Piante e fiori

Come coltivare l’ortensia: la guida pratica per questo stupendo arbusto dai fiori enormi

Tutto su una pianta facile da coltivare e che teme pochi confronti dal punto di vista ornamentale

Oggi vedremo alcuni utili consigli per coltivare l’ortensia in vaso o in giardino, una delle piante più apprezzate nei giardini per via del suo elevato potere decorativo. Originaria della Cina, è arrivata da noi in Europa nel XVIII secolo, e oggi è una pianta molto comune. Grazie alle sue enormi infiorescenze e ai suoi colori vistosi, è una pianta molto appariscente, che riempie di colore ogni angolo del giardino. Esistono diverse varietà, disponibili in varie nuance. La cosa curiosa sta nel fatto che è possibile cambiare il colore semplicemente andando a modificare la composizione del terreno in cui crescono.

Come coltivare l’ortensia: la guida pratica per questo stupendo arbusto dai fiori enormi

La pianta dell’ortensia

Originaria del Giappone, della Cina e dell’America meridionale, l’Hydrangea è arrivata in Inghilterra e poi nel resto dell’Europa solo nel XIX secolo.

Appartiene alla famiglia delle Hydrangeaceae, dal greco hydros (acqua) e angeion (vaso). Questo perchè i semi sono inseriti all’interno di piccoli involucri che ricordano dei vasi per il trasporto dell’acqua.

Se amate il giardinaggio, questo fiore vi darà tante soddisfazioni, crescendo rigoglioso e chiedendo poche attenzioni in cambio. Possiamo difatti considerarlo a tutti gli effetti come una pianta rustica.

Si tratta di una pianta a foglia caduca che raggiunge i 2 m nella specie arbustiva, mentre arriva a 15 m se la specie è quella rampicante.

I fiori sono raccolti in infiorescenze sferiche, non presentano petali, ma sepali. Sono sterili in alcune specie. Il loro colore viene determinato dall’acidità del terreno. Questo significa che se vogliamo ottenere il colore blu, il pH del terreno dovrebbe essere acido, quindi inferiore a 6. Per il colore rosa bisogna avere un pH basico-alcalino.

Variando il range, si ottengono tutte le altre tonalità come l’azzurro, il rosso, il violetto, il bianco.

Il fusto della pianta è ben saldo e robusto, le foglie si radunano in gruppi da 3, sono di un verde intenso.

Le varietà di ortensia

Esistono diverse varietà. La più diffusa e comune è l’Hydrangea macrophylla, coi grandi fiori rotondi, rosa, viola, bianchi e blu. Altre varietà abbastanza comuni sono.

  • Hydrangea arborescens: presenta grandi fiori bianchi o di color verde chiaro e resiste molto bene anche alle basse temperature
  • Hydrangea paniculata: anche chiamata “ortensia pannocchia”, ha i fiori a forma conica che, da bianchi, diventano poi rosa, fino a divenire rosso intenso, e può toccare anche i 5 m, mentre i fiori sono uniti in pannicoli.
  • Hydrangea serrata: varietà di ortensia dai fiori piatti e delicati, in genere rosa o azzurri
  • Hydrangea quercifolia: ha fiori bianchi e foglie che somigliano a quelle delle querce (ecco il perché del nome), e che in autunno diventano rosse
  • Hydrangea hortensis: si tratta della specie più diffusa nelle nostre case. I colori dei fiori vanno dal bianco al rosso, dal blu al rosa

Ortensia bianca

L’hydrangea panicula è l’unica specie di ortensia che dà fiori bianchi, purché il terreno abbia un pH di 4,5-5. Ha la forma di un alberello alto fino a 5 metri che fiorisce in estate.

Come coltivare l’ortensia in giardino

Per coltivare l’ortensia in giardino si deve partire da una talea o da una piantina comprata in un vivaio o in un garden center, ed il momento migliore è tra aprile e ottobre. Mentre se decidete di coltivare una pianta già grande, acquistata al vivaio, allora conviene muoversi nel mese di maggio o nel periodo tra ottobre e novembre.

