Certified Emission Reduction (CER): che cosa vuol dire?
Cosa sono, come funzionano e quali vantaggi offrono
I Certified Emission Reduction (CER) sono uno strumento che le aziende possono oggi sfruttare per adattare il proprio business in un’ottica di sostenibilità ambientale, contribuendo così attivamente agli Obiettivi di Sviluppo sostenibile in Agenda 2030. Costituiscono uno strumento di tutela ambientale e di contrasto del riscaldamento globale ed i cambiamenti climatici con la riduzione delle emissioni di gas serra. Di fatto, rappresentano uno strumento concreto che le realtà aziendali possono sfruttare per testimoniare le loro azioni in termini di sostenibilità e di tutela dell’ambiente.
Sommario
- Che cosa sono i Certified Emission Reduction
- Origine dei Certified Emission Reduction
- Come funzionano i Certified Emission Reduction
- Quanto valgono i Certified Emission Reduction
- Qual è l’ente che emette i Certified Emission Reduction
- Quali sono i requisiti dei CER
- Chi acquista i Certified Emission Reduction
- Lo scambio degli Certified Emission Reduction nell’Unione Europea
- Quali sono i vantaggi di acquistare i Certified Emission Reduction
Che cosa sono i Certified Emission Reduction
Chiamati anche certificati CER, oppure carbon credit o crediti di carbonio, sono crediti di carbonio utilizzati nel mercato regolato del carbonio ed emessi da un sistema di verifica esterno.
Sono indicati anche con il termine di emission credit, perché questi strumenti finanziari cercano di attenuare l’impatto che le emissioni di gas serra hanno sull’ambiente. Sono dunque un incentivo economico che, premiando tutte quelle attività che fanno ricorso a pratiche sostenibili, aiuta a ridurre le emissioni nocive.
All’atto pratico, sono strumenti finanziari simili ai Certificati verdi, ovvero un credito di carbonio è un certificato negoziabile, avente un valore che corrisponde ad una tonnellata di CO2 equivalente non emessa né assorbita. Costituisce quindi un sistema che dà modo alle organizzazioni di compensare le proprie emissioni di CO2 (o di altri gas serra) acquistando crediti che corrispondono all’abbattimento delle emissioni di terze parti.
Origine dei Certified Emission Reduction
Il meccanismo della vendita dei carbon credit risale al 1997, con l’adozione del Protocollo di Kyoto. Un accordo internazionale che si proponeva l’obiettivo di affrontare il cambiamento climatico mediante la riduzione delle emissioni di gas serra.
Al fine di dare la possibilità a Stati ed organizzazioni di raggiungere i propri obiettivi di riduzione delle emissioni in maniera flessibile e più efficiente dal punto di vista economico, il Protocollo di Kyoto ha introdotto due concetti:
- il Clean Development Mechanism (CDM): i Paesi sviluppati potevano scegliere di investire in progetti di riduzione delle emissioni nei Paesi in via di sviluppo, ricevendo in cambio crediti di carbonio in maniera proporzionale alla riduzione ottenuta
- l’Emissions Trading System (ETS): ogni azienda riceve delle quote di emissioni. Nel caso in cui un’azienda emette meno rispetto a quanto assegnatole, tale azienda può decidere di vendere i crediti di carbonio non usati a quelle realtà aziendali che, invece, hanno superato le loro quote
Nel 2015, poi, l’Accordo di Parigi cambia un po’ lo scenario.
Tutti gli Stati vengono coinvolti in un senso di responsabilità comune per contribuire alla mitigazione delle emissioni di gas serra. Per tal motivo, viene istituito un meccanismo su base volontaria. Inoltre, i Paesi industrializzati sono chiamati a sostenere quelli più poveri nelle operazioni di adattamento e mitigazione.
Nasce così l’European Emission trading scheme (Eu Ets).
Come funzionano i Certified Emission Reduction
Le aziende che non sono in grado (o non possono) eliminare o quantomeno ridurre le emissioni di CO2 e di altri gas serra prodotti durante i processi produttivi delle loro attività, possono acquisire, comprandoli, crediti di carbonio da un ente esterno o da aziende virtuose che hanno deciso di vendere le loro eccedenze.
Questi certificati fanno quindi parte di un meccanismo che coinvolge più parti.
- Dirette: venditore, acquirente, ente terzo che si occupa della finalizzazione del progetto di tutela ambientale
- Indirette: consumatori, fornitori, partners… ovvero tutti quei soggetti influenzati dalle aziende che acquistano i crediti di carbonio
Nel momento in cui un’azienda acquista un credito di carbonio certificato, tale credito viene “tracciato” su appositi registri al fine di evitare che lo stesso credito venga venduto più volte.
Quanto valgono i Certified Emission Reduction
Un credito di carbonio corrisponde ad una tonnellata di CO2 (o gas serra) rimossa o evitata dall’atmosfera.
Per quanto riguarda nello specifico la vendita dei CER, non esiste un prezzo di riferimento, in quanto i prezzi sono altamente variabili, in funzione di vari fattori, quali:
- domanda e offerta sul mercato
- localizzazione
- tipo di progetto
- volumi di acquisto
- politiche governative
- co-benefici generati
- aspettative circa le future riduzioni delle emissioni
Ad ogni modo, per dare un’idea indicativa, possiamo dire che i prezzi dei CER hanno variato tra pochi centesimi di dollaro e vari dollari.
