6 cibi infiammatori: ecco con cosa li possiamo sostituire
Sapete quali sono i cibi infiammatori più dannosi e che li possiamo tranquillamente sostituire con equivalenti molto più sicuri per il nostro organismo? Scopriteli qui!
Si parla spesso di dieta naturale ed alimentazione sana come chiave d’accesso al benessere psico-fisico del nostro organismo, il più delle volte soffermandosi sui cibi da evitare, ma quasi mai sui loro sostituti.
Eppure esistono almeno 6 cibi infiammatori, tanto dannosi per l’organismo quanto facilmente sostituibili con prodotti più sani e naturali. Introdotti nell’alimentazione quotidiana, possono salvare le nostre arterie, il cuore e il fegato dai pericoli di una dieta zeppa di sostanze altamente ‘infiammatorie’.
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Il ‘nemico’, infatti, si nasconde dietro ad una quantità davvero impressionante di cibi già pronti, precotti, confezionati o in barattolo che acquistiamo al supermercato o, peggio, che ordiniamo al fast food: zuccheri trasformati, sale, alcuni oli e alcool sono le sostanze più comuni e dannose presenti in questi cibi. E allora, come evitarle? La missione è ardua, ma non impossibile.
Come sempre, basta leggere con attenzione le etichette e adottare qualche semplice espediente che ci permetterà di disintossicare il nostro organismo da queste sostanze senza troppi sforzi.
Sale
Tra i 6 cibi più infiammatori da evitare troviamo il sodio, contenuto nel sale tradizionale. Non tutti sanno che si può sostituire con tipi di sale iposodico. Per esempio, lo possiamo sostituire con il sale marino o il sale rosa dell’Himalaya (che ha contenuto di sodio 4 volte minore).
FOCUS: Tipi di sale: che differenza c’è tra le varie qualità?
In genere si può imparare a cucinare usando poco sale, basta allenare il palato, diminuendolo piano piano.
Eliminare dall’alimentazione quotidiana il consumo di prodotti confezionati o trasformati, significa comunque ridurre sensibilmente l’apporto giornaliero di sodio.
Zucchero
Tra i 6 cibi più infiammatori da evitare troviamo lo zucchero trasformato, onnipresente in molti prodotti alimentari da banco, che può essere facilmente sostituito con il miele grezzo, lo sciroppo d’acero, il fruttosio o la stevia liquida.
Anche qui vale il consiglio di mangiare il più possibile dolci fatti in casa e limitare merendine, biscotti e snack zuccherati, oltre naturalmente alle bibite frizzanti e ai succhi di frutta, che sono zuccherati anche loro.
Farina
Anche le farine tradizionali come quelle di frumento possono essere fonte di infiammazioni. I sostituti ideali, in questo caso, sono le farine di mandorle o di cocco indicate per la preparazione di molte pietanze che in genere contengono grano.
A differenza delle farine industriali, queste ultime possono essere preparate direttamente in casa con un robot da cucina o un piccolo macinino o acquistate ‘a peso’, quindi minimamente trattate.
In tutti i casi, preferite sempre le farine biologiche, che non sono irrorate di sostanze chimiche che ne impediscono la formazione di animaletti e muffe ma solo arieggiate.
Olio vegetale
Alcuni olii altamente trasformati come quello vegetale, di colza e di cartamo possono essere sostituiti dall’olio di cocco, l’olio extra-vergine d’oliva (non industriale), di canapa, di chia o di avocado.
Latte di mucca
Perfino il latte vaccino e i suoi derivati di provenienza industriale possono essere considerati ‘infiammatori’. Per evitarlo, basta sostituirlo con il latte di pecora o il latte di capra: entrambi sono più digeribili e sicuramente meno allergenici perché meno ricchi di caseina.
Considerando che le vacche da latte allevate su larga scala consumano per lo più foraggi ottenuti da mais geneticamente modificati, il motivo per sostituire questo latte con delle alternative più salutari è fin troppo palese.
Alcool: il peggiore tra i cibi infiammatori
Chiudiamo il nostro breve excursus sui cibi più infiammatori con l’alcool, di sicuro il più dannoso per la salute. In questo caso il consiglio non è semplicemente di sostituirlo, cosa peraltro impossibile per definizione, ma eliminandolo dalla dieta quasi definitivamente.
Acqua, tè o succhi di frutta naturali devono diventare i vostri drink preferiti se ci tenete alla salute…
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Ultimo aggiornamento il 14 Agosto 2018 da Rossella Vignoli
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Mah…..!!!
Sostituire il sodio? Ma chi è che mangia il “sodio” se non sotto forma di sale ? Sale dell’ Himalaya? Il sale è…sale. O sull’ Himalaya, o nel mare o in una cava…è sempre e solo sale.
Bastava semplicemente suggerire di ridurlo.
Mi fa poi sorridere quella definizione di “olio extra-vergine non-idustriale”, o la storia del mais modificato (non mangiamo pomodori modificati geneticamente ogni giorno? Un ”san marzano” è geneticamente diverso da un “ciliegino” ma non ce ne curiamo più di tanto ).
Nell’articolo trovo buoni consigli ma con motivazioni sbagliate.
In realtà non tutti i sali hanno lo stesso contenuto di sodio. Alcuni sali, tra cui il sale dell’Himalaya, sono iposodici, ecco perché la sostituzione 1:1 ha senso. Anche il sale nero delle Hawaii ha minore contenuto di sodio, da quello che so.