Come vivere su di un’isola di bottiglie di plastica
100.000 bottiglie per fare un’isola di plastica che galleggia nell’Oceano Pacifico al largo della costa messicana sono il rifugio galleggiante di un eccentrico inglese che se l’è costruito in anni di lavoro per viverci confortevolmente.
Ci sono voluti 6 anni di lavoro, 100.000 bottiglie e un pizzico di pura follia perché Richart Sowa, detto ‘Rishi’, riuscisse a realizzare il suo sogno: costruire un’isola di bottiglie di plastica!
Si tratta di un ‘isolotto galleggiante’ che l’eccentrico 61enne inglese ha realizzato con le proprie mani per vivere felice e contento con la fidanzata a 30 metri dalla terra ferma.
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L’isola di plastica su cui Rishi ha deciso di trascorrere il resto della sua vita si chiama Joyxee Island, è grande 8.000 metri quadrati e grazie alle centinaia di bottigliette sulla quale è adagiata da qualche tempo fluttua tranquilla nelle acque messicane antistanti la laguna di Isla Mujeres, vicino a Cancun.
Soddisfatto e abbronzato come non mai, Richart Sowa sembra aver realizzato in ogni minimo dettaglio il suo sogno d’amore ecologista: vivere su di un’isola fatta di bottiglie di plastica riciclate, pallet e sabbia con tutti comfort del caso. E come dargli torto visto che in questo piccolo paradiso artificiale, ci ha fatto stare una casa a tre piani provvista di elettricità, acqua corrente, toilette ecologica, vasca idromassaggio e perfino la connessione internet.
La casa, sorge proprio al centro dell’isolotto, circondata da una fitta vegetazione di mangrovie, palme, alberi da frutto, piante ed erbe aromatiche che crescono rigogliose in superficie. A pochi metri, la terra ferma alla quale Joyxee Island è collegata da una sorta di cordone che garantisce i principali rifornimenti, tutti provenienti da fonti rigorosamente ‘green’: energie eolica, acqua e tanto altro.
Richart Sowa non è nuovo a questo genere di imprese: già nel 1998 aveva costruito un’isola fluttuante del tutto simile a Joyxee Island sempre in Messico, ma nel 2005 un urgano aveva distrutto tutto. Senza perdersi d’animo, l’arzillo vecchietto si è rimesso all’opera nel 2009 realizzando quella che ora è una delle principali attrazioni turistiche della baia messicana.
Ultimo aggiornamento il 24 Marzo 2024 da Rossella Vignoli
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