Piante e fiori

Come piantare la mimosa in vaso: i nostri consigli

Temperatura ideale, esposizione, irrigazione e malattie comuni

Quando si parla di mimosa, subito vengono in mente i classici rametti profumatissimi che vengono omaggiati ovunque l’8 marzo. E poi, passata la Festa della Donna, questo grazioso fiore dalla forma curiosa e il colore del sole, cade nell’oblio. La mimosa è una pianta che cresce rapidamente e che può essere coltivata benissimo in vaso. Nelle regioni con clima temperato può vivere bene all’esterno mentre, dove gli inverni sono più rigidi, va protetta perché teme il gelo. È una pianta sempreverde dal fogliame verde scuro molto decorativo, e i caratteristici fiorellini gialli che sbocciano in inverno. Con il suo profumo e il suo colore vivace, è una pianta che porta subito allegria!

Come piantare la mimosa in vaso: i nostri consigli

In questo articolo, vi spiegheremo come piantare la mimosa in vaso e come prendersene cura.

Le caratteristiche della mimosa

La mimosa (il nome scientifico è Acacia dealbata) è un arbusto sempreverde della famiglia delle Fabacee, la stessa cui appartengono fave, fagioli e piselli.

Molto apprezzata per i suoi fiori colorati ed intensamente profumati che sbocciano in inverno, è molto diffusa per celebrare la Festa della Donna, di cui è il fiore simbolo. Tuttavia, questa pianta può essere coltivata direttamente in vaso, così da poter godere della sua bellezza tutto l’anno, e non solo l’8 marzo.

Cresce bene nei climi temperati, mentre non resiste al gelo e al freddo intenso. Ha uno sviluppo piuttosto rapido: 30-60 cm l’anno.

Quando fiorisce

Se curata in maniera corretta, nelle regioni a clima temperato, la pianta di mimosa fiorisce da gennaio a marzo, mentre nelle zone un po’ più fredde, come l’Italia del nord, comincia verso fine febbraio / inizio marzo.

Come piantare la mimosa in vaso: la scelta del vaso

Per coltivarla, scegliete un vaso piuttosto grande, e profondo almeno 40 cm, in modo da consentire un corretto sviluppo radicale. È inoltre importante che il contenitore che accoglierà la pianta sia dotato di fori di drenaggio per favorire la fuoriuscita dell’acqua in eccesso.

Per quanto riguarda il materiale, optate per un vaso in terracotta o ceramica.

Clima ed esposizione per coltivare la mimosa

Amam le temperature miti e le posizioni soleggiate. Può ricevere fino a 6-8 ore di luce solare diretta, ma evitando l’esposizione durante i periodi di caldo intenso.

Il vaso con la pianta va collocato in una zona riparata, per proteggerla dal vento e dalle correnti d’aria. Perfetta quindi la posizione dietro una siepe o a ridosso di muri e pareti.

In inverno, va inoltre protetta dal freddo intenso e soprattutto dal gelo. Volendo, è possibile anche tenerla in casa, ad esempio in bagno, dove può diffondere il suo fresco ed inconfondibile profumo.

Il terriccio adatto per piantare la mimosa in vaso

Il terreno indicato per la mimosa è leggero e ben drenato. Ideale è il terriccio specifico per le piante da fiore, a cui si consiglia di aggiungere un po’ di sabbia grossolana per favorire un buon drenaggio.

Per quanto riguarda il pH, l’ambiente perfetto per la mimosa è neutro o leggermente acido.

Consigli utili su come piantare la mimosa in vaso: annaffiature

La pianta va annaffiata regolarmente, in modo tale che il terriccio rimanga sempre umido, ma non zuppo d’acqua.

In estate, quando fa molto caldo, la mimosa va irrigata più di frequente. Poi, durante la stagione fredda, è possibile diradare le irrigazioni. In ogni caso, controllate sempre il sottovaso e votatelo da eventuale acqua in eccesso. Soffre infatti i ristagni idrici, che provocano il marciume radicale e l’insorgere di altre patologie fungine.

