Tutto sulla carpa koi, simbolo di tante virtù nella cultura giapponese
Quello che c'è da sapere su questo pesce, per prendersene cura al meglio
La carpa koi (o per meglio dire nishikigoi) è una variante ornamentale della carpa comune. È resistente, longeva, colorata. Per la cultura giapponese assume i significati di amicizia e amore, tra gli altri.
Sommario
La carpa koi è la più popolare variante ornamentale di pesce. Scopriamo come prendersene cura e altre informazioni utili.
Carpa koi caratteristiche
La storia della carpa koi va di pari passo con quella della dinastia cinese Jìn. Fu infatti nel V secolo a.C che i primi esemplari vennero creati, allevati ed utilizzati. Questa specie giunse in Europa tramite i traffici dell’Impero Romano, ma la sua classificazione iniziò solo nel XV secolo, quando la carpa koi venne introdotta in Giappone dalla Cina.
Una tale popolarità è dovuta soprattutto alla sua livrea, maculata e coloratissima, da cui è possibile distinguere le 22 varietà.
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La femmina è appena più grande del maschio. Quest’ultimo s’identifica per delle protuberanze presenti sulla testa dette ‘tubercoli nuziali’ e da pinne più sottili e scattanti.
L’invertebrato che più visse al mondo apparteneva proprio a questa specie. Era una carpa giapponese scarlatta che visse 226 anni! È inoltre un pesce energico. Sebbene viva in acque tranquille, la carpa koi è in grado di nuotare controcorrente.
Carpa koi curiosità
Nata come parente del pesce rosso, durante la Dinastia Song (960 – 1279) vennero create talmente tante varietà, che ora viene considerata una specie a sé stante.
Sembra siano dotate di una memoria particolare, che le porta a ricordare il luogo in cui ricevono il cibo e la persona che le nutre, tanto che possono arrivare a prenderlo dalle mani.
Si dice che la carpa koi sia simbolo di coraggio, virtù e forza, perché quando sta per essere uccisa, rimane ferma e impassibile, come un samurai. Per questo viene spesso raffigurata negli aquiloni utilizzati durante le feste dedicate ai giovani.
Famose sono le iconografie che la rappresentano nonché le leggende che la riguardano. Una di queste vuole la carpa koi trasformarsi in dragone, nella risalita del Fiume Giallo.
Il dragone è immortale, uno status-premio per la determinazione e la forza di volontà dimostrate. Per questa ragione, la carpa koi è anche uno dei soggetti giapponesi più utilizzati in Occidente come tatuaggio.
Carpa koi allevamento
Meglio tenere la carpa giapponese a distanza da aironi, gatti e volpi, i loro principali predatori. Sono pesci onnivori, per questo sono in grado anche di apprezzare verdura e frutta come piselli, lattuga e anguria. Sono anche dei gran divoratori di larve d’insetti, zanzare in particolare, alghe e piccoli invertebrati.
In commercio esistono dei mangimi specifici, che possono essere utilizzati in inverno, come integrazione alla scarsità di cibo naturale, quando la carpa koi tende a mangiare di meno per via delle basse temperature.
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Le uova vengono deposte dalla femmina (circa 30mila per ogni chilo del suo peso) in primavera, ma sono facilmente distinguibili e separabili. Una necessità, se si vuole evitare che altri pesci se ne cibino.
Il corteggiamento può avvenire in poche ore o giorni, ma il maschio fertilizzerà le uova solo una volta espulse. Dopo una settimana, nascono gli avannotti.
Carpa koi cure
La carpa koi non necessita di molte cure. È importante tenerla sempre ad una temperatura compresa tra i 15 e i 25 °C, altrimenti s’indebolisce.
Lo specchio d’acqua in cui la si vuole accomodare, dev’essere dunque sufficientemente profondo da non ghiacciarsi del tutto durante l’inverno. Una caratteristica che è utile anche allo sviluppo della massa muscolare e alla fase di deposizione. Che sia un biolaghetto o una fontana ornamentale, il suo habitat dev’essere sempre pulito, per evitare la comparsa di malattie e infezioni. Se non è presente una filtrazione naturale, sarà necessario procurarsi almeno un sistema di raccolta meccanica delle deiezioni.
La carpa koi si ammala di ulcera, contagiosa, ma solitamente non letale. Nel pesce provoca delle mutilazioni che non possono essere curate, perciò la carpa koi malata va isolata. Le più comuni sono le infezioni, da fungo o batteriche, mentre l’idropisia è il sintomo di una malattia complessa, provocata generalmente da un virus.
Si tratta di un accumulo di liquidi nel corpo, che comporta il diradarsi delle squame. Avviene se la temperatura tocca i 10 °C.
Altre informazioni utili
Per finire, visto che chiaramente un laghetto non è alla portata di nessuno o quasi, qualche alternativa: ad esempio, un bel peluche per chi adora questa carpa non è una bella idea regalo?
Oppure, se vi piacciono le bandiere giapponesi che riproducono questo pesce:
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Ultimo aggiornamento il 19 Dicembre 2021 da Rossella Vignoli
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