I pericoli dei cartoni per pizza per la salute e l’ambiente: quello che bisogna sapere
I cartoni per pizza che usiamo nella vita di tutti i giorni sono pericolosi per la nostra salute? E per l’ambiente? Ecco le cose da sapere ed alcune buone pratiche utili da conoscere riguardo a questo oggetto.
Sommario
Sapete quanti cartoni per pizza vengono usati quotidianamente? No? Cominciamo da qui. Ogni giorno, in Italia, si consumano ben 1,5 milioni di pizze d’asporto. Un servizio comodo e pratico, spesso a domicilio, che evita di mettersi ai fornelli quando non ne abbiamo voglia, che consente anche di risparmiare, senza rinunciare al piacere di una bella Margherita appena sfornata.
Fin qui tutto bene, ma vi siete mai chiesti se le scatole alimentari di cartone che le contengono sono sicure dal punto di vista sanitario? E poi, come ovviare a tutto questo spreco, visto che tali contenitori non sono riciclabili quando sono sporchi d’olio e di residui di cibo?
Cartoni per pizza: la questione sanitaria
Partiamo dal primo quesito. Le associazioni dei consumatori hanno sporto varie denunce in questi anni, per il fatto che nei cartoni sono state rintracciate sostanze tossiche e nocive, quali gli ftalati, elementi pericolosi perché capaci di interferire con l’apparato endocrino. Queste sostanze sono utilizzate per rimuovere l’inchiostro dalla cellulosa riciclata.
Già diversi anni fa, tra l’altro, l’allarme era stato lanciato dal laboratorio di ricerche analitiche alimenti e ambiente dell’Università di Milano. In metà dei contenitori analizzati, sottoposti ad una temperatura di 60° – che è quella raggiunta dalle scatole al momento in cui vi viene introdotta la pizza appena sfornata – erano state riscontrate notevoli quantità di di-isobutilftalato (Dipb) e di naftaleni, tutte sostanze particolarmente tossiche.
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Molti esperti sono particolarmente cauti sui potenziali pericoli per i consumatori, poiché evidenziano che le concentrazioni di queste sostanze nocive in grado di passare dal contenitore all’alimento sono così basse da non poter arrecare alcun danno ai consumatori. Lo stesso Comitato scientifico alimentare della Commissione europea, inoltre, nutre ancora forti dubbi sull’effettiva nocività del Dipb, poiché non vi sono informazioni certe per stabilire se tale composto tossico riesca effettivamente a trasferirsi nei cibi, e in quale quantità.
Comunque sia, il nostro Istituto Superiore di Sanità continua a tener alta la guardia di fronte a questa potenziale minaccia, intensificando i controlli e conducendo anche ispezioni per analizzare le partite di cartone riciclato provenienti dalla Germania e dai Paesi dell’Est.
In primo luogo, si cerca sempre di rilevare l’eventuale presenza degli ftalati, vietati dall’Unione europea sia per le scatole alimentari che per i giocattoli destinati ai bambini.
Anche la legge vigente viene incontro alle esigenze di sicurezza dei consumatori, poiché l’applicazione rigorosa della Direttiva 2004/14/CE scongiura la presenza di queste sostanze tossiche nei contenitori per alimenti.
Cosa dice la normativa
Le norme attuali impongono che i cartoni per pizza siano realizzati esclusivamente con cellulosa vergine, vietando l’utilizzo di carta riciclata per i prodotti “umidi”.
In tal modo sono bandite le sostanze chimiche potenzialmente tossiche che col calore potrebbero trasferirsi dal cartone agli alimenti.
Cartoni per pizza e salute: alcune buone pratiche
Vediamo ora, al di là di quanto prescritto dalla legge, quali semplici accorgimenti si possono adottare per esser più sicuri e limitare i rischi.
- In primo luogo, evitate di rimettere la pizza in forno quando siete a casa, e non consumate il vostro pasto direttamente dal contenitore.
- Altro accorgimento pratico: cercate di controllare sulla scatola le diciture riguardanti il nome dell’azienda produttrice e la composizione della carta.
Cartoni per pizza e ambiente
Il secondo problema riguarda lo smaltimento e il riciclo dei contenitori per pizza. Sono di cartone, ma poiché spesso risultano essere sporchi, in questi casi non possono essere riciclati con la carta.
In attesa di sistemi sicuri e nuove invenzioni per preservare il calore della pizza da asporto, come ad esempio Plat-Pì Eco, un piatto in PET da inserire nei cartoni della pizza, per mantenere intatto il contenitore, così da riciclarlo, e gettare il piatto nella campana della plastica.
In attesa che questa o altre scoperte possano trovare la meritata diffusione, ecco alcune possibilità di riutilizzo dei cartoni per per pizza che magari non conoscete.
Se vi ingegnate studiando un giusto modo di ripiegatura, il vostro contenitore potrebbe diventare un valido supporto, magari per tenere il vostro pc all’altezza da voi desiderata o per impedire i tanto noiosi movimenti di un tavolo non in perfetto equilibrio. Pensateci, in ogni casa ci sono infiniti impieghi per il cartone.
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Sempre con un po’ di creatività, potreste poi provare a dipingere o rivestire le scatole per creare dei vari elementi decorativi per la camera o l’ufficio. Potrebbero essere riutilizzarle anche come elementi per giocattoli. E perché non provare ad impiegarle come base per una cuccia per il gatto? O magari anche come semplici contenitori di giochi dei vostri pet.
Allora, convinti? La prossima volta che ordinerete una pizza a domicilio, seguite i nostri consigli e sarete più tranquilli.
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Ultimo aggiornamento il 23 Ottobre 2018 da Rossella Vignoli
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Il problema delle scatole pizza nocive sia per noi che per l’ambiente è risolvibile solo se si applicassero le normative italiane che mirano alla tutela dei consumatori, proprio come facciamo noi.
Infatti, il nostro scatolificio si impegna da sempre nella realizzazione di scatole porta pizza a norma di legge, utilizzando esclusivamente materiali di prima qualità: carte di pura cellulosa, senza contenuti di macero e inchiostri a base d’acqua senza metalli pesanti.