Per le annaffiature, si consiglia l’uso di acqua a temperatura ambiente, per non sottoporre la pianta a shock termici.

Infine, poiché la mimosa ama l’umidità, quando fa molto caldo, e in ambienti secchi, è bene effettuare, ogni tanto, delle nebulizzazioni sulle foglie.

Come piantare la mimosa in vaso: consigli per la concimazione

In fase di crescita, ogni 5 settimane circa, nutrire il terreno con del concime bilanciato. Questo serve a favorire uno sviluppo sano della pianta e una ricca fioritura.

Per gli esemplari ormai adulti, una volta ogni 2-3 mesi, somministrare alla pianta di mimosa un fertilizzante liquido, da diluire nell’acqua delle annaffiature secondo le indicazioni riportate sulla confezione del prodotto, a base di azoto.

Come e quando potare la mimosa in vaso

La potatura è un intervento fondamentale per garantire alla pianta di mimosa una forma rigogliosa e una fioritura ricca e abbondante.

Il momento dell’anno ideale in cui procedere è la primavera, una volta terminata la fioritura.

Utilizzando delle cesoie disinfettate e ben affilate, eliminate i rami secchi, morti, malati o danneggiati. Il taglio va eseguito appena al di sopra di un nodo oppure nel punto di intersezione tra un ramo e l’altro, così da stimolare una crescita vigorosa e ridurre, al tempo stesso, il rischio di malattie.

Inoltre, per fini estetici, ossia per mantenere una bella forma della chioma della pianta, provvedete a rimuovere anche tutti quei i rami che crescono in direzioni non controllate e in maniera disordinata.

In ogni caso, non esagerate con la potatura in quanto potrebbe inibire la capacità della pianta di produrre tanti fiori.

Come curare la mimosa in vaso in inverno

Predilige i climi miti, come quello mediterraneo. Soffre molto invece il freddo e non sopporta il gelo.

Durante il periodo più freddo dell’anno, specialmente se si vive in aree geografiche caratterizzate da inverni con freddo intenso, è bene valutare l’opportunità di trasportare la pianta in casa, comunque in un ambiente al chiuso, ad esempio in garage o in cantina. In alternativa, se siete costretti a lasciare la pianta all’esterno, posizionate il vaso in un punto protetto e al riapro da correnti d’aria, ad esempio ridosso a un muro, e pacciamatela con tanta paglia per proteggere le radici.

Inoltre, durante il periodo invernale, diminuite le annaffiature.

Moltiplicazione della mimosa

I metodi per moltiplicare la mimosa sono 2:

  • per talea. Questo è il metodo di propagazione della mimosa più diffuso e che garantisce la nascita di un esemplare identico alla pianta madre. In tarda primavera, prelevate dalla pianta madre dei rametti semi-legnosi lunghi al massimo 10 cm, avendo l’accortezza di lasciare almeno 1 cm sotto la gemma. Lungo il lato che andrà interrato, eseguite un taglio orizzontale, mentre sul lato superiore praticate il taglio in senso obliquo. Rimuovete le foglie sulla parte inferiore del rametto e piantate la talea in un substrato fatto di torba e sabbia. Sistemate la talea in un ambiente caldo e luminoso, ma al riparo dalla luce del sole diretta. Annaffiate regolarmente per mantenere costante il livello di umidità. Quando la talea avrà sviluppato le radici (possono volerci alcune settimane o qualche mese), potrete procedere col trapianto in piena terra in giardino oppure in vaso.
  • per semina. Questo è un metodo meno diffuso e piuttosto lungo. Dovete lasciare i semi in ammollo in acqua calda per 24 ore così da favorire la germinazione. Dopodiché, i semi vanno piantati in un substrato leggero e poroso, e coperti con uno strato di terra sottile. Per la semina, si procede in primavera o in autunno.

Malattie e avversità della mimosa

Dopo aver visto come ci si deve prendere cura di questo arbusto, andiamo a vedere quali sono i suoi principali nemici.

