Come coltivare bambù in giardino o in casa
Ecco una guida pratica con i consigli fondamentali
Vi siete mai chiesti come si fa a coltivare bambù e in quali condizioni questa pianta esotica si propaghi più velocemente? Ecco la mini-guida con i consigli fondamentali e le istruzioni pratiche per riuscirci.
Sommario
Tra tutte le piante che si possono coltivare in giardino, il bambù è sicuramente una delle più ostiche e complicate da approcciare sopratutto per il suo comportamento invasivo che deve essere opportunamente contenuto.
Per coltivare bambù è necessario innanzitutto che il clima sia adatto a questa pianta di origini asiatiche che mal sopporta le temperature troppo alte e le gelate. L’ideale è un clima tropicale, sufficientemente caldo e abbastanza umido.
Anche se contenere lo sviluppo di questa pianta non è affatto semplice, coltivare bambù può essere il modo migliore per realizzare barriere verdi e siepi in brevissimo tempo e donare un tocco di originalità ad uno spazio verde o un giardino. Vediamo come fare.
Come coltivare bambù: varietà, clima e terreno
Il bambù fa parte di una tribù di piante perenni sempreverdi dal portamento molto rigoglioso, capaci di raggiungere anche i 40 metri di altezza e che si sviluppano con un ritmo di crescita a dir poco impressionante. In natura, il bambù cresce spontaneamente in Africa, America, Asia e Oceania ma non in Europa. Benché esistano decine di generi appartenenti alla stessa famiglia, il bambù viene generalmente classificato in bambù a mazzo, rampicante e a canne. La varietà consigliata a chi desidera provare a coltivare bambù in giardino è quella a mazzo che si sviluppa in agglomerati di piante raggruppati e relativamente poco invasivi.
Il terreno e l’esposizione al sole sono due fattori determinanti nella crescita del bambù. Questa pianta, infatti, ha bisogno di una esposizione al sole costante (almeno 8 ore) e di un riparo adeguato durante l’inverno. Per quanto riguarda il terreno, è bene sapere che il bambù predilige terricci e terreni marnosi, quindi sarà bene arricchire il terreno con sostanze organiche adeguate prima di mettere a dimora le piante o i rizomi. Meglio un sottofondo argilloso preparato con terra composta, sabbia, limo e argilla.
Chi volesse coltivare bambù deve tener presente che le radici di queste piante sono molto superficiali e, in quanto tali, vulnerabili agli agenti atmosferici e agli attacchi parassitari. Predisponete un supporto dietro la pianta per proteggerla dal vento forte e mantenete il terreno sempre pulito e libero da erbacce e fogliame.
Come coltivare bambù: semina e propagazione
Tutte le varietà di bambù si propagano attraverso le radici e i rizomi per via monopodiale o simpodiale. Nel primo caso, la propagazione avviene sotto terra in tempi più lunghi. Nel secondo, invece, la variabilità è alta e dipende dalle condizioni climatiche e alla composizione del suolo. Se trascurati, i ricacci di bambù possono diventare molto invasivi e colonizzare terreni adiacenti e aree anche molto estese.
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La semina e la messa a dimora delle giovani pianti avviene generalmente in primavera, preferibilmente dopo l’ultima gelata della stagione. Con le temperature miti e il terreno caldo, infatti, la pianta si svilupperà molto più in fretta ed eviterete shock termici all’apparato radicolare. Ricordate di distanziare semi o piantine almeno 1 metro e mezzo l’una dall’altra, sopratutto in caso vogliate coltivare bambù rampicante. Qualora optiate per il bambù a mazzo, la distanza da tenere è circa 30-40 cm.
Il bambù necessita di annaffiature giornaliere abbondanti, sopratutto durante le prime settimane di vita delle piantine, ma soffre gli eccessivi ristagni d’acqua. L’ausilio di pacciame organico può aiutare a proteggere la pianta dagli attacchi parassitari, dalle escursioni termiche e per tenere sotto controllo lo sviluppo.
Come coltivare bambù: controllo e potatura
La prima cosa da imparare prima ancora di cominciare a coltivare bambù sono le tecniche di contenimento di questa pianta. Questa pianta è infatti invasiva e tra le più infestanti. Anche se esistono tantissime varietà, con caratteristiche diverse, una caratteristica del bambù è proprio questa. Non solo, per eliminarlo possono essere necessari anni e l’utilizzo di erbicidi nocivi all’ambiente.
Esistono due metodi per prevenire la propagazione dei nuovi getti di bambù.
Il primo è la bordatura o rimozione di ogni rizoma che tenda a sfuggire dai confini dell’area destinata alla coltivazione.
Il secondo metodo è quello del contenimento delle piante con una barriera fisica, sistema che meglio si adatta alla coltivazione della varietà rampicante. Dopo aver delimitato la zona in cui coltivare il bambù, installate delle barriere di fogli di metallo o calcestruzzo lungo tutto il perimetro ad una profondità di circa 90 cm. In caso contrario occorrerà controllare la diffusione tagliando raso-terra tutti i nuovi ricacci fino ad esaurimento delle sostanze nutritive presenti nelle sezioni.
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Durante la crescita sarà necessario provvedere a regolari potature per sfoltire i rami più lunghi o quelli vecchi, una-due volte l’anno. Potare il bambù in modo che assuma un aspetto ordinato e regolare è il modo migliore per controllarne la crescita e curare l’impatto estetico che avrà sul vostro giardino. I germogli freschi, inoltre, possono essere raccolti e consumati per arricchire le insalate. Il sapore ricorda vagamente quello della cipolla, ma è una buona fonte di fibre e di sali minerali.
Fin qui vi abbiamo svelato i principali segreti alla base della coltivazione del bambù.
In conclusione…
Chiaramente, come sopra descritto, ci sono anche dei contro. Valutate se non sia il caso di accontentarvi di un piccolo bambù nano in vaso, anziché coltivarlo in giardino. Le cose, infatti, possono “sfuggire di mano”…
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Ultimo aggiornamento il 12 Maggio 2020 da Rossella Vignoli
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