Nuovo Conto termico 2016: la guida completa
Il Conto termico 2016 porta con sé alcune novità da conoscere: vediamo chi può accedervi e come, l’entità degli incentivi, le spese che vi rientrano e altre cose importanti.
Il Conto termico 2016, noto anche come Conto termico 2.0, in vigore dal 31 maggio 2016, è un meccanismo di sostegno volto a incentivare interventi di piccole dimensioni per l’incremento dell’efficienza energetica e la produzione di energia termica da fonti rinnovabili.
Opera secondo principi di semplificazione, efficacia, diversificazione e innovazione tecnologica, nonché di coerenza con gli obiettivi di riqualificazione energetica degli edifici della pubblica amministrazione.
Il Conto termico 2016 potenzia e semplifica le misure introdotte dal decreto ministeriale 28 dicembre 2012, che attua il regime di sostegno previsto dal decreto legislativo 3 marzo 2011, n. 28.
Il responsabile della sua gestione e dell’erogazione degli incentivi è il Gestore dei servizi energetici (Gse) Spa, mentre i beneficiari sono pubbliche amministrazioni (PA), imprese e privati, che potranno accedere a fondi per 900 milioni di euro annui (di cui 200 destinati alla PA), da distribuire in rate annuali in un periodo di tempo da due a cinque anni.
Ideale per coloro che desiderano riqualificare i propri edifici dal punto di vista energetico, con la riduzione del costo dei consumi e il recupero della spesa sostenuta in un breve periodo, il Conto termico 2.0 contribuisce a costruire un “Paese più efficiente”, consentendo alle PA di esercitare il loro ruolo esemplare previsto dalle direttive sull’efficienza energetica.
Sommario
Le novità del Conto termico 2016
Tra le novità più importanti segnaliamo l’ampliamento delle modalità di accesso, dei soggetti ammessi (in più vi sono le società in house e le cooperative di abitanti) e della dimensione degli impianti presi in considerazione, nonché l’introduzione di nuovi interventi di efficienza energetica e lo snellimento della procedura di accesso diretto per gli apparecchi a catalogo.
Tutto questo senza dimenticare le modifiche apportate alle stesse modalità di incentivazione, che prevedono sia l’innalzamento del limite per la loro erogazione in un’unica rata (dai precedenti 600 agli attuali 5.000 euro), che la riduzione dei tempi di pagamento (da sei a due mesi).
Conto termico 2016 come funziona
Cerchiamo ora di capire meglio le modalità di accesso a questo importante strumento di incentivazione. Possono accedervi sia i soggetti privati che le PA, inclusi gli ex Istituti autonomi case popolari, le cooperative di abitanti iscritte all’Albo nazionale delle società cooperative edilizie di abitazione e dei loro consorzi costituito presso il Ministero dello Sviluppo Economico, nonché le società a patrimonio interamente pubblico e le società cooperative sociali iscritte nei rispettivi albi regionali.
L’accesso ai meccanismi di incentivazione del conto termico 2016 può esser richiesto direttamente dai soggetti ammessi o per il tramite di una Esco, ossia società di servizi energetici specializzate nella progettazione, realizzazione e gestione di interventi nel settore dell’efficienza energetica. Come previsto dal decreto legislativo 115/2008, le PA sono chiamate a sottoscrivere un contratto di prestazione energetica, mentre i soggetti privati possono ricorrere anche a un contratto di servizio energia.
Dal 19 luglio 2016 potranno presentare richiesta di incentivazione al Gse solamente le Esco in possesso della certificazione, in corso di validità, secondo la norma UNI CEI 11352.
L’accesso agli incentivi segue due differenti modalità:
1) accesso diretto: per gli interventi realizzati dalle PA e dai soggetti privati, la richiesta deve essere presentata entro 60 giorni dalla fine dei lavori mediante l’apposito applicativo informatico Portaltermico. È previsto un iter semplificato per gli interventi riguardanti l’installazione di uno degli apparecchi di piccola taglia (per generatori fino a 35 kW e per sistemi solari fino a 50 mq) contenuti nel Catalogo degli apparecchi domestici, reso pubblico e aggiornato periodicamente dal Gse.
2) prenotazione: per gli interventi ancora da realizzare da parte delle PA e delle Esco che operano per loro conto, erogazione di un primo acconto all’avvio e il saldo alla conclusione dei lavori. Per la prenotazione dell’incentivo, le PA, ad eccezione delle cooperative di abitanti e delle cooperative sociali, possono presentare la scheda-domanda a preventivo, qualora si verifichi una delle seguenti condizioni in presenza di:
A) una diagnosi energetica e un atto amministrativo attestante l’impegno alla realizzazione di almeno un intervento tra quelli indicati nella diagnosi energetica
B) un contratto di prestazione energetica stipulato tra la PA e una Esco
C) un provvedimento o un atto amministrativo attestante l’avvenuta assegnazione dei lavori con il verbale di consegna dei lavori.
La richiesta di prenotazione deve essere accettata dal Gse: in tal caso quest’ultimo mette a disposizione del richiedente la somma corrispondente all’incentivo spettante.
