Mangiare sano

Qual è il consumo di carne nel mondo

Tutti i dati per capire la profondità del fenomeno

Quanto è il consumo di carne nel mondo? Non sono solo i Paesi ricchi a detenere il primato del suo consumo, ma ormai anche le zone più povere lo stanno includendo massicciamente nella loro dieta quotidiana. Capiamo cosa sta succedendo e quali sono le ragioni e le conseguenze.

Qual è il consumo di carne nel mondo

Quanto è il consumo di carne nel mondo

Secondo la Food and Agriculture Organization, il consumo globale di carne è stimato intorno a 325 milioni di tonnellate metriche all’anno (ogni anno nel biennio 2021-2022). E la carne più consumata a livello mondiale è il pollo, seguita dal maiale, dal manzo e dall’agnello.

Inoltre, il consumo medio pro capite in questi ultimi due anni è di circa 43 kg all’anno, anche se ci sono ampie variazioni tra paesi.

I trend sul consumo che emergono sono:

    • disparità nei consumi: i Paesi sviluppati (soprattutto USA con 126 kg pro capite/anno, ed Australia con circa 115 kg) consumano moto di più di quelli in via di sviluppo (10-30 kg pro capite/anno, come in molti paesi africani e in alcune zone dell’Asia meridionale)
    • Produzione quadruplicata in 65 anni: dagli anni ’60, passando da 70 milioni di tonnellate all’anno nel 1960 a oltre 325 milioni di tonnellate all’anno nel 2020
    • Elevato impatto ambientale. L’industria della carne è responsabile del 14,5% delle emissioni globali di gas serra (fonte FAO), ed il settore bovino contribuisce in maggioranza attraverso il metano prodotto dalla digestione dei ruminanti e la deforestazione per creare pascoli o coltivare mangimi. Inoltre, il 77% dei terreni agricoli globali è destinato alla produzione di mangimi o al pascolo, ma questi forniscono solo il 17% delle calorie consumate dall’uomo.
    • Impatti sugli ecosistemi. La produzione intensiva è una delle principali cause di deforestazione, soprattutto in regioni come l’Amazzonia, dove le foreste vengono abbattute per far spazio a pascoli o colture di soia destinate all’alimentazione animale. L’allevamento industriale consuma enormi quantità di risorse idriche (1 kg di carne bovina usa circa 15.000 l di acqua).
    • Problemi dell’allevamento intensivo. Spesso associato a cattive condizioni di vita degli animali, con milioni di capi allevati in spazi ristretti, senza accesso all’esterno e sottoposti a trattamenti antibiotici per prevenire malattie dovute al sovraffollamento, ha nell’uso eccessivo di antibiotici il suo problema per chi mangia carne. Questo contribuisce alla crescita della resistenza antimicrobica, che è una delle principali minacce alla salute umana secondo l’OMS.

Il dato interessante è che mentre i Paesi sviluppati continuano a mantenere un loro standard di consumo di cibo (830-960 kCal al giorno) decisamente alto, altrove l’andamento è tutt’altro che rassicurante.

Pensate che solo la Cina dal 1963 ha decuplicato i suoi consumi, mentre l’India, da sempre associata ad uno stile di vita vegetariano per i suoi principi religiosi, ha uno dei consumi più bassi (circa 4-5 kg pro capite/anno). Ma si sta piazzando ai primi posti in classifica per l’esportazione di carne bovina.  Sembra paradossale ma il 25% di tutta la carne di manzo in circolazione proviene proprio dal Paese indiano.

Fonti per i dati sul consumo di carne nel mondo

Una delle fonti più autorevoli per questo tipo di dati è l’Organizzazione delle Nazioni Unite per l’alimentazione e l’agricoltura che raccoglie dati sulla produzione e sul consumo di diversi prodotti alimentari, inclusa la carne, attraverso il suo sistema statistico FAOSTAT (faostat.fao.org) ed il report FAO Meat Market Review 2023.

Anche l’Organisation for Economic Co-operation and Development fornisce dati e analisi sulle tendenze del consumo alimentare nei paesi membri, con il suo outlook: OECD-FAO Agricultural Outlook 2023-2033

Lo United States Department of Agriculture pubblica rapporti e statistiche sul mercato globale della carne nei suoi report annuali negli USA, come lo USDA – Livestock and Meat 2024

Our World in Data (Oxford University) offre analisi e visualizzazioni dettagliate sul consumo di carne nel mondo, basandosi su dati FAO e World Bank nel report Our World in Data – Meat Consumption

Il report L’atlante della carne-The Meat Atlas 2021, edito dalla fondazione Heinrich Böll Foundation redatto dalla fondazione e dall’associazione Friends of the Earth che pubblica annualmente dati ed e analisi sui consumi mondiali.

