Quello che c’è da sapere sulla chionodoxa, una pianta invernale con bellissimi fiorellini
I segreti di questa piantina tanto graziosa quanto resistente
La Chionodoxa abbellisce i nostri giardini invernali con i suoi piccoli fiorellini, sfidando anche la neve. Se state pensando di coltivarla, seguite la nostra guida pratica passo dopo passo.
Sommario
Chionodoxa: descrizione della pianta
Originaria della Turchia e delle zone che si affacciano sul Mediterraneo orientale, la Chionodoxa è un fiore invernale. Appartiene alla famiglia delle Liliaceae e all’interno di questo genere se ne distinguono 6 diverse varietà. Stiamo parlando di una bulbosa perenne che si caratterizza per la sua rusticità e la forte resistenza a condizioni impervie.
Significato del nome
Il suo nome deriva dal greco chion (neve) e doxa (gloria) proprio perchè fiorisce anche sul suolo ricoperto di neve.
Non a caso in ogni Paese viene chiamata con un nome attinente: in Inghilterra è la Glory of the snow, mentre in Francia è il giacinto delle nevi Hyacinte des neiges.
Aspetto
Questa pianta è piuttosto piccina, ma dipende dalla varietà. Anche i fiori sono molto piccoli e si presentano con una graziosa forma a stella.
Possiede 6 tepali con colori che vanno dal blu al rosa o al bianco. La parte centrale è sempre bianca o gialla. Generalmente i fiori compaiono a gruppi di 7-10. Ricordano molto i fiori della Scilla.
Ogni fiore si accompagna a due foglie erette di un bel verde vivace e lucido, mentre lo stelo è molto sottile. Con il sopraggiungere dell’estate le foglie però tendono a seccarsi, per cui è buona abitudine estirparle.
Varietà
Vediamo ora alcune caratteristiche delle varietà:
- Forbesii: è la più alta della media, riuscendo a raggiungere anche i 30 cm. Fiorisce da febbraio a marzo producendo fiori blu scuro con la parte centrale bianca.
- Luciliae: più piccolina, soli 10 cm di altezza. La troviamo per lo più in Turchia. Ne esistono diverse tipologie: l’Alba produce fiori bianchi, la Rosea e la Pink Giant invece fiori rosa.
- Grandiflora: molto simile alla luciliae, ma leggermente più alta (20 cm).
- Sardensis: fiorisce tra marzo e aprile, producendo fiori blu penduli. L’altezza varia dai 10 ai 15 cm. I suoi bulbi sono leggermente più piccoli.
- Cretica: da febbraio a marzo produce fiori bianchi o di colore blu. Non supera i 15 cm di altezza.
Chionodoxa, la coltivazione
Questa pianta è ideale sia per i giardini, anche quelli rocciosi, sia per la coltivazione in vaso. Cerchiamo di capire dunque come procedere con la coltivazione, ricordando che non richiede cure particolari anche per chi non è esperto di giardinaggio.
Terreno
Per la scelta del terreno potete optare su un comune terriccio per bulbose o da giardino, l’importante è che sia ricco di sostanze organiche.
Inoltre dovete assicurare un buon drenaggio dell’acqua per evitare che si formino ristagni.
Esposizione
Essendo abbastanza robusta, potete posizionarla sia all’ombra che in pieno sole. L’unica accortezza è fare in modo di garantire almeno un paio di ore al giorno di luce. Per il resto non teme nè le gelate invernali nè gli eccessi di calore.
Quando piantare
La pianta va interrata durante la stagione autunnale, scavando buche di almeno 10 cm dove si andranno a posizionare circa 20 bulbi. Questi vanno messi ad una distanza di minimo 3 cm l’uno dall’altro, con l’apice del bulbo rivolto verso l’alto.
Chinodoxa fioritura
La fioritura avviene dalla fine dell’inverno fino al mese di aprile, quindi copre buona parte della stagione fredda, quando molti fiori sono ancora nella fase del riposo vegetativo.
Irrigazioni
Anche questo fiore necessita di irrigazioni regolari nel periodo vegetativo, quindi dalla fioritura fino al termine dell’estate. Poi si andrà progressivamente diradando il numero di annaffiature, per sospenderle del tutto nella fase del riposo.
Concimazione
Con l’arrivo dell’autunno si può arricchire il terreno di letame maturo, di modo che la pianta possa avere il nutrimento necessario per tutta la fase del riposo vegetativo. Con la fine dell’inverno si può abbondare con un concime ricco di potassio e fosforo.
Riproduzione
La moltiplicazione avviene con la semina. I semi si raccolgono in estate e vanno subito piantati. Accertatevi che il terreno sia irrigato regolarmente.
In alternativa si possono dissotterrare i bulbi per poi ripiantarli. Questa operazione si può fare almeno ogni 2 anni. Tuttavia si deve ricordare che, anche senza il nostro intervento, la pianta è in grado di riprodursi spontaneamente per autosemina.
Malattie e parassiti
Essendo molto robusta, è raro che si ammali. Un fungo che potrebbe colpirla è però quello della fusariosi. Attenzione anche ai ristagni idrici che procurano il marciume delle radici e all’azione delle lumache.
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Ultimo aggiornamento il 7 Febbraio 2023 da Rossella Vignoli
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