle loro opere, i più noti furono: Federico Barocci, Jacopo del Casentino, Giambattista Tiepolo, Pieter Paul Rubens e Francisco Goya. Fu citato anche da Antonio Vivaldi, in un passo de ‘Le quattro stagioni’.
Si intitola proprio ‘Il cardellino’ un romanzo di Donna Tartt, Premio Pulitzer per la narrativa nel 2014, una storia magnifica che ruota attorno a un quadro raffigurante questo uccellino. Se volete leggere questo bellissimo libro:
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Ultimo aggiornamento il 21 Giugno 2024 da Rossella Vignoli
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