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Quale tipo di carne è la più consumata

Nel 2023 si macellano 106 miliardi di tonnellate di polli, che corrispondono a circa il 40% del consumo globale di carne. Segue il maiale, con il 35% dei consumi con una forte concentrazione in Cina (che rappresenta oltre il 50% del consumo globale di carne suina).

Poi ci sono, il manzo con il 20% (consumato principalmente in Nord e Sud America, Europa e Australia), e le pecore e l’agnello con circa il 5%, mangiate soprattutto in Medio Oriente, Nord Africa e Oceania.

Come cambia il consumo di carne

Uno degli aspetti più evidenti di questo nuovo trend di consumo risiede nel fatto che la crescita della domanda è avvenuta soprattutto nei Paesi in via di sviluppo.

La crescita economica e l’urbanizzazione in paesi come la Cina, l’India e il Brasile stanno aumentando il consumo di carne, soprattutto di pollo e maiale. La Cina è il più grande consumatore mondiale di carne, con circa 74 kg pro capite/anno (2023).

E questo è una diretta conseguenza della riduzione dei consumi di fonti di proteine animali nei Paesi sviluppati. Nei Paesi ad alto reddito, in effetti, il consumo di carne è stabile o in lieve calo, a causa di una maggiore consapevolezza sui temi ambientali, etici e legati alla salute. In Europa, il consumo pro capite è sceso in media di circa il 2-3% negli ultimi anni.

L’interesse dei Paesi occidentali si è indirizzato verso delle alternative vegetali alla carne (come proteine vegetali e carne coltivata in laboratorio) sta crescendo rapidamente, soprattutto in Nord America ed Europa. Si stima che il mercato globale delle alternative alla carne raggiungerà circa 35 miliardi di dollari entro il 2027.

Dove si consuma più carne nel mondo

Negli Stati Uniti si mangia più carne pro capite che nel resto dei Paesi del mondo occidentale.

Da dove viene la maggiore produzione di carne nel mondo

La società più grande è brasiliana e si chiama JBS, con un fatturato di 38 miliardi ogni anno; seguono poi Cargill e Tyson food, negli Stati Uniti.

Quali sono le conseguenze dall’aumento di consumo di carne

Se aumenta il consumo di carne, aumenta il numero degli animali da sfamare e di conseguenza sempre più terreni dovranno essere destinati all’allevamento. In più quando parliamo di allevamenti industriali bisogna fare i conti con l’utilizzo di sostanze chimiche nocive per l’uomo e per l’ambiente.

L’industria della carne è pericolosa per l’ambiente. Forse è il caso di iniziare ad essere lungimiranti la prossima volta che porteremo una bella bistecca sulle nostre tavole, non credete?

Ridurre il consumo di carne può aiutare a salvare il pianeta

Uno dei messaggi che si possono estrarre da questi dati è che appare sempre più evidente la necessità di ridurre il consumo di carne, soprattutto nei Paesi ad alto reddito, per limitare i danni ambientali e promuovere una maggiore giustizia alimentare globale.

Non solo, quindi promuovere una dieta più equilibrata, con una maggiore presenza di proteine vegetali, potrebbe contribuire a ridurre le emissioni di gas serra e l’uso di risorse naturali, ma anche spingere i Governi a sviluppare delle politiche che spingano verso alternative vegetali e minor consumo, come tasse sulla carne o incentivi per le alternative vegetali. Così nel 2050 saranno tutti vegetariani!

Tutto questo forse potrebbe accelerare la transizione verso un sistema alimentare più sostenibile.

Quali sono le conseguenze del consumo di carne sulla salute dell’uomo

Mangiare carne ha degli effetti sulla salute, che non sono tutti benefici. Naturalmente, dipende dalla quantità e dalla frequenza e da diversi altri fattori, tra cui il tipo di carne, i metodi di cottura e la salute generale di una persona.

Esistono evidenze scientifiche che suggeriscono sia benefici che rischi associati al consumo di carne.