Occorre preparare il terreno con del terriccio specifico per piante acidofile, quindi interrare la piantina in una buca profonda a sufficienza per contenere le radici della pianta. Scavate una buca e riempitela con il terriccio e della torba acida.

Per coltivare l’ortensia con successo, la posizione ideale è a mezz’ombra e in un punto riparato del giardino, dove non riceva il sole diretto e che la pianta resti al riparo anche dal vento.

La pianta va annaffiata con regolarità tutti i giorni, usando acqua demineralizzata che non va ad alterare il pH del terreno. La superficie del terreno deve sempre restare umida. Quando fa molto caldo, l’ortensia va bagnata 2 volte al giorno: la mattina presto e la sera, dopo che il sole è calato.

La fioritura avviene da aprile fino alla fine dell’estate e in questo frangente è bene concimare almeno 1 volta alla settimana.

Come coltivare l'ortensia

Vediamo i punti principali per coltivare l’ortensia nella maniera migliore:

  • Annaffiature. Devono essere regolari e molto abbondanti. L’acqua deve essere a temperatura ambiente e sarebbe opportuno annaffiare la mattina presto o dopo il terreno. Poiché si tratta di una pianta acidofila, è preferibile usare acqua piovana o acqua demineralizzata piuttosto che quella del rubinetto. Quest’ultima, infatti, essendo ricca di calcare, tende a far diminuire il livello di acidità del terreno. Potete riciclare acqua piovana. Il terreno deve essere mantenuto sempre umido. Per questo, richiede annaffiature regolari ed abbondanti (di media 1 volta al giorno, anche 2 volte quando il clima è particolarmente torrido e siccitoso), facendo però attenzione ad evitare i ristagni di acqua, pur garantendo il giusto apporto idrico. Devono essere più frequenti e generose nella fase di gemmazione, mentre dopo la fioritura possono essere meno abbondanti in termini di quantità.
  • Esposizione. La posizione è all’ombra o in semi-ombra. Nelle zone particolarmente calde, questa pianta va posizionata al riparo dalla luce diretta del sole, ad esempio nei pressi di un grande albero che possa fare ombra. L’ortensia va inoltre posizionata in un luogo al riparo da vento e correnti d’aria. In estate in particolar modo, ama le zone fresche e il substrato sempre umido.
  • Periodo. Può essere piantata in autunno (tra ottobre e novembre) oppure in primavera (da marzo ad aprile). Il periodo più indicato per fare la talea dell’ortensia è il mese di ottobre.
  • Terreno adatto. Questa è una pianta acidofila. Cresce bene quindi in un terreno specifico per acidofile, meglio se arricchito con materiale drenante che evita il ristagno idrico. Al momento del trapianto, si consiglia di arricchire il terreno con stallatico maturo e secco.
  • Concimazione. Il tipo varia durante i vari periodi dell’anno. In inverno, nei mesi di gennaio e febbraio, si consiglia di utilizzare un concime organico a base di stallatico maturo. Durante la primavera, poi, al fine di supportare la crescita e la fioritura delle ortensie, va usato un fertilizzante specifico per ortensie, o comunque un prodotto adatto per le acidofile e ricco di potassio. Si può scegliere tra un fertilizzante liquido, da diluire nell’acqua delle annaffiature oppure un fertilizzante granulare a lenta cessione.
  • Potatura. Va potata tutti gli anni a partire dal terzo anno di vita. Va sfrondata dai rami deboli e secchi e dai fiori avvizziti, che potrebbero ostacolare la crescita della pianta. Il periodo in cui va effettuata coincide con l’approssimarsi l’autunno, quando ha terminato la fioritura, lasciandole poche gemme all’apice dei rami, di modo che possa accogliere i nuovi fiori che andranno a sbocciare
  • Clima. È una pianta che ama il clima fresco e mite. La temperatura ideale è attorno ai 18°. Si tratta di una pianta indicata per le regioni del Nord Italia. Riesce a sopportare bene anche le temperature basse. Alcune varietà, addirittura, riescono a resistere anche al gelo, come la quercifolia, che comincia a patire sotto i -5°.

Come coltivare l’ortensia in vaso

Se non si ha un giardino dove interrare queste piante acidofile, sarà utile sapere che possono esser coltivate anche in vaso, seguendo – in linea generale – le medesime indicazioni in termini di clima, terreno, annaffiatura ed esposizione.

