Mangiare sano

Cos’è il Bisfenolo e perché è importante

Cos'è, dove si trova e quali i rischi per la salute

Cos’è il Bisfenolo? Se non sapete di cosa si tratta, vi aiutiamo noi, perché questa sostanza chimica usata per produrre plastiche in policarbonato e resine epossidiche è una sostanza presente nelle bottiglie e nei contenitori di plastica per uso alimentare, come anche nelle lattine di bibite e nelle latte che contengono tonno, legumi e pelati. Ogni giorno siamo quindi a contatto con questa sostanza. Ma, è stato dimostrato che ha ripercussioni negative sulla nostra salute. Proprio per questo, il Regolamento dell’Unione europea ha stabilito norme restrittive circa i limiti di assunzione giornaliera.

Cos’è il Bisfenolo e perché è importante

Che cos’è il bisfenolo

Il bisfenolo A (BPA) – è una sostanza chimica che, fin dagli anni ’60 del XX secolo, viene impiegata per la produzione di plastiche in policarbonato, il materiale di cui sono fatti i contenitori per uso alimentare, e nelle resine epossidiche, che costituiscono il rivestimento protettivo interno presente in lattine che contengono bevande ed alimenti.

Dove si trova

Anche se non lo sappiamo, quotidianamente abbiamo a che fare con questo materiale. Sono infatti tantissimi gli oggetti d’uso quotidiano che lo contengono.

Questa sostanza è infatti una componente del policarbonato, una plastica rigida e trasparente usata per la produzione di bottiglie e stoviglie riutilizzabili (tazze, piatti, caraffe, biberon…), e usata anche per la sintesi di resine epossifenoliche, sostanze che costituiscono i rivestimenti interni delle lattine di bibita e dei barattoli di latta per alimenti (ad esempio scatolette di tonno e latte di pelati e legumi).

Ma non è tutto, perché viene usato anche in ambito non alimentare, come ad esempio per la produzione di vernici a base di resine, inchiostri da stampa e dispositivi medici ed odontoiatrici.

Per tutti i gruppi di popolazione di età superiore a 3 anni, la carta termica (una speciale carta patinata usata soprattutto per l’emissione di scontrini e referti medici) si è rivelata la seconda fonte principale di BPA dopo la dieta.

Anche se l’impiego è in calo in molti Paesi, la presenza di BPA è diffusa. Il legame chimico tra le molecole di bisfenolo A è altamente instabile, quindi vi è un elevato rischio che si diffonda nelle sostanze che contiene e conserva.

Evitate dunque di acquistare oggetti in policarbonato (stoviglie per bambini, biberon) e prestate seria attenzione agli alimenti che comprate. Evitate cibi in scatola e bibite in lattina; preferite il PET al PV, perché purtroppo continua ad essere usato.

Bisfenolo e rischi per la salute

Sospettato di essere dannoso per l’uomo sin dagli anni trenta, questa sostanza altera l’attività dell’apparato endocrino, mimando l’azione degli estrogeni, essenziali allo sviluppo cerebrale; e ha effetti nocivi anche sul cuore. Sembra essere imputato nel calo di fertilità nell’uomo adulto e in patologie della mammella.

Secondo uno studio recente proveniente dalla Harvard University, è in grado di causare anomalie nei cromosomi e indurre a maturazione anticipata gli ovociti (con conseguenti fenomeni associati allo sviluppo di feti malformati). Secondo l’Università del Michigan, sembra avere un nesso con l’obesità infantile, risultato che ne conferma altri pubblicati negli anni scorsi.

Infatti, tra le molecole di BPA c’è un legame chimico che è altamente instabile. Ne consegue pertanto un rischio molto elevato che la sostanza vada a contaminare il cibo o la bevanda contenute in recipienti di policarbonato, in special modo se i materiali di tali contenitori non sono perfettamente integri e se vengono usati a temperature elevate.

Da valutazioni aggiornate, gli esperti dell’EFSA confermano che l’esposizione al bisfenolo A tramite gli alimenti rappresenta una preoccupazione per la salute dei consumatori di ogni età.

Nello specifico, è stato classificato come interferente endocrino. Secondo la definizione dell’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS), si tratterebbe quindi di “una sostanza o una miscela esogena che altera la funzione del sistema endocrino e di conseguenza provoca effetti negativi sulla salute di un organismo intatto, o sulla sua progenie”.

Gli interferenti endocrini sono sostanze che vanno a danneggiare la salute alterando l’equilibrio endocrino, specialmente durante la fase dello sviluppo all’interno dell’utero e nella prima infanzia.

Da vari studi ancora in fase sperimentale è emerso che ha effetti estrogenici, che hanno una forte influenza sulla funzione riproduttiva ed anche su altre funzioni dell’organismo.
Inoltre, c’è il sospetto che gli interferenti endocrini siano causa di:

  • alterazioni della funzione riproduttiva
  • problemi dello sviluppo infantile
  • aumento dell’incidenza del tumore alla mammella
  • rischio di obesità

In ogni caso, nei soggetti adulti, per arrivare all’alterazione dell’assetto endocrino, vi deve essere una esposizione cronica al BPA, da cui ne conseguente una predisposizione al manifestarsi delle seguenti patologie:

  • obesità
  • sindrome metabolica
  • diabete di tipo II
  • patologie dell’endometrio uterino
  • menopausa precoce
  • cancro al seno
  • aritmie cardiache

Dove si riscontra il bisfenolo

Per valutare la presenza o meno del BPA all’interno dell’organismo, vengono effettuati appositi esami per rilevarne tracce nelle urine, nel sangue, nel latte materno, nella placenta e in alcuni tessuti corporei, soprattutto in quello adiposo.

