Piante e fiori

Carex, un genere di piante cespugliose dal grande potenziale decorativo

Caratteristiche e consigli per la cura, la coltivazione e la moltiplicazione

In questo approfondimento parleremo del Carex, termine che indica un genere di piante appartenenti alla famiglia delle Cyperaceae. Sono erbacee perenni di cui esistono diverse specie, e che prediligono gli ambienti acquitrinosi, come stagni, laghetti e giardini acquatici. Dall’elevato potere decorativo, sono piuttosto facili da coltivare e curare.

Carex, un genere di piante cespugliose dal grande potenziale decorativo

Che pianta è il Carex

Nota anche come Carice o Falasco, indica un genere che fa parte della famiglia delle Cyperaceae. Si tratta di erbacee perenni che provengono dall’Asia centrale dall’Europa.

Come meglio spiegheremo più avanti, ne eisotno molte varietà e, quasi tutte, vivono bene in ambienti acquitrinosi, come stagni e giardini acquatici. Sono graminacee che possono essere anche molto invasive. Tuttavia, sono molto decorative.

Quali sono le caratteristiche del Carex

Vediamo le caratteristiche principali che contraddistinguono le piante appartenenti a questo genere.

  • Fusti: solidi ornati da ciuffi di foglie
  • Foglie: piatte e a forma nastriforme, possono raggiungere i 50 cm di lunghezza. Di un bel verde brillante, somigliano a lunghi fili di erba e hanno margini taglienti
  • Fiori: verdi o marroni, sembrano dei semini riuniti in infiorescenze a spiga o a stella
  • Semi: seguono la fioritura e hanno una capacità di germinazione piuttosto buona

Significato etimologico del Carex

Deriva dal termine greco kéiro che vuol dire ‘io taglio’, chiaro riferimento ai sottili margini piuttosto taglienti delle foglie.

Quali sono le varietà di Carex

A questo genere appartengono tante varietà. Ecco le principali.

  • C. brunnea: erbacea perenne dalle lunghe foglie sottili, ideale per la realizzazione di tappeti erbosi. I fiori raccolti in spighe sono gialli e tendono allo scuro
  • C. elata: varietà molto diffusa che dà origine a cespugli erbosi folti e di forma tondeggiante, costituiti da foglie lunghe o nastriformi di un bel verde acceso. Questa specie è molto adatta per crescere in terreni molto umidi, come i bordi di stagni e laghetti
  • C. berggrenii: varietà nana con ciuffi sempreverdi di una particolare colorazione verdazzurro grigiastra. A metà estate fanno la loro comparsa dei fiori marroni
  • C. pendula: varietà di semplice coltivazione che ama gli ambienti umidi, ideale per bordure attorno a stagni e laghetti. Dà origine a cespugli alti 150 cm, costituiti da foglie sottili di colore verde-azzurrognolo lunghe fino a 90 cm. I fiori, poco decorativi, iniziano a comparirei verso la fine della primavera
  • C. japonica: varietà nota come ‘Carice dell’Asia orientale’, crea folti cespugli di foglie lunghe e molto sottili. Cresce bene negli ambienti umidi
  • C. grayi: originaria del Nord America, questa varietà dà vita a morbidi cespugli di foglie semipersistenti. I fiori, a forma di stella, sono verdi e poi diventano scuri. Ideale per la coltivazione in ambienti acquitrinosi
  • C. Riparia: dal portamento eretto e con lunghe foglie verdi, viene spesso usata a scopo decorativo attorno a stagni e laghetti. In primavera regala una abbondante fioritura
  • C. morrowii: proveniente da Cina e Giappone, questa varietà è caratterizzata da striature bianche e verdi sulle foglie molto decorative. Alta 20-30 cm, presenta aspetto cespitoso e foglie sottilissime. Molto indicata per creare bordure e tappeti erbosi, vive bene in zone poco illuminate
  • C. oshimensis ‘Evergold’: proveniente dalle isole giapponesi di Honshu, è composta da ciuffi alti 40 cm circa, costituiti da foglie filiformi verdi, con screziature di colore giallo crema sulle estremità e nella parte centrale. In estate fanno la loro comparsa infiorescenze spigate composte da piccoli fiori scuri. Ideale per la creazione di aiuole o bordure insieme ad altre graminacee di carattere decorativo
  • C. alba: alta 15-30 cm, si tratta di una pianta perenne rizomatosa dalle foglie lineari di un bel verde acceso. Perfetta per la realizzazione di tappeti erbosi nei giardini rocciosi
  • C. plantaginea: piccola pianta alta max 20 cm, con larghe foglie verde chiaro. Perfetta da coltivare sotto altri alberi, preferisce le esposizioni semi-ombreggiate e i terreni freschi
  • C. firma: alta 15-20 cm, è una varietà a portamento cespitoso con foglie lineari, di colore verde intenso. Perfetta per creare tappeti erbosi nei giardini rocciosi

Quando fiorisce il Carex

Per la maggior parte delle varietà, la fioritura avviene verso la metà della stagione estiva. I piccoli fiori scuri sono raggruppati in spighe e ben si prestano per creare composizioni di fiori secchi.

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L’aspetto distintivo di questa pianta cespugliosa.

Coltivazione del Carex

È una pianta di facile coltivazione. Perfetta in ciotole e vasi, è indicata anche per la realizzazione di bordure che creano un senso dinamico nel giardino. Indicata sia per la coltivazione in vaso che in piena terra.