La cosa importante è procurarsi un vaso sufficientemente grande (diametro di almeno 50-60 cm). Anche l’ortensia in vaso richiede generose annaffiature, specie nei periodi dell’anno più caldi, ma evitando i ristagni. È da preferire l’uso di acqua demineralizzata, che è priva di calcare. Dopo circa mezz’ora dall’innaffiatura, controllare il sottovaso e vuotarlo. In estate, l’ortensia va annaffiata durante le ore più fresche della giornata, la mattina presto o la sera dopo il tramonto.

Coltivare l’ortensia in vaso è la scelta ideale per chi vive in luoghi con inverni particolarmente rigidi. Durante la stagione fredda, infatti, la pianta va ricoverata al chiuso, in un ambiente con temperatura attorno ai 13-15°.

Come moltiplicare l’ortensia

Il metodo più efficace per propagare l’ortensia è tramite talea. Ecco come procedere.

Da una pianta adulta, prelevate una talea su un ramo giovane che non ha prodotto fiori, ad una distanza 4-5 cm circa al di sotto del nodo fogliare. La talea ideale deve essere lunga fra 12 e 16 cm.
Interrare la talea (o le talee) in un vasetto avente diametro di 10 cm circa e riempiti con una miscela costituita da terriccio universale, torba e sabbia in uguali quantità. I vasetti vanno sistemati in un luogo protetto, mantenendo il terreno sempre umido.

Alla comparsa dei primi germogli, le nuove piante sono pronte per essere interrate, in piena terra o in vaso.

Come cambiare il colore dell’ortensia

I fiori dell’ortensia sono enormi infiorescenze globose composte da tanti fiorellini, a loro volta costituiti da quattro petali. I colori più diffusi delle ortensie sono il bianco, il rosa, il violetto, l’azzurro e il rosa intenso.

Il colore dei fiori dipende sia dalla varietà di ortensia ma, soprattutto, dal pH del terreno in cui la pianta cresce. Qui di seguito vedremo le vaie tonalità cromatiche dei fiori e i relativi livelli di acidità del terreno.

  • Azzurro-blu – terreni acidi (con pH da 5 a 5,5)
  • Lilla-rosa – terreni basici (con pH da 5,5 a 6,5)
  • Rosa intenso – terreni alcalini (pH da 6,5 a 7)
Come coltivare l'ortensia
I vari colori dell’ortensia

Si può quindi cambiare il colore delle proprie ortensie, semplicemente agendo sulla composizione del terreno. Ad esempio, partendo da ortensie rosa, si possono ottenere ortensie azzurre, usando un terreno acido, ed aggiungendo nel substrato prodotti contenenti ferro o alluminio, così come anche dei semplici chiodi di ferro.

Al contrario, se si desiderano ortensie rosa, si deve usare acqua calcarea per le annaffiature.

Attenzione a parassiti e malattie dell’ortensia

Conoscere le caratteristiche e le esigenze delle diverse colture è fondamentale per coltivare l’ortensia garantendone una corretta crescita e un sano sviluppo.

Per garantire il benessere di una pianta, è altresì importante conoscere i problemi a cui la pianta stessa è soggetta: saperli riconoscere e prevenire.

Come coltivare l'ortensia

Quali sono le malattie frequenti dell’ortensia

Le malattie più comuni con cui si ha a che fare quando si coltiva l’ortensia sono:

