Un semenzaio fai-da-te, un alleato molto utile per chi cura l’orto
Il semenzaio è un ambiente protetto molto particolare e delicato in cui avviene la semina degli ortaggi e delle varietà vegetali che pianteremo nell’orto in primavera per questo sapere come fare un semenzaio è fondamentale per chi coltiva un orto, perché permette di far crescere da sé le proprie piantine senza dover acquistarle direttamente in vivaio.
Sommario
A cosa serve un semenzaio? Anche se la semina può avvenire direttamente nel terreno, spesso è consigliabile creare un ambiente protetto in cui controllare costantemente temperatura e umidità. In tale modo, potremo seguire il processo germinativo dei semi e metterlo al sicuro da eventi e condizioni atmosferiche avverse.
Anche se comprare le piantine da interrare è più facile, il semenzaio è un risparmio economico che ci consente di selezionare personalmente le varietà da trapiantare. Un bel modo per ottenere dei raccolti 100% naturali e bio… Senza contare la soddisfazione del veder crescere e maturare i frutti di tanto impegno!
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Con il semenzaio si può quindi dar vita a un numero maggiore di piantine (sia per quantità che per varietà) pronte da interrare in tempi molto più rapidi rispetto a quelli della semina a terra, a condizione che ogni fase della creazione del semenzaio sia curato fin nei minimi dettagli. Dobbiamo infatti fare attenzione ad osservare alcune regole fondamentali.
Le regole per fare un semenzaio
Vediamo quali sono le norme importanti da tenere presenti.
Esposizione solare
Per ottenere un semenzaio ben fatto e che favorisca la crescita ottimale delle piantine è necessario scegliere una buona esposizione solare e un luogo riparato da correnti e agenti atmosferici. L’esposizione a sud-ovest è, generalmente, quella ideale.
Il terriccio
Un altro fattore determinante per la buona resa del semenzaio è la scelta del terriccio che deve essere sterile in modo da non compromettere la crescita delle giovani piante. Il terriccio sterile può essere acquistato nei negozi specializzati e nei vivai, oppure può essere preparato in casa infornando 140° per 5 minuti la terra riposta in contenitori di alluminio usa e getta (gli stessi che utilizziamo in cucina). Questo processo farà sì che si elimino parassiti o spore potenzialmente dannose per semi e piantine.
L’irrigazione
Una regola molto importante da osservare quando si cura un semenzaio è evitare gli eccessi di acqua e i ristagni di umidità nel terreno. Nel corso del tempo, infatti, sarà utile intervenire con delle aggiunte di sabbia in modo da permettere il deflusso dell’acqua nel terreno e agevolare la formazione dell’apparato radicolare delle piante. L’annaffiatura deve essere costante e a pioggia, una volta al giorno, evitando accuratamente i ristagni.
Un letto caldo nelle zone più fredde
Nelle zone climatiche più fredde è buona norma ‘scaldare’ il semenzaio provvedendo alla creazione di un ‘letto caldo’ di 20 cm fatto di concime non maturo posto alla base del semenzaio stesso. Il processo di decomposizione innescato dal concime produrrà calore che proteggerà la germinazione dei semi anche nei giorni particolarmente rigidi o di notte.
Le regole per la semina
Per la semina, il nostro consiglio è di seguire i ritmi naturali della terra e del cielo osservando le fasi lunari di cui abbiamo ampiamente parlato in diversi articoli sul tema.
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Come fare un semenzaio: la scelta dei supporti
Oltre a formare un letto di terra uniforme in una piccola serra o cassone, il vostro semenzaio potrà essere realizzato con l’ausilio di vasi o vasetti contenenti i semi.
Quest’ultima opzione vi permetterà di controllare meglio la crescita delle piante e non effettuare spostamenti o trapianti intermedi, quasi inevitabili con la semina a spaglio.
Potrà tornare utile l’ausilio di dischetti di torba che ci aiuteranno a separare le piantine sin dalla semina (1 o 2 semi per ogni dischetto). I contenitori utilizzabili per interrare i semi e far crescere le piantine possono essere di diverso tipo. E sono tutti facilmente recuperabili anche in casa e a costo-zero.
Un semenzaio fatto riutilizzando contenitori domestici
Vediamo alcuni esempi pratici di riutilizzo e riciclo:
- Rotoli di carta igienica che potrete posizionare in una cassettina di plastica trasparente areata e trasportabile ovunque. I contenitori areati in cui vengono confezionati i pomodorini, per esempio, sono perfetti.
- Anche i contenitori di plastica o in cartoncino delle uova si prestano bene. Sono l’ideale per creare il nostro piccolo semenzaio, per non parlare dei gusci delle uova stesse, biodegradabili e naturali al 100% .
- Via libera anche all’utilizzo dei vasetti dello yogurt o delle coppette del gelato, opportunamente forate sul fondo. In questo modo, si garantisce il deflusso dell’acqua in eccesso e l’aerazione del terreno.
- I contenitori biodegradabili (rotoli o cilindri di carta riciclata o coppette in mater-bi) hanno l’enorme vantaggio di poter essere interrati direttamente nell’orto una volta che la piantina sarà pronta per il trapianto. Prima di procedere, ricordare di aprire una fenditura nell’involucro in modo da non ostacolare lo sviluppo delle radici nelle terreno. Alcuni utilizzano perfino le bucce di agrumi (in particolare quelle delle arance) come contenitori biodegradabili per i semi… Un altro trucco per evitare sprechi in cucina!
- Le bottigliette di plastica possono essere facilmente riciclate per dar vita al nostro semenzaio. Tagliate ogni bottiglia a metà e utilizzate la parte inferiore avendo cura di bucherellare il fondo. Le metà non bucherellate possono essere trasformate in pratici sottovasi.
Chi ha la fortuna di poter disporre di più spazio può optare per una vera e propria mini-serra a cassone dai lati trasparenti e munita di coperchio rimovibile.
Anche in questo caso potete costruirla con le vostre mani, utilizzato materiali di recupero, o acquistarla già fatta.
Qualunque sia la vostra scelta, siamo certi che riuscirete a realizzare con successo e soddisfazione il vostro semenzaio e ottenere nel giro di qualche mese i primi frutti del vostro lavoro.
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Ultimo aggiornamento il 6 Ottobre 2018 da Rossella Vignoli
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