Come avviene la certificazione dei prodotti biologici
Per sapere come funziona il percorso di certificazione in Italia
Scopriamo come avviene la certificazione dei prodotti biologici in Italia e in Europa. Per avere maggiori certezze su ciò che mangiamo da agricoltura biologica o dalla biodinamica.
Sommario
Certificazione prodotti biologici
Chi richiede la certificazione di prodotti biologici auto-prodotti è ben consapevole del fatto che deve sottoporsi a un rigido processo di verifica al quale deve risultare assolutamente conforme. Esso infatti risulta necessario al fine di tutelare il consumatore che ha deciso di comprare biologico, in modo che sia ben informato e abbia la certezza che il prodotto acquistato corrisponda esattamente a quanto ha scelto. Che cosa rende possibile tutto ciò?
L’esistenza di un regolamento europeo sull’agricoltura biologica, da cui discendono il rilascio del logo biologico e il corrispondente sistema di etichettatura.
Come convertirsi all’agricoltura biologica
Per prima cosa, l’agricoltura tradizionale deve sottostare ad un periodo di conversione della durata di un minimo di due anni prima di poter iniziare a produrre prodotti agricoli che possano essere commercializzati come biologici.
Sia i contadini sia gli addetti alla trasformazione del prodotto devono rispettare in ogni momento le regole contenute nella Regolamentazione europea. In ogni momento, infatti, essi possono essere soggetti a ispezioni da parte degli organismi di controllo, europei ma non solo, il cui unico scopo è quello di garantire la conformità dei prodotti.
Le ispezioni vengono effettuate su ogni anello della catena di produzione dell’agricoltura biologica: in particolare, è importante che ogni operatore di settore (agricoltore, trasformatore e distributore) sia soggetto ad ispezione almeno una volta all’anno.
Chi controlla l’agricoltura bio?
La supervisione è affidata ai singoli Stati membri dell’Europa, responsabili dell’istituzione di un sistema di ispezione che venga effettuato dalle autorità competenti e che sia finalizzato ad assicurare la conformità agli standard stabiliti dalla regolamentazione europea in materia biologica.
Ogni nazione aderente al protocollo del biologico può designare il compito di eseguire le ispezioni a determinate autorità pubbliche e/o anche a organismi di controllo privati, purché accreditati e approvati dalle autorità competenti.
In Italia, in particolare ricordiamo l’esistenza di FederBio, cioè una federazione di organizzazioni di operatori di tutta la filiera dell’agricoltura biologica e biodinamica di rilevanza nazionale, strutturata in ‘sezioni soci’, suddivise per tematiche e professionalità. FederBio è inoltre socia di IFOAM, membro dell’EOCC, l’Organizzazione Europea degli Enti di Certificazione autorizzati di settore, e socia di ACCREDIA, l’Ente Italiano per l’Accreditamento degli Organismi di Controllo.
Cos’è un prodotto bio
Citando letteralmente il testo della Regolamentazione Europea, “i termini come biologico, bio, eco ecc., inclusi i termini usati nei marchi, o le pratiche usate nell’etichettatura o nella pubblicità, sospettabili di fuorviare il consumatore o suggerire all’utilizzatore che un prodotto o i suoi ingredienti soddisfano i requisiti definiti nella Regolamentazione, non devono essere usati per i prodotti non biologici.”
Inoltre, l’etichetta biologica ovviamente non può essere utilizzata in alcun caso per i prodotti che contengono Organismi Geneticamente Modificati (OGM).
Cosa deve avere un prodotto per essere biologico
Tutti i prodotti con etichetta biologica devono riportare il nome dell’ultimo operatore che ha maneggiato il prodotto, per esempio il produttore, l’addetto alla trasformazione o il venditore, e il nome o il codice dell’organismo di controllo; a questi dati, si vanno ad aggiungere il logo biologico europeo e quello nazionale, che integrano così l’etichettatura dei cibi e delle bevande biologiche a favore dei consumatori, i quali, in questo modo, possono star certi che:
- almeno il 95% degli ingredienti è stato prodotto con metodo biologico
- il prodotto è conforme alle regole del piano ufficiale di ispezione
- il prodotto proviene direttamente dal produttore o è preparato in una confezione sigillata
L’applicazione del logo biologico dell’UE è stata resa obbligatoria dal 1 luglio 2010 per i prodotti alimentari preconfezionati, mentre rimane volontaria per i prodotti importati dopo tale data.
Cosa succedete dopo la certificazione biologica?
Una volta che il processo di conversione al biologico è stato completato, in ogni caso, gli operatori continuano ad essere soggetti a controlli annuali che possono prevedere, tra le altre cose:
- ispezione della documentazione riguardante gli acquisti e le vendite, il registro di stalla e i trattamenti sanitari sull’allevamento
- prelievo di campioni di verifica
- ispezione delle condizioni di allevamento (al chiuso e all’aperto) e di campi, frutteti, serre…
Ulteriori ispezioni e visite in loco, infine, possono essere pianificate dagli stessi ispettori per quegli operatori che presentano maggiori rischi.
Quali sono i principali certificatori bio in Italia
Chi certifica che un prodotto agricolo è biologico ha il proprio logo Il logo stampato sull’etichetta, per garantire al consumatore che il prodotto rispetti i requisiti dell’agricoltura biologica.
Per questo è così importante che sia un ente autorizzato e serio.
In Italia gli enti autorizzati autorizzati in Italia dal Ministero delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali (MiPAAF) per la certificazione di prodotti biologici sono questi:
- Bioagricert: uno dei principali, opera a livello internazionale e certifica un’ampia gamma di prodotti, inclusi quelli alimentari, tessili e cosmetici
- CCPB (Consorzio per il Controllo dei Prodotti Biologici): molto conosciuto, specializzato nella certificazione di prodotti biologici e biodinamici
- ICEA (Istituto per la Certificazione Etica e Ambientale): oltre alla certificazione biologica, si occupa anche di sostenibilità ambientale e responsabilità sociale d’impresa
- Suolo e Salute: focalizzato sulla certificazione di prodotti biologici e biodinamici, con un’attenzione particolare alla tutela della biodiversità
- Valoritalia: opera nel settore agroalimentare e certifica anche prodotti a denominazione di origine protetta (DOP) e indicazione geografica protetta (IGP)
Ci sono anche degli enti esteri che operano in Italia:
- Ecocert: ente internazionale con una forte presenza in Italia, specializzato in agricoltura biologica e cosmetici naturali.
- Demeter : ente tedesco che certifica prodotti biodinamici secondo i suoi standard
Come scegliere un ente certificatore
La scelta dipende dalle esigenze specifiche del produttore. È importante considerare sia l’esperienza che la reputazione dell’ente, per sceglierne uno riconosciuto e con una solida esperienza nel settore.
È importante verificare che offra i servizi di certificazione per uno specifico prodotto e assicurarsi che sia trasparente nelle sue procedure e comunichi in modo chiaro ed efficace.
Altre informazioni sui negozi bio
Ricordiamo con l’occasione anche il vademecum per chi voglia aprire un negozio biologico:
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Ultimo aggiornamento il 26 Settembre 2024 da Rossella Vignoli
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