Proprietà e benefici della cicerchia, un legume antico, tipico della tradizione pugliese
Un legume povero che sopporta il caldo e la siccità ma potenzialmente tossico
Scoprite tutte le proprietà della cicerchia: tra i legumi più antichi nella tradizione contadina italiana, le cicerchie possiedono notevoli principi nutritivi, ma anche alcune forti controindicazioni che ne riducono molto la possibilità di utilizzo.
Va premesso infatti che contiene una tossina che può rivelarsi molto dannosa per l’organismo se assunta in grandi quantità. Quindi va utilizzata saltuariamente ed in piccole quantità e con molta attenzione nella cottura.
Sommario
Cos’è la cicerchia
Il suo nome botanico è Lathyrus sativus e si tratta di un legume anche conosciuto anche come pisello d’India o pisello d’erba. In effetti il suo sapore è a metà strada tra quello del piselli e quello della fava.
Cicerchia: legume
Coltivato per il consumo umano soprattutto in Asia e Africa orientale, è diffuso anche in parte del continente europeo.
In Italia, questo legume può vantare un’antica tradizione facente capo soprattutto alla tradizione gastronomica contadina.
Le regioni dove storicamente si coltiva sono Puglia, Lazio, Umbria, Marche e Molise. Attualmente è poco conosciuto e consumato e di difficile reperibilità nei negozi.
La pianta della cicerchia
La pianta da cui proviene questo legume è un’erbacea a ciclo annuale. Cresce bene in terreni ciottolosi, non soggetti a particolari ristagni idrici. Resiste alle basse temperature e sopravvive anche in ambienti avversi.
Si tratta di una pianta medicinale poco conosciuta che ha anche molte virtù terapeutiche.
Le proprietà della cicerchia
Grazie all’alta concentrazione di proteine, questo legume è un ottimo sostituto vegetale per chi ha scelto un’alimentazione vegetariana o vegana. L’elevato apporto calorico lo rende un cibo ideale per favorire il giusto contributo di energie all’organismo.
Fonte di vitamine, soprattutto del gruppo B e PP, e sali minerali (fosforo e calcio), contiene anche fibre. Del tutto povere, invece, di grassi, le cicerchie si rivelano valide alleate per la salute di ossa, denti, cuore e muscoli.
Controindicazioni e tossicità della cicerchia
Il consumo di questo legume prevede alcune controindicazioni. È sconsigliato consumarne in grandi quantità, per la presenza di una sostanza tossica, la latirina . Questa può provocare un disturbo del sistema nervoso (latirismo) caratterizzato da paralisi spastica irreversibile agli arti inferiori e disturbi funzionali.
I primi sintomi compaiono solitamente dopo tre mesi e possono assomigliare alla sclerosi multipla. Per questa ragione è necessario che il suo consumo sia solo episodico e avvenga in quantità molto piccole.
Ha inoltre forti proprietà diuretiche e astringenti.
Qualora vogliate utilizzarlo come rimedio naturale, è indispensabile consultare un medico prima dell’uso. Anche per il suo consumo si consiglia che venga effettuato solo sotto stretto controllo medico.
IMPORTANTE: Tutte le informazioni citate sono fornite solo a titolo indicativo e non possono in nessun caso sostituire un parere medico preciso per ogni persona. Consultare il vostro farmacista o il medico di cura prima dell’uso.
Ricette con cicerchia
Questo legume fu eliminato dall’alimentazione umana per molto tempo, per la sua potenziale tossicità, anche se per secoli è stato alla base dell’alimentazione contadina, essendo una pianta molto resistente anche alle carestie.
Intorno agli anni 2000 anni furono avviate numerose ricerche per ridurre il livello di tossina.
Dal 2011 fu abolito il divieto di consumo alimentare che vigeva in molti paesi. Anche in Italia ha ottenuto il riconoscimento di prodotto agroalimentare tradizionale italiano da parte del MIPAAF, il Ministero delle politiche agricole, alimentari e forestali.
Rimane comunque un alimento che da consumare in modiche quantità, a condizione che il suo livello di βODAP (tossina) non superi lo 0,15%.
Per ridurre il rischio e ridurre la tossicità notevolmente, il seme della cicerchia secca va ammollato per 24 prima della cottura in acqua bollente. Come si fa per altri legumi secchi come i fagioli, le lenticchie ed i piselli, anche se nel loro caso serve l’ammollo serve per eliminare l’acido fitico, che inibisce l’assorbimento di minerali utili all’organismo, agendo come anti-nutriente.
Fatta questo doverosa premessa, negli usi più comuni e tradizionali, le cicerchie si prestano bene come ingredienti di zuppe e minestroni.
Al pari di altri legumi, richiedono tempi piuttosto lunghi di cottura ad alte temperature, soprattutto per favorirne la digeribilità. Si tratta di un ingrediente versatile, facile da mangiare anche sotto forma di purea.
Le cicerchie possono anche diventare contorni, conditi in modo semplice con olio extravergine di oliva, sale ed erbe aromatiche.
In sostituzione a ceci o fagioli, inoltre, sono utilizzati come base per la preparazione di hamburger vegetali.
Dove trovare la cicerchia
Non è facile da trovare nei negozi come vi abbiamo anticipato in precedenza. In rete è disponibile decorticata e secca.
Come si coltiva la cicerchia
La coltivazione è molto simile a quella dei piselli. La pianta ama i terreni ricchi d’acqua in primavera (all’inizio del ciclo vegetativo) e le siccità prolungate d’estate quando si forma il chicco.
Il chicco contiene solo 8,5 g d’acqua per 100 g di semi. Le regioni più adatte sono quelle con una temperatura media di 10°-25° e una pluviometria annua di 400-650 mm.
La pianta germoglia meglio a 20°. Nelle regioni subtropicali, quindi, la coltivazione è principalmente invernale.
Può essere combinato (o alternato) con altri cereali (spesso riso). Il ciclo di coltivazione dura da 3 a 6 mesi, a seconda del suolo e della regione.
La raccolta avviene quando le foglie ingialliscono e i baccelli diventano grigi (poco prima dell’apertura).
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Ultimo aggiornamento il 9 Settembre 2022 da Rossella Vignoli
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