Tutto sul cinghiale: conosciamo davvero questo mammifero?
Una specie che si riproduce velocemente e si adatta facilmente ad ambienti antropizzati
Il cinghiale è un grosso mammifero che abbiamo ultimamente imparato a conoscere, più che per le sue carni e per la buona cucina, per la sua capacità di adattarsi agli ambienti antropizzati e capacità di riprodursi così tanto e velocemente da diventare un animale invasivo e nocivo per l’uomo.
Sommario
Il cinghiale è un animale simile al maiale, più selvatico, che mangia voracemente ogni cosa. Originario dell’Eurasia e del Nordafrica, si è diffuso nel corso dei millenni un po’ ovunque ed è stato a lungo cacciato come fonte di carne, insieme al maiale: per questo, il cinghiale è stato decimato più volte nel corso della storia e poi reintrodotto in varie aree geografiche dove, forte della sua facile adattabilità e della velocità di riprodursi, si è subito moltiplicato, magari dando vita a nuove specie più domestiche, grazie alla mescolanza con il maiale.
Oggi la situazione è all’apice di un problema di sovrappopolazione di cinghiali nelle campagne, nelle aree collinari e montane e anche nelle prossimità di centri urbani. In pratica, si sono moltiplicate le specie che contano oggi individui di origine selvatica, domestica o incrociata e non è più sufficiente cacciarlo per scopo alimentare: i capi che vivono anche in Italia tra aree appenniniche e alpine sono davvero troppi ed è diventato importante porre un freno alla loro diffusione.
Ma perché sono tanti e sempre più vicini? cosa è cambiato nelle loro abitudini?
Impariamo a conoscere questo mammifero selvatico che negli anni sta diventando sempre più domestico e abituato a condividere il proprio habitat con l’uomo.
Il cinghiale: descrizione fisica
Il cinghiale, nome scientifico Sus Scrofa, appartiene alla famiglia dei Suidi, è un mammifero artiodattilo di taglia grossa, simile ad un grosso maiale dall’aspetto robusto e tozzo, con arti corti.
Il suo corpo si presenta con
- corpo lungo in media 180 cm ed alto circa 100 cm
- peso variabile tra 67 kg nelle femmine e oltre 100 kg per i capi maschi
- il corpo è coperto da fitte setole (nei maschi i peli sono più drizzati)
- è munito di zanne con denti canini più sviluppati per difendere, più grandi nel maschio
- il muso con grugno è simile al maiale
- la coda è dritta e termina con un ciuffo di peli
- il mantello è folto, di colore bruno scuro e negli animali nei giovani sono presenti tipiche striature marrone e crema
- gli occhi sono obliqui, piccoli e posti ai lati del cranio così da permettergli una visione più ampia, anche se la vista è debole mentre l’olfatto e l’udito sono i sensi principalmente utilizzati
Conosciamo adesso tutte le abitudini di questo mammifero.
Il suo habitat
Il cinghiale ha una elevata adattabilità per loro è sufficiente un ambiente dove sia disponibile dell’ acqua: si abituano subito e colonizzano l’ambiente scelto.
In Europa i cinghiali abitano i boschi, in particolare i querceti e in generale le foreste di latifoglie ma si spinge anche nelle pianure densamente abitate e ricche di coltivazioni di cereali o vigneti . Alcune specie nordafricane vivono in aree paludose, ma evita le aree desertiche, perché è necessaria la presenza di una fonte di acqua. Non tollera la siccità, ma tollera invece il freddo anche grazie al folto pelo isolante.
Caratteri e abitudini
E’ un mammifero che predilige la vita notturna per muoversi indisturbato e fare razzia di cibo, mentre di giorno questo grosso mammifero si riposa disteso in buche che lui stesso crea nel terreno scavando con gli zoccoli e il muso.
Il cinghiale è un animale sociale che vive in gruppo su un territorio che viene delimitato dalle loro secrezioni.