La regolamentazione del Bisfenolo A

L’utilizzo nei materiali plastici che sono a contatto con gli alimenti è autorizzato ai sensi del Regolamento dell’Unione Europea N. 10/2011.

Tuttavia, per via dei suoi effetti interferenti endocrini, il bisfenolo A viene considerato dal Regolamento europeo sulle sostanze chimiche REACH una “sostanze particolarmente preoccupante”, tanto da essere oggetto di misure restrittive da parte del legislatore europeo.

  • Dal 2009, risulta nella lista delle sostanze vietate all’interno dei prodotti cosmetici
  • Dal 2011 ne è vietato l’uso per fabbricare biberon per neonati

La bozza di Regolamento vieta l’utilizzo in plastiche, rivestimenti, vernici, adesivi, inchiostri da stampa, resine a scambio ionico e gomme che sono a diretto contatto con gli alimenti. Tale proposta prevede eccezioni per tutte quelle applicazioni critiche che non presentano possibili alternative valide.

A tal riguardo, la Commissione si sta concentrando sull’individuazione di sostituti adeguati, al fine di mitigare i rischi per la salute associati a queste sostanze chimiche.

Dose giornaliera

Riguardo la dose giornaliera tollerabile, l’EFSA ha pubblicato una valutazione aggiornata (aprile 2023) riducendo di molto la dose giornaliera tollerabile rispetto a quanto stabilito in precedenza (valutazione del 2015).

Attualmente, la dose giornaliera consentita corrisponde a 0,2 nanogrammi per ogni chilogrammo di peso corporeo. Considerando che il precedente livello temporaneo era di 4 microgrammi per chilogrammo di peso corporeo al giorno, la TDI è inferiore di circa 20.000 volte rispetto a quella precedente.

Come evitare il bisfenolo

Per evitarne l’uso, il consumatore può mettere in atto alcune azioni a titolo precauzionale. Dal canto suo, anche il produttore è chiamato ad effettuare i debiti controlli.

Consumatore

Al fine di ridurre l’assunzione di BPA, il consumatore può mettere in atto alcune azioni utili. Nello specifico:

  • Leggere attentamente l’etichetta e preferire i prodotti con la dicitura bisfenol-free o BPA-free
  • Evitare le plastiche marchiate con i codici 3 e 7
  • Preferire bottiglie e contenitori in vetro, acciaio inossidabile, ceramica o carta biodegradabile
  • Controllare lo stato di usura del contenitore stesso, se utilizza contenitori in plastica di policarbonato, ed evitare – o eliminare – quelli che risultano graffiati o danneggiati
  • Non mettere a contatto cibi o bevande caldi/bollenti con contenitori di plastica
  • Evitare di lavare i contenitori di plastica in lavastoviglie od utilizzando detergenti acidi
  • Mai mettere i contenitori di plastica nel microonde

Produttore

Dal canto loro, i produttori sono chiamati a rispettare le limitazioni previste dal regolamento Europeo.

Pertanto, per essere sicuri di rispettare tali limitazioni, si possono rivolgere a laboratori accreditati che, attraverso prove come le analisi REACH e i test di migrazione, sono in grado di determinare i quantitativi di BPA presenti nei contenitori prodotti.

Bisfenolo S

Il Bisfenolo S ha sostituto il Bisfenolo A in biberon, giocattoli e scontrini fiscali.

Sarebbe infatti dovuto essere privo di effetti dannosi per la salute umana. In pratica, il bisfenolo S si è rivelato essere addirittura più dannoso rispetto alla sostanza che ha sostituito.

Da un recente studio (Environmental Health Perspectives) effettuato sui suini, è infatti emerso che le concentrazioni di questa molecola nel sangue sono 250 volte superiori rispetto a quelle del Bisfenolo A. Anch’esso è considerato un interferente endocrino e, per giunta, possiede minori capacità di essere smaltito dall’organismo.

Studi effettuati dall’Università di Oakland, è inoltre emerso che la presenza di bisfenolo S potrebbe aggravare i tumori alla mammella.

Fonti e bibliografia

Questi studi sono stati utilizzati per scrivere questo articolo:

Altre sostanze pericolose

Leggi anche questi articoli su varie sostanze pericolose per la salute umana:

Ultimo aggiornamento il 21 Ottobre 2024 da Rossella Vignoli

Federica Ermete

Nata a Busto Arsizio nel 1982, dopo il diploma si trasferisce a Cremona – dove vive tutt’ora – per conseguire la laurea in ambito umanistico. Sia per formazione professionale che per passione personale, i suoi ambiti di specializzazione sono l’alimentazione, la salute, il fitness di cui è appassionata anche nella vita quotidiana, ed il benessere naturale. Collabora con entusiasmo con la redazione di Tuttogreen dal giugno 2020.

Articoli correlati

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Pulsante per tornare all'inizio