Potenziali rischi del consumo di carne

  • Malattie cardiovascolari: la carne rossa, in particolare quella lavorata (come salsicce, pancetta, prosciutto), è collegata ad un aumento del rischio di malattie cardiovascolari. Questo è dovuto in parte al suo alto contenuto di grassi saturi e colesterolo, che possono contribuire all’accumulo di placca nelle arterie. Inoltre, contiene elevate quantità di sodio, che può aumentare la pressione sanguigna.
  • Diabete di tipo 2: alcuni studi hanno dimostrato un’associazione tra il consumo elevato di carne rossa e un aumentato rischio di diabete di tipo 2, dovuto all’influenza della carne sul peso corporeo e sull’insulino-resistenza
  • Alcuni tipi di cancro: l’Agenzia Internazionale per la Ricerca sul Cancro ha classificato la carne lavorata come cancerogena per l’uomo, e la carne rossa come probabilmente cancerogena. Il loro consumo elevato è stato collegato a un aumento del rischio di cancro del colon-retto, e potenzialmente anche al pancreas e alla prostata. I meccanismi sottostanti a queste associazioni non sono ancora completamente compresi, ma si ritiene che possano coinvolgere la formazione di composti cancerogeni durante la cottura ad alta temperatura, come le ammine eterocicliche e gli idrocarburi policiclici aromatici. Anche il ferro eme, presente nella carne rossa, potrebbe svolgere un ruolo.
  • Obesità: la carne, soprattutto se ricca di grassi, può contribuire all’aumento di peso e all’obesità, aumentando il rischio di diverse malattie croniche
  • Problemi digestivi: può causare stitichezza a causa del suo basso contenuto di fibre
  • Gota: è ricca di purine, che vengono metabolizzate in acido urico, il cui eccesso può portare alla gotta, una forma dolorosa di artrite
  • Resistenza agli antibiotici: l’uso diffuso di antibiotici negli allevamenti intensivi può contribuire allo sviluppo di batteri resistenti agli antibiotici, che rappresentano una grave minaccia per la salute pubblica

Potenziali benefici del consumo di carne

  • Apporto di nutrienti: è una buona fonte di proteine di alta qualità, ferro eme (ben assorbito dall’organismo), vitamina B12, zinco e altri nutrienti essenziali, importanti per la crescita, lo sviluppo e il mantenimento delle funzioni corporee
  • Forza muscolare: le sue proteine ​ sono importanti per la costruzione e il mantenimento della massa muscolare

I nostri consigli per un consumo responsabile di carne

Prima di tutto, il consiglio principale è di limitare il consumo di carne rossa, soprattutto quella lavorata. e privilegiare carni magre, meglio bianche, e con poco grasso visibile.

Secondariamente, sarebbe utile includere nella dieta fonti proteiche vegetali alternative alla carne, come pesce, legumi, uova e frutta secca.

Anche il tipo di cottura gioca un ruolo di grande importanza. Meglio evitare di cuocere gli alimenti ad alta temperatura, con metodi come il grill e la frittura, che possono produrre composti cancerogeni. Meglio usare cottura a bassa temperatura, come bollire, stufare, e la cottura al vapore.

Infine, se non si vuole rinunciare alle proteine animali, è bene scegliere carne proveniente da allevamenti sostenibili e rispettosi del benessere animale.

Ci sono comunque diversi effetti che variano da persona a persona. Ricordiamo che le proprie scelte alimentari dovrebbero sempre tener conto del proprio stato di salute. Una dieta sana, equilibrata e varia, ricca di frutta, verdura, cereali integrali e fonti proteiche sane, è fondamentale per il benessere generale.

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Ultimo aggiornamento il 11 Dicembre 2024 da Rossella Vignoli

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Alessia Fistola

Nata in Abruzzo nel 1982, si trasferisce a Roma per conseguire una laurea e un master in psicologia, ma dopo una decina d'anni rientra nel suo piccolo paese ai piedi della Majella, fuggendo dalla vita metropolitana. Attualmente coniuga l'attività di psicologa libero professionista con la passione per la scrittura, un hobby coltivato sin dalle scuole superiori. Collabora con la redazione di Tuttogreen dal 2011, cura un blog personale di taglio psicologico e scrive articoli per un mensile locale. Nel tempo libero ama passeggiare nei boschi e visitare i piccoli borghi, riscoprendo le antiche tradizioni d'un tempo.

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