Veniamo ora agli interventi incentivabili, che oltre a dover esser realizzati utilizzando esclusivamente apparecchi e componenti di nuova costruzione, devono essere correttamente dimensionati in funzione dei reali fabbisogni di energia termica. In questo caso possiamo distinguere gli interventi di incremento dell’efficienza energetica in edifici esistenti (riservati alle PA), da quelli di piccole dimensioni che riguardano:
- produzione di energia termica da fonti rinnovabili
- realizzazione di sistemi ad alta efficienza (aperti anche ai privati)
Nel primo ambito rientrano gli interventi di efficientamento dell’involucro (coibentazione pareti e coperture, sostituzione serramenti, installazione schermature solari, trasformazione degli edifici esistenti in “Edifici a consumo di energia prossimo allo zero” – nZEB –, illuminazione d’interni, tecnologie di building automation) così come la sostituzione di impianti esistenti per la climatizzazione invernale con altri a più alta efficienza (ad esempio le caldaie a condensazione).
Nel secondo il ricambio di impianti in atto con generatori alimentati a fonti rinnovabili (pompe di calore, per climatizzazione anche combinata per acqua calda sanitaria; caldaie, stufe e termocamini a biomassa; sistemi ibridi a pompe di calore), oltre all’installazione di impianti solari termici anche abbinati a tecnologia solar cooling per la produzione di freddo.
Gli incentivi del nuovo Conto termico 2016
Gli incentivi, regolati da contratti di diritto privato tra il Gse e il soggetto responsabile, sono corrisposti dal primo nella forma di rate annuali costanti della durata compresa tra due e cinque anni, a seconda della tipologia di intervento e della sua dimensione, oppure in un’unica soluzione, nel caso in cui l’ammontare dell’incentivo sia inferiore 5.000 euro.
Le PA e le Esco che operano per loro conto e optano per l’accesso diretto possono richiedere l’erogazione dell’incentivo in un’unica soluzione, anche nel caso in cui l’importo del beneficio complessivamente riconosciuto superi i 5.000 euro. Se invece scelgono l’accesso tramite prenotazione possono beneficiare di un pagamento in acconto ad avvio lavori e un saldo alla loro conclusione.
Per ciascuna tipologia di intervento sono definite le spese ammissibili ai fini del calcolo del contributo, i massimali di costo e il valore dell’incentivo. Questi sostegni non sono cumulabili con altri incentivi statali, fatti salvi i fondi di rotazione, quelli di garanzia e i contributi in conto interesse. Alle PA (escluse le cooperative di abitanti e le cooperative sociali) è consentito il cumulo degli incentivi con incentivi in conto capitale, anche statali, nei limiti di un finanziamento complessivo massimo del 100% delle spese ammissibili.
In generale il Conto termico 2.0 prevede incentivi più alti, così riassumibili in dettaglio:
- fino al 65% della spesa sostenuta per gli “Edifici a energia quasi zero” (nZEB)
- fino al 40% per gli interventi di isolamento di muri e coperture, per la sostituzione di chiusure finestrate, per l’installazione di schermature solari, l’illuminazione di interni, le tecnologie di building automation, le caldaie a condensazione
- fino al 50% per gli interventi di isolamento termico nelle zone climatiche E/F e fino al 55% nel caso di isolamento termico e sostituzione delle chiusure finestrate, se abbinati ad altro impianto (caldaia a condensazione, pompe di calore, solare termico, ecc.)
- fino al 65% per pompe di calore, caldaie e apparecchi a biomassa, sistemi ibridi a pompe di calore e impianti solari termici
- 100% delle spese per la diagnosi energetica e per l’attestato di prestazione energetica (ape) per le PA (e le Esco che operano per loro conto) e il 50% per i soggetti privati, con le cooperative di abitanti e le cooperative sociali
Per quanto riguarda gli interventi di incremento dell’efficienza energetica, quelli incentivabili nell’ambito del Conto termico 2016 sono i seguenti:
- isolamento termico di superfici opache delimitanti il volume climatizzato
- sostituzione di chiusure trasparenti comprensive di infissi delimitanti il volume climatizzato
- sostituzione di impianti di climatizzazione invernale esistenti con impianti di climatizzazione invernale utilizzanti generatori di calore a condensazione
- installazione di sistemi di schermatura e/o ombreggiamento di chiusure trasparenti con esposizione da Est-Sud-Est a Ovest, fissi o mobili, non trasportabili
A questi incentivi, che consistono in un contributo pari al 40% della spesa ammissibile, possono accedere solo le PA. Meccanismi di sostegno sono previsti poi anche per gli interventi di piccole dimensioni relativi a impianti per la produzione di energia termica da fonti rinnovabili e sistemi ad alta efficienza, qui sotto elencati:
- sostituzione di impianti di climatizzazione invernale esistenti con impianti di climatizzazione invernale dotati di pompe di calore, elettriche o a gas, utilizzanti energia aerotermica, geotermica o idrotermica
- sostituzione di impianti di climatizzazione invernale o di riscaldamento delle serre e dei fabbricati rurali esistenti con impianti di climatizzazione invernale dotati di generatore di calore alimentato da biomassa
- installazione di collettori solari termici, anche abbinati a sistemi di solar cooling
- sostituzione di scaldacqua elettrici con quelli a pompa di calore
In questo caso gli incentivi sono disponibili per le PA e per i privati e coprono il 50 o il 100% delle spese sostenute in funzione del soggetto ammesso. Per accedervi, gli interventi di sostituzione di impianti/apparecchi sopra elencati devono essere realizzati in edifici e fabbricati rurali esistenti. In caso di installazione di impianti solari termici, anche abbinati a tecnologia solar cooling, sono invece presi in considerazione anche gli edifici nuovi. Infine, i generatori di calore alimentati a biomassa possono essere installati anche in sostituzione di impianti di riscaldamento delle serre e dei fabbricati rurali esistenti.
La riqualificazione energetica è sempre più a portata di mano: approfittatene!
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Ultimo aggiornamento il 18 Giugno 2024 da Rossella Vignoli
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