Salute naturale

Cos’è il metanolo?

Perché è pericoloso e dove viene usato

Il metanolo è il più semplice degli alcoli. Non ha colore, ma un odore caratteristico simile all’alcol etilico, ed è molto tossico. Si forma naturalmente nelle fasi di lavorazione del vino, ma vienne tenuto ad un valore bassisismo, che lo rende innocuo. Eppure, ci fu uno scandalo di aggiunta del metanolo nel vino che ha portato ad una revizone delle regole sui suoi limiti ed a una maggiore attenzione su questa sostanza. Vediamo di che si tratta.

Cos’è il metanolo?

Cos’è il metanolo

Noto anche come alcol metilico o ‘spirito di legno’, caratterizzato dalla formula chimica CH3OH, è un liquido incolore, volatile, infiammabile e tossico, con un odore caratteristico, simile a quello dell’alcol etilico, anche se più debole.

Utilizzi del metanolo

Questa sostanza vene impiegata a tutt’oggi per alcuni processi produttivi e come solvente nell’industria delle vernici, delle resine e dell’inchiostri, e una volta come antigelo:

  • Formaldeide: Ii principale utilizzo è nella produzione di formaldeide, utilizzata a sua volta per resine, adesivi, schiume isolanti e molti altri prodotti.
  • Carburante: può essere utilizzato come carburante, puro o miscelato con la benzina, in alcuni motori a combustione interna, anche usato come carburante per le celle a combustibile.
  • Altri composti chimici: è un intermedio nella sintesi di molti altri composti chimici, come l’acido acetico, il metil tert-butil etere (MTBE) e il dimetil etere (DME).

Rischi del metanolo

Il metanolo è altamente tossico per l’uomo. L’ingestione, l’inalazione o l’assorbimento cutaneo possono causare gravi problemi di salute, tra cui:

  • Intossicazione acuta: causa nausea, vomito, dolori addominali, cefalea, vertigini, confusione mentale, cecità e, in casi gravi, coma e morte.
  • Danni al sistema nervoso: l’esposizione cronica può causare danni permanenti al sistema nervoso, inclusi problemi di vista e danni cerebrali.

Quali sono i sostituti del metanolo

La scelta del sostituto dipende dall’applicazione specifica. Alcuni possibili sostituti includono:

  • Etanolo: Per alcuni usi come solvente o carburante.
  • Isopropanolo: Come solvente.
  • Glicole etilenico: Come antigelo.
  • Altri alcoli o solventi: A seconda dell’applicazione.

Metanolo nel vino

Il metanolo si forma naturalmente in piccole quantità durante la fermentazione alcolica, come sottoprodotto della degradazione delle pectine presenti nella frutta. La sua presenza nel vino è quindi normale, ma a livelli molto bassi.

Quali sono i livelli massimi di metanolo nel vino

I livelli massimi di metanolo consentiti nel vino sono regolamentati a livello internazionale e variano a seconda del tipo di vino.

Nell’Unione Europea, i limiti sono generalmente compresi tra 0,1 e 0,3 g/l. Livelli superiori a questi limiti possono rappresentare un rischio per la salute.

È importante sottolineare che:

  • L’avvelenamento da metanolo nel vino è estremamente raro, grazie ai rigorosi controlli effettuati durante la produzione.
  • Il metanolo non viene aggiunto intenzionalmente al vino. La sua presenza è dovuta a processi naturali durante la fermentazione.
  • Il rispetto dei limiti di legge garantisce la sicurezza del consumo di vino.

Se si sospetta un’intossicazione da metanolo, è fondamentale rivolgersi immediatamente a un medico o a un centro antiveleni.

La gestione del metanolo nella distillazione delle bevande alcoliche

La corretta gestione del metanolo nella produzione di bevande alcoliche è fondamentale per garantire la sicurezza del distillato finale. Dato che è tossico, anche in piccole quantità, devono essere seguiti determinati passaggi.

  • Controllo della materia prima: la frutta marcia o ammuffita può contenere livelli più elevati di pectina, che a sua volta può portare a una maggiore produzione di metanolo durante la fermentazione. La selezione di frutta sana e matura è il primo passo per minimizzare la formazione di metanolo. E anche l’uso eccessivo di pesticidi influenza la composizione della frutta e può aumentare la produzione di metanolo.
  • Gestione della fermentazione: attraverso alcuni ceppi di lievito selezionati si può produrre meno metanolo rispetto ad altri.
  • Controllo della temperatura: anche impostare delle temperature di fermentazione troppo elevate favorisce la produzione di metanolo
  • Arieggiamento adeguato: l’aerazione durante la fermentazione aiuta a ridurre la produzione di metanolo.
  • Punto di ebollizione: il metanolo ha un punto di ebollizione (64,7°) inferiore a quello dell’etanolo (78,4°) e, durante la distillazione, evapora prima dell’etanolo.
  • Separazione delle teste: la prima frazione del distillato, chiamata ‘testa’, contiene la maggior parte del metanolo e di altre sostanze volatili indesiderate. Questa frazione viene scartata per eliminare il metanolo.
  • Rifiuto delle code: l’ultima parte del distillato, chiamata ‘coda’, contiene composti indesiderati e viene scartata.

Le distillerie effettuano analisi di laboratorio per verificare il contenuto di metanolo nel prodotto finito e assicurarsi che sia al di sotto dei limiti di legge. Tutte le fasi del processo, dalla selezione della materia prima all’analisi del prodotto finito, vengono documentate per garantire la tracciabilità e il controllo della qualità.

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Ultimo aggiornamento il 21 Ottobre 2024 da Rossella Vignoli

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