Il gruppo si forma in media da 20 femmine adulte con cuccioli a seguito guidate dalla più anziana mentre i maschi vivono a gruppetti isolati finché non si accoppiano: i territori dei maschi sono solitamente più grandi di quelli delle femmine arrivano ad occupare 20 kmq. Il maschio più anziano si ritira e vive in solitudine.
Il gruppo di cinghiali si sposta alla ricerca del suo territorio e lo sceglie in base alla presenza di acqua e di cibo a disposizione. Quando queste due cose vengono a mancare il cinghiale si sposta alla ricerca di un luogo più favorevole e oggi è possibile ritrovare qualche cinghiale anche nelle periferie cittadine ai confini con le campagne, alla ricerca di cibo.
Questo animale non è sporco come si crede, anzi ha molta cura della propria igiene.
Il suo modo di lavarsi è rotolandosi nel fango la mattina al risveglio: questa abitudine detta insoglio ha la funzione di
- rinfrescare il corpo nei mesi caldi
- di favorire la cicatrizzazione delle numerose ferite che l’animale si procura
- proteggere la sua pelle dai raggi solari
Come comunicano
I cinghiali comunicano tra loro tramite suoni, grida e ruggiti che vengono emessi soprattutto durante l’accoppiamento e il combattimento. Ma non solo. I cinghiali comunicano tra loro anche attraverso secrezioni e odori corporei.
Quanto vive un cinghiale
Un cinghiale è un animale che vive selvatico: non è assolutamente domestico. Può vivere sino a 25 anni, ma la sua vita è piuttosto movimentata e rischia di essere cacciato dall’uomo, o investito da macchine durante le sue incursioni notturne.
Riproduzione e cuccioli
Le femmine raggiungono la maturità sessuale attorno all’anno e mezzo di vita e si accoppiano in inverno tra novembre e febbraio: la gestazione dura circa 4 mesi e quindi le nascite cadono in primavera.
Negli ultimi anni però vi è un incremento notevole delle nascite durante tutto l’anno favorito dalla grande disponibilità di cibo e dal clima favorevole. Partoriscono tra 4 e 6 esemplari.
Dopo il parto, la mamma di cinghiale non abbandona la tana coi cuccioli: anzi, le mamme di cinghiale estremamente protettive nei confronti della propria prole. Durante le prime settimane la femmina è davvero pericolosa e possono aggredire chiunque si avvicini alla tana, sia animali sia persone.
Se viene sottratto loro un cucciolo, la femmina di cinghiale può inseguire il rapitore al galoppo anche per diversi chilometri. I cuccioli diventano indipendenti solo al settimo mese di vita e vengono quindi cacciati via dal maschio che vuole accoppiarsi.
La sua alimentazione
Il cinghiale è un onnivoro, come i suini in generale, mangia di tutto con preferenza per i frutti del bosco e i vegetali che trova nei boschi come ghiande, castagne, bacche varie, radici e tuberi…
Si alimenta anche di proteine animali che recupera da piccoli invertebrati presenti nel terreno come lombrichi, larve…e piccoli animaletti come anfibi o uova di uccelli e piccoli animali.
Se si avvicina a coltivazioni di cereali o vigneti fa razzia durante la notte distruggendo il campo.
Dove vive il cinghiale
Il cinghiale è una specie che si adatta molto facilmente a differenti climi e ed essendo onnivora trova facilmente il suo habitat ideale.
Fa parte della tipica fauna europea e italiana diffusa in tutta la penisola.
La diffusione del cinghiale in Italia
Il cinghiale è un animale che è sempre stato cacciato dall’Uomo per ricavarne la carne e non solo. A partire dal 1500 con il diffondersi delle armi da fuoco, molti cinghiali sono stati uccisi e ne erano rimasti pochi esemplari nelle regioni tirreniche e in Sardegna.
Sono tornati in Italia solo dopo i primi decenni del ‘900 grazie ad alcuni animali di origine francese migrati in Liguria e Piemonte ed altri in arrivo dai confini friulani: i cinghiali con la loro florida riproduzione iniziano a ripopolare l’Italia.