  • Muffa grigia: malattia fungina che si manifesta con lo sviluppo sulle foglie di aree marce, di colore scuro-grigiastro e ricoperte da muffa bianca. Questo fungo si sviluppa soprattutto in state, e tende a colpire le foglie più interne (perché poste più in ombra) delle piante più giovani, in particolar modo quelle che producono fiori bianchi. Al fine di prevenire il problema, verso aprile è consigliato diradare gli steli in caso di pianta molto fitta e non esagerare con le irrigazioni se la stagione è particolarmente piovosa
  • Clorosi ferrica: problema diffuso in caso di substrati calcarei, poco fertili e con ristagni idrici. Il sintomo principale della clorosi è l’ingiallimento delle foglie e l’arresto della crescita della pianta. Da aprile, e proseguendo fino a giugno/luglio, almeno 1 volta al mese, si consiglia di distribuire sul terreno degli appositi prodotti ricchi in ferro
  • Cercospora: malattia provocata da un fungo, che provoca la comparsa di grandi macchie scure sulle foglie
  • Maculature fogliari: malattia di origine fungina che si manifesta, specialmente in autunno, con la comparsa di macchie ovali, di colore bruno o rossastro, con contorno giallo e parte centrale secca. Se l’ortensia ha già manifestato questo problema, l’anno successivo, in estate, è bene prevenire il problema, trattando la pianta con prodotti a base di rame (es. la poltiglia bordolese)
  • Oidio o mal bianco: fungo che provoca la comparsa di macchie bianche sulle foglie che, se non trattate per tempo, ricoprono interamente la pianta con una sorta di ragnatela
  • Antracnosi: malattia fungina che provoca la comparsa di macchie marroni sia sulle foglie che sui petali dei fiori
  • Acqua calcarea: le foglie tipicamente ingialliscono
  • Ragni rossi: l’attacco di questi animaletti comporta l’ingiallimento delle foglie a cui segue la caduta.
  • Attacco di nematodi: i segni principali sono fioriture irregolari e ulcere lungo il fusto
  • Pidocchi: facilmente riconoscibili, dato il colore bianco-giallognolo.

In tutte queste situazioni, noi consigliamo sempre di utilizzare antiparassitari naturali piuttosto che i classici prodotti commerciali pieni di sostanze tossiche per la pianta e per noi esseri umani.

Gli insetti che attaccano l’ortensia

Dopo aver visto le malattie più comuni dell’ortensia, passiamo ora a conoscere quali sono gli insetti più insidiosi.

  • Cocciniglia: parassita che si attacca a varie parti della pianta (foglie e steli), sottraendone linfa, provocando di conseguenza un rallentamento nella crescita, il disseccamento e la perdita delle foglie, nonché il blocco della fioritura. Poiché la cocciniglia tende a svilupparsi in condizioni di umidità e di scarsa luce, verso il mese di aprile, è consigliabile effettuare delle potature di diradamento in modo tale da arieggiare le chiome. In caso di infestazione, la cocciniglia è debellabile con prodotti specifici ed anche con molti rimedi naturali
  • Tripidi: insetti piccolissimi che, in primavera, attaccano le foglie giovani provocando ripiegamenti e seccume lungo i margini delle foglie stesse. Nelle varietà coi fiori da i colori accessi, provocano anche la comparsa di striature bianche
  • Oziorrinco: coleottero nero che, durante le notti d’estate, crea delle erosioni di forma semicircolare lungo i margini delle foglie. Per prevenire gli attacchi, in aprile/maggio, si consiglia di distribuire sul terreno i nematodi, vermi specifici che si nutrono delle larve presenti nel suolo

Coltivare l’ortensia in casa

Questo arbusto perenne, sebbene ami i luoghi aperti, può essere tenuto in casa, purché in un angolo luminoso, ma non alla luce diretta del sole, e poco riscaldato, perché oltre i 18° soffre e si fermare la fioritura.

Va sistemato in un grosso vaso (di 50-60 cm di diametro) per assecondare lo sviluppo dei fiori, con terriccio ricco di torba, mediamente acido e ben drenato. Ha però bisogno di essere annaffiato abbondantemente perché il terreno sia sempre umido.

Durante la fioritura, una volta a settimana, va fertilizzato con un composto ricco di potassio diluito nell’acqua delle irrigazioni.

Come coltivare l'ortensia

Anche chi tiene un’ortensia in casa dovrà potarla una volta all’anno, dopo la fioritura, in autunno. Andranno tagliati solo i rami che sono fioriti, lasciando solo alcune gemme per ramo. Sfrondatela dei rami secchi e di quelli più deboli. Durante l’inverno meglio tenerla al freddo.