Malattie

La mimosa patisce i ristagni idrici; per questo, gran parte delle patologie che possono affliggerla sono di natura fungina.

  • Marciume del colletto (Phytophthora): fungo del suolo che si sviluppa in condizioni di terreno umido o di ristagno idrico, e che si manifesta con l’ingiallimento delle foglie. Può portare alla morte di rami o addirittura della pianta intera
  • Mal secco: provocata da vari tipi di funghi, questa malattia provoca il graduale appassimento delle foglie, che porta alla caduta delle foglie stesse, nonché alla morte dei rami
  • Funghi della radice (Armillaria Mellea): fungo che colpisce le radici della pianta, provocando il “marciume radicale”. Si manifesta con l’appassimento e l’ingiallimento delle foglie, cui segue la morte della pianta
  • Oidio: una malattia fungina che si manifesta con una patina polverosa, di colore bianco- grigiastra, che va a ricoprire foglie, steli e anche i fiori della pianta
  • Peronospora: è causata da un gruppo di funghi oomiceti appartenenti al genere Peronospora. Può causare gravi danni alle piante infettate. Si tratta di un problema relativamente raro nella mimosa, mentre è più comune nelle piante orticole. Si palesa con una fioritura polverosa e biancastra sulla pagina inferiore delle foglie e con la comparsa di macchie gialle sulla pagina superiore

Per prevenire le malattie fungine, è fondamentale non esagerare con le annaffiature e garantire un buon drenaggio del terreno.

cera di mimosa
La mimosa regala fioriture improvvise ed emozionanti.

Parassiti

Vediamo ora quali sono gli insetti infestanti che tendono a colpire la pianta.

  • Cocciniglia: piccoli parassiti individuabili come piccoli punti scuri sulle foglie e sugli steli delle piante, che si nutrono della linfa della pianta stessa. Oltre a indebolire la pianta, favoriscono l’insorgere di fumaggine, una malattia fungina che provoca la comparsa di una patina nera sulla superficie fogliare.
  • Afidi: piccoli insetti che succhiano la linfa dalle piante provocando la deformazione e un cambiamento cromatico di foglie e fiori
  • Mosche bianche: piccoli insetti bianchi che tendono ad accumularsi sulla pagina inferiore delle foglie.
  • Tignola della Mimosa (Homadaula anisocentra): piccolo lepidottero le cui larve si nutrono delle foglie della mimosa. Si manifesta con macchie scure sulle foglie

Per prevenire le infestazioni da parassiti, è bene controllare la pianta periodicamente e, in caso di infestazione, procedere con un trattamento a base di insetticidi specifici oppure con antiparassitari naturali dedicati.

Altri consigli per la curare della mimosa in vaso

Teme il freddo intenso e soprattutto le gelate. In inverno, proteggetela trasportando il vaso in un luogo al chiuso o riparato.

Ogni anno, in primavera, ricordate di potare la pianta di mimosa per mantenere una bella forma compatta ed ordinata della chioma e per favorire una fioritura abbondante e rigogliosa.

Infine, ispezionate regolarmente la pianta per individuare precocemente la presenza di eventuali insetti e parassiti infestanti.

La mimosa e la festa della donna

Nel linguaggio dei fiori rappresenta la forza e la femminilità. Proprio per questo motivo si dona l’8 marzo, quando si celebra la Festa della Donna.

Ma questo non è l’unico significato. Simboleggia anche libertà e sensibilità, eleganza, autonomia e tenerezza. E grazie al suo solare colore, anche gioia ed amicizia.

Approfondimenti tematici

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Federica Ermete

Nata a Busto Arsizio nel 1982, dopo il diploma si trasferisce a Cremona – dove vive tutt’ora – per conseguire la laurea in ambito umanistico. Sia per formazione professionale che per passione personale, i suoi ambiti di specializzazione sono l’alimentazione, la salute, il fitness di cui è appassionata anche nella vita quotidiana, ed il benessere naturale. Collabora con entusiasmo con la redazione di Tuttogreen dal giugno 2020.

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