A incentivare la popolazione dei cinghiali sono anche le politiche venatorie del secondo dopo guerra che puntano appunto a ripopolare il centro Italia e anche il Sud. I cinghiali iniziano così a diffondersi in tutta la penisola e oggi si stima un numero di capi tra i 600.000 e 1.000.000 di cinghiali presenti sull’intero territorio nazionale.
I motivi della espansione del numero di cinghiali va quindi ricondotta a un concatenarsi di cause.
- l’uomo che decide di ripopolare gli Appennini con cinghiali per politiche venatorie
- il mammifero sviluppa una elevata capacità di colonizzare nuovi ambienti
- un enorme potenziale riproduttivo di questo mammifero
- il crearsi di un habitat più confortevole, con più aree boschive, clima più mite e molte risorse alimentari a disposizione
Il cinghiale è stato inserito nella lista delle 100 specie più invasive e dannose per l’uomo.
Il cinghiale è pericoloso?
Questi animali incutono paura e sono visti come animali aggressivi. In effetti, è un grosso mammifero e si difende combattendo strenuamente e risultando molto pericoloso. Il maschio in particolare possiede grosse zanne e un temperamento piuttosto aggressivo.
Tuttavia, si può dire che questo mammifero non attacca direttamente l’uomo, ma reagisce violentemente solo se attaccato. Diventa molto più aggressivo in particolare durante il periodo riproduttivo o di allevamento della prole
E’ pericoloso nei confronti degli animali domestici come cani e gatti, che nel caso di avvicinamento con il cinghiale verrebbero di certo aggrediti.
Cosa fare se incontriamo un cinghiale
Incontrare un cinghiale fa davvero paura…incontrarne più di uno oppure una mamma con i cuccioli può essere davvero pericoloso.
Ecco allora alcuni consigli da tenere a mente prima di decidere di fare una passeggiata tra i boschi, magari a raccogliere castagne.
- Prima di iniziare un’escursione bisogna sapere se la zona è battuta da cinghiali e in caso evitarlo se non si è esperti
- Se si notano grosse buche nel terreno probabilmente sono i letti diurni di un cinghiale
- Fare le proprie camminate in pieno giorno è consigliabile, perché questo animale si muove dall’imbrunire
- Se si incontra un cinghiale mantenere la calma e non cercare di scappare
- Camminare nei sentieri facendo rumore può essere un modo per allontanarli
Attenzione . Il cane al guinzaglio costituisce un grosso pericolo nell’incontro con un cinghiale perché lo riconoscono come un predatore minaccioso e lo scontro è immediato.
Cinghiale: tutti gli usi
Fina dall’8000 A.C vengono ritratti capi i cinghiale cacciati dall’uomo. Da sempre dunque questo grosso suino selvatico si caccia prima con frecce e poi con armi a fuoco per diventare carne.
Vediamo gli usi oggi più comuni di questo animale.
- In cucina. La carne di cinghiale viene consumata dai tempi antichissimi. Fa parte però delle carni suine e quidni proibita da alcune religioni. In Italia e in gran parte dell’Europa invece viene consumata la sua carne che ha un sapore a metà tra il maiale e la cacciagione. Il suo sapore è intenso. Essendo una carne piuttosto fibrosa si presta bene alle cotture in padella, come stufati, cotture in umido, ma soprattutto sughi. Rende bene anche arrostita e allo spiedo, ma deve essere prima lardellata affinché non si asciughi troppo.
- Le setole. Le dure e forti setole presenti sulla pelle dell’animale hanno trovato un largo utilizzo nella produzione di pennelli, spazzole e spazzolini da denti fin dai primi decenni del ‘900, per dare poi il posto a setole sintetiche. Oggi si utilizzano principalmente per produrre pennelli per pittura e sono considerati di ottima qualità perché la punta del pelo del cinghiale tende infatti a dividersi in più parti, permettendo di trattenere più colore e di diffonderlo in strati più spessi: si tratta di pennelli ottimi per la pittura ad olio.
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