Cura dell’ortensia in inverno

Questa pianta in inverno va protetta, soprattutto se avete scelto di coltivare le specie Hydrogea serrata e Hydrogea macrophylla e se abitate nel Nord Italia. Una tecnica molto utile consiste nella tradizionale pacciamatura.

Ovviamente la pianta andrà nella fase di riposo, per cui non avrà più bisogno di acqua.

Come coltivare l'ortensia

Gli errori più frequenti da evitare per coltivare l’ortensia in vaso o in giardino

L’ortensia è una pianta acidofila, che predilige quindi i terreni con pH acido. Per la sua coltivazione, sono quindi da evitare i terreni argillosi e quelli ricchi di calcare.

Abbiamo visto che la potatura è un’operazione fondamentale per la crescita e lo sviluppo dell’ortensia, che va eseguita 2 volte l’anno. Tuttavia, se la pianta ancora non è ben radicata, è preferibile evitare la potatura. Sarebbe auspicabile attendere almeno 2 anni prima di cominciare a potare le ortensie. Ovviamente, eventuali rami secchi e malati vanno rimossi in modo tale da favorire l’assorbimento di nutrienti ed evitare la diffusione di malattie.

Curiosità sull’ortensia ed etimologia della parola

La storia che si cela dietro alle ortensie richiama l’amore tra due amanti, Hortense Barrè e Philibert Commerson. Quest’ultimo fu l’esploratore a cui andò il merito di aver trapiantato il fiore in Europa, chiamato proprio con il nome della sua amata donna.

Da allora, questa pianta viene associata all’amore per cui regalarla è una vera e propria dichiarazione. Per anni è stata considerata come una pianta magica, abbagliando tutti con i suoi cambi di colore.

Curiosità e altre informazioni

Se vi è interessata questa guida sui consigli per coltivare l’ortensia, scoprite le nostre schede monografiche sulle varie piante da fiori e i bulbi che si schiudono in autunno:

  • Zinnia: tutto su questo splendido fiore che piace alle farfalle
  • Dalia: varietà, consigli e cure
  • Aster ecco come prendercene cura
  • Crisantemo: cura e coltivazione
  • Ciclamino: cura e coltivazione in casa, in giardino e in terrazzo
  • Clivia: cura e coltivazione di questa pianta da appartamento
  • Dalie: tutto su questi fiori
  • Viola: tutto su questa pianta amata per le sue fioriture
  • Viola mammola: un bellissimo fiore blu amico della salute
  • Fresia: come coltivare questa pianta dalle fioriture stupende
  • Bromelia: i colori incredibili di questo genere di pianta da appartamento
  • Guzmania: tutto su questa stupenda pianta dai fiori rossi
  • Rose: le regine dei fiori
  • Kenzia o Kentia, la palma nana sempreverde da appartamento
  • Giunchiglia: spesso confusa col narciso, in realtà è una pianta diversa
  • Peonia: consigli per cura e coltivazione
  • Gerani: tipologie, cure e consigli pratici
  • Gladiolo: consigli e cure

Altre guide a piante e fiori che ti potrebbero interessare:

Ultimo aggiornamento il 22 Aprile 2024 da Rossella Vignoli

Iscrivetevi alla newsletter di Tuttogreen.it per rimanere aggiornati sulle ultime novità.

Alessia Fistola

Nata in Abruzzo nel 1982, si trasferisce a Roma per conseguire una laurea e un master in psicologia, ma dopo una decina d'anni rientra nel suo piccolo paese ai piedi della Majella, fuggendo dalla vita metropolitana. Attualmente coniuga l'attività di psicologa libero professionista con la passione per la scrittura, un hobby coltivato sin dalle scuole superiori. Collabora con la redazione di Tuttogreen dal 2011, cura un blog personale di taglio psicologico e scrive articoli per un mensile locale. Nel tempo libero ama passeggiare nei boschi e visitare i piccoli borghi, riscoprendo le antiche tradizioni d'un tempo.

Articoli correlati

Un commento

  1. Ho scoperto finalmente ,leggendo il ben redatto articolo ,perchè la mia ortensia non dia fiori Fa troppo caldo sul mio terrazzo Altro che 18 di temperatura ,sole che surriscalda persino le pareti M de Gennaro

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Pulsante per tornare all'inizio
×