Negli ultimi anni, però, ad influenzare il valore dei carbon credit ha contribuito la nascita di nuovi mercati del carbonio e iniziative regionali. L’Unione Europea, ad esempio, ha il suo sistema di scambio delle emissioni, il cosiddetto EU Emissions Trading System (EU ETS), che ha fissato un prezzo dei crediti di carbonio più stabile e che può anche essere superiore rispetto al valore stabilito da altri mercati.
Dal momento che negli ultimi anni si sta assistendo ad una sempre più crescente attenzione sul problema del cambiamento climatico, è possibile che in un futuro abbastanza immediato la domanda di carbon credit possa aumentare, andandone così, di conseguenza, ad influenzare il valore.
Qual è l’ente che emette i Certified Emission Reduction
In base al tipo di contesto e di mercato, sono vari gli organi che emettono i carbon credit. Nell’ambito del contesto del Protocollo di Kyoto e del Clean Development Mechanism (CDM), i carbon credit vengono emessi dalle Nazioni Unite.
Possono inoltre emettere carbon credit anche enti facenti parte di mercati regionali o volontari. Ne sono esempi l’Emissions Trading System dell’UE (EU ETS) e l’European Union Allowances (EUAs).
Ed ancora, possono emettere e gestire i carbon credit anche organizzazioni specializzate, come istituzioni finanziarie, agenzie governative ed organizzazioni di tipo non governativo.
Gli enti che gestiscono e regolamentano la vendita dei crediti di carbonio devono registrare le vendite su appositi registri.
Quali sono i requisiti dei CER
Per poter essere certificati, i crediti di carbonio vendibili ed acquistabili devono essere generati da progetti che, effettivamente, contribuiscono a evitare o ridurre le emissioni di CO2 nell’atmosfera.
Nello specifico, i crediti di carbonio devono rispondere a determinati requisiti. Devono quindi essere.
- Reali, ovvero derivare da un progetto che effettivamente ha portato ad una riduzione concreta delle emissioni di CO2
- Misurabili e verificabili attraverso calcoli ricavati tramite metodi e tecnologie scientifiche
- Permanenti: le emissioni neutralizzate o compensate non devono più essere reintrodotte nell’atmosfera.
- Unici: ogni credito di carbonio deve corrispondere a una singola tonnellata di CO2 ed essere registrato su specifici registri per evitare la doppia vendita o il doppio conteggio
Chi acquista i Certified Emission Reduction
Il mercato dei crediti di carbonio si basa fondamentalmente su 2 tipologie di mercato.
- Obbligatorio, che riguarda le aziende molto grandi, operanti in settori come acciaio, e oil&gas, e che sono alto-inquinanti
- Volontario, che riguarda tutti gli altri tipi di aziende ed anche i privati che, a titolo volontario, scelgono di compensare le proprie emissioni attraverso l’acquisto di crediti di carbonio
Lo scambio degli Certified Emission Reduction nell’Unione Europea
Nell’Unione Europea, l’Emissions Trading System (ETS) rappresenta il più grande sistema di scambio delle emissioni al mondo, nonché uno degli strumenti fondamentali nel contesto dell’UE per affrontare il cambiamento climatico.
L’EU ETS si basa sull’European Union Allowances (EUA), un sistema di quote di emissione che vengono allocate alle aziende a seconda dei loro livelli di emissione storici o sulla base di obiettivi di riduzione prefissati. E viene applicato a specifici settori industriali ad alta intensità energetica, come ad esempio la raffinazione del petrolio, l’industria manifatturiera e l’aviazione.
Tutte le aziende possiedono quote EUA. In pratica, se un’azienda emette meno delle sue quote assegnate, può vendere i suoi EUA in esubero ad altre aziende che, al contrario, superano le proprie quote.
Al fine di ridurre le emissioni totali del singolo settore, nel corso del tempo è stato ridotto il numero di EUA messe in circolazione. Questa mossa, ovviamente, influenza il prezzo sul mercato delle EUA.
In Italia, i principali registri del mercato volontario dei carbon credit sono: Gold Standard (GS), Verified Carbon Standards – Verra (VCS), Climate Action Reserve (CAR) e American Carbon Registry (ACR).
Quali sono i vantaggi di acquistare i Certified Emission Reduction
Le aziende che con la loro attività emettono gas serra, trovano nei crediti di carbonio uno strumento efficace ed importante per poter compensare le loro emissioni, sostenendo così , di fatto, progetti che evitano o limitano le emissioni di CO2 nell’atmosfera.
In tal modo, quindi, le aziende che acquistano i crediti di carbonio ottengono una carbon label con cui comunicare a clienti, stakeholder e investitori la propria strategia climatica e di sostenibilità, a tutto vantaggio della propria immagine aziendale.
Sintetizziamo quali sono i vantaggi che ottengono le aziende acquistando questi certificati.
- Contribuire attivamente al progetto globale verso la neutralità climatica sulla base degli obiettivi dello sviluppo sostenibile stabiliti nell’Agenda 2030
- Sviluppare una comunicazione sostenibile per il loro business
- Utilizzare la label di carbon neutrality sui propri prodotti e servizi
- Differenziarsi, in positivo, sul mercato
- Divenire più competitivi
- Migliorare il posizionamento dell’azienda sul mercato, conformemente alla propria Corporate Social Responsibility (CSR)
- Conquistare il favore di potenziali clienti, partner commerciali e finanziatori
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Ultimo aggiornamento il 13 Marzo 2024 da Rossella Vignoli
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