  • In vaso. Alcune varietà possono essere coltivate anche in un vaso di plastica che sia sufficientemente largo e profondo così, sia le radici che il cespo di foglie, avranno modo di svilupparsi con agio. Utilizzare un terreno acido, fertile e fresco. Annaffiare regolarmente e con generosità per mantenere il terreno sempre bello umido.
  • In piena terra. Tende a creare fitti cespugli (diametro di circa 60 cm), per cui è bene piantumare le piantine non molto vicine tra loro. La distanza ideale tra una piantina e l’altra è di circa 1 m. La primavera è il periodo migliore per procedere con la messa a dimora perché ormai il rischio gelate è scongiurato

Come curare il Carex

Le piante appartenenti a questo genere sono piuttosto rustiche e poco esigenti. Di conseguenza, piuttosto semplici da coltivare.

Vediamo nello specifico le indicazioni per una corretta coltivazione.

  • Clima: sopporta bene il caldo mentre la temperatura minima non deve scendere al di sotto degli 8 gradi
  • Esposizione: ama i luoghi ben soleggiati e sopporta anche i raggi diretti del sole. Bene anche la mezz’ombra
  • Annaffiature: in primavera e in estate va irrigata con regolarità senza però esagerare nelle quantità in quanto mal sopporta i ristagni idrici, prima causa del marciume radicale. Nei mesi più freddi dell’anno ci si può limitare a semplici nebulizzazioni
  • Terreno: riesce ad adattarsi in qualunque tipo di terreno; tuttavia, predilige i terreni acidi, ben drenati e ricchi di materia organica
  • Concimazione: in primavera, somministrare del fertilizzante liquido ricco di potassio e fosforo, a dosi dimezzate, diluito nell’acqua delle annaffiature

Come potare il Carex

Non necessita di una vera e propria potatura. Può bastare rimuovere le foglie più vecchie e danneggiate.

Alla fine della stagione invernale è consigliato eliminare le cime bruciate mentre, in autunno, una volta che il ciclo vegetativo è giunto a completamento, è possibile potare l’intera parte aerea in procinto di seccarsi.

Come si moltiplica il Carex

Si riproduce sia per seme che per divisione dei cespi. Entrambe le tecniche vanno eseguite in primavera.

  • Moltiplicazione per seme. In primavera, distribuire i semi all’interno di un contenitore con apposito terriccio e coprire il tutto con uno strato di sabbia leggero. Controllare che il substrato sia sempre umido fino a che non compaiono i primi germogli. Quando le nuove piantine saranno abbastanza maneggevoli, impiantarle in vasi singoli e poi, la primavera successiva, procedere con la messa a dimora vera e propria.
  • Moltiplicazione tramite divisione dei cespi. Nei mesi primaverili, estrarre la pianta dal terreno e dividere il cespo in varie porzioni, ognuna delle quali avente radici ben sviluppate. Procedere quindi mettendo a dimora i singoli cespi in buche profonde ben lavorate in modo tale che le radici riescano ad attecchire bene e a svilupparsi.
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Questa pianta aiuta a vivacizzare il giardino, ma può essere coltivata anche in vaso.

Rinvaso del Carex

Nel momento in cui le radici della pianta fuoriescono dai fori di drenaggio del vaso, è arrivato il momento di rinvasarlo.

L’ideale sarebbe procedere in primavera. Usare un vaso con diametro maggiore rispetto al precedente e del nuovo terriccio con pH acido. Maneggiare la pianta con delicatezza, facendo attenzione a non rompere le radici.

Quali sono i parassiti e le malattie del Carex

Trattandosi di una pianta abbastanza rustica, raramente subisce l’attacco di parassiti e malattie. Tuttavia, quando piove molto e in caso di elevata umidità, foglie e fiori possono essere attaccati dagli afidi.

Se coltivate in terreni aridi, Le specie acquatiche soffrono di stress radicale e possono addirittura morire.

Infine, risulta molto sensibile anche al Botrytis, un fungo che, in presenza di ambienti freddo-umidi, attacca steli e foglie.

Il Carex come pianta ornamentale

La varie specie vivono bene nei terreni umidi, come bordure di stagni e laghetti, così come anche le rive di piccoli corsi d’acqua. Le foglie di alcune varietà sono impiegate per intessere stuoie e per impagliare sedie e fiaschi.

Gli abbinamenti del Carex

I vari tipi vivono bene con piante che hanno le stesse necessità colturali come ad esempio le piante ornamentali perenni o annuali.

In particolare, Miscanthus, Phormium,  Euchera, Mimulus, Pontederia, Ibisco, Persicaria e Lysimachia. Si abbina bene anche a piante da sottobosco come Felce, Epimedium, Liriope, Elleboro, Hosta.

Il Carex è velenoso

No, non si tratta di una pianta tossica, né per l’uomo né per gli animali domestici.

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Ultimo aggiornamento il 10 Aprile 2023 da Rossella Vignoli

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Federica Ermete

Nata a Busto Arsizio nel 1982, dopo il diploma si trasferisce a Cremona – dove vive tutt’ora – per conseguire la laurea in ambito umanistico. Sia per formazione professionale che per passione personale, i suoi ambiti di specializzazione sono l’alimentazione, la salute, il fitness di cui è appassionata anche nella vita quotidiana, ed il benessere naturale. Collabora con entusiasmo con la redazione di Tuttogreen dal giugno 2020.

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