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Cos’è la gommalacca, a cosa serve e come si utilizza

Una vernice particolare utilizzata da liutai e restauratori

Scopriamo cos’è la gommalacca e quali sono i suoi impieghi. Una delle poche resine naturali prodotta da un insetto invece che una pianta. Permette di ricavare una vernice speciale, utilizzata da restauratori e liutai per lucidare e trattare mobili antichi e strumenti musicali di un certo pregio, conferendo loro brillantezza, rendendo le superfici lisce e mettendo in risalto le tipiche caratteristiche del legno.

Cos’è la gommalacca, a cosa serve e come si utilizza

Che cos’è la gommalacca

Questa particolare vernice, molto utilizzata dai maestri restauratori, serve a lucidare e restituire a nuova vita un mobile antico in legno, mettendo in risalto i suoi pregi, come le venature, le radiche e le marezzature.

Quale insetto produce la gommalacca

Si tratta di una resina naturale, nota anche come lacca rossa o indiana, che viene secreta da un gruppo di insetti emitteri chamatii Kerria lacca, o cocciniglia della lacca, diffusi nelle foreste di Assam e Thailandia.

La resina prodotta dall’insetto maschio serve alla femmina per aderire saldamente alla vegetazione. La famosa gommalacca si ottiene raccogliendo tale resina e sottoponendola ad un processo di purificazione e pulizia.

I tipi di gommalacca

Viene venduta principalmente sotto forma di scaglie. In commercio se ne trovano 2 tipologie.

  • Gommalacca naturale: contiene una percentuale di cera e viene utilizzata per lucidare mobili ed anche nell’industria alimentare, per confezionare caramelle e medicinali
  • Gommalacca decerata: tipo di gommalacca privato della cera, che permette di ottenere una vernice più resistente all’acqua e all’usura, e che restituisce lucidature particolarmente brillanti. Inoltre, la gommalacca decerata presenta un’ampia varietà di colori che spaziano fra le varie tonalità calde, dal rosso al giallo, fino ad arrivare alla versione decolorata, che è trasparente

A cosa serve la gommalacca

È un prodotto che viene spesso utilizzato nell’ambito del restauro, della liuteria ed anche nell’arredamento di pregio, per far risaltare il legno, donandogli un aspetto vivo e maggiore brillantezza, oltre ad una piacevole morbidezza al tatto, e mettendone in evidenza le venature.

Utilizzabile su qualsiasi tipo di legno, viene particolarmente utilizzata su legni pregiati, come il noce e i legni massicci.

Può avere diversi scopi e, a seconda dello scopo che si vuole ottenere, ci sono differenti tecniche di utilizzo ed applicazione.

Cominciamo a vedere quali sono le sue possibili funzioni.

  • Legante: diluita con alcol, o con un solvente organico, la gommalacca serve a riparare danni e fessure su superfici lignee e ad incollare pezzi di legno
  • Protettiva dei mobili di legno, per preservarne il colore originale e per proteggere la superficie da usura e danni
  • Sigillante, per proteggere le superfici dall’acqua, dall’umidità e dall’attacco di parassiti

Proprietà della gommalacca

Possiede eccellenti proprietà adesive e sigillanti. Inoltre, fonde facilmente ed è un materiale stabile, in grado di resistente alle variazioni di temperatura e di umidità. Per questo è un prodotto indicato anche per il restauro di oggetti esposti alle condizioni ambientali.

Che differenza c’è tra gommalacca e ceralacca

Da secoli, la ceralacca viene utilizzata come sigillo, in special modo di documenti ufficiali e particolarmente importanti, come ad esempio le bolle papali, tanto da avere un significato autentico e di grande autorevolezza.

Dal punto di vista fisico e pratico, a differenza della ceralacca, la gommalacca risulta più morbida: si stacca facilmente e non lascia residui.

Vantaggi della gommalacca

Vediamo ora quali sono i pro di questo materiale.

  • È una finitura naturale, che dona al legno un aspetto caldo e naturale, mettendo in risalto le venature
  • Non ingiallisce
  • Ha un’ottima aderenza
  • È una eccellente prima mano sigillante
  • Ha un alto grado di durezza, e quindi può essere carteggiata o trattata con abrasivi
  • È disponibile in tanti colori
  • Si può riparare facilmente con piccoli ritocchi
  • Si rimuove facilmente con del semplice alcool
  • Non è tossica
  • Non genera vapori né durante l’applicazione né durante l’essiccazione
  • È commestibile, non è quindi pericolosa se usata su utensili di cucina e giocattoli

Svantaggi della gommalacca

Soffermiamoci ora sui difetti, o comunque i lati deboli di questo materiale.

  • Alcune tecniche di applicazione richiedono esperienza e abilità manuale
  • Ha durata limitata e, pertanto, può richiedere frequenti ritocchi
  • Meglio non utilizzarla negli ambienti umidi, essendo molto sensibile all’umidità
  • È sensibile al calore: comincia ad ammollire verso i 65 °
  • Si rovina a contatto con l’alcool e prodotti che lo contengono come profumi e superalcolici
  • Si graffia facilmente: una leggera inceratura finale può essere utile per aumentare la sua resistenza ai graffi

Come si utilizza la gommalacca

Ora che abbiamo spiegato di cosa si tratta e quali sono le sue proprietà, passiamo all’atto pratico e vediamo nel dettaglio come si utilizza la gommalacca.

Gommalacca in scaglie: come sciogliere

Partiamo dalla preparazione del prodotto.

Come si diluisce la gommalacca

In commercio si trova quella pronta per l’uso. Tuttavia, optando per il prodotto in scaglie, questo può essere diluito in alcool etilico denaturato 99,9%.

Per le quantità, molto dipende dal livello di diluizione desiderato. Per dare un’idea, per ottenere una diluizione al 20%, è necessario utilizzare 500 ml di alcool ogni 100 grammi di gommalacca.

Per non correre il rischio che il legno si macchi, evitate l’alcool rosa. Meglio invece utilizzare l’etanolo puro oppure l’alcool etilico industriale che non contiene coloranti.

Quale alcool per gommalacca

Si utilizza l’alcool etilico puro al 99,9% denaturato. Oltre che con l’alcool, il prodotto è comunque diluibile anche in borace, ammoniaca, idrossido di sodio e carbonato di sodio.

Come verniciare

Serve a proteggere il legno, donandogli una finitura lucida. Tuttavia, al fine di ottenere eccellenti ed impeccabili risultati, è di fondamentale importanza scegliere il tipo di applicazione più adeguato e procedere in maniera corretta.

  • Preparazione della superficie. La superficie da trattare deve essere liscia e pulita da polvere o qualsiasi altro residuo. Per ottenere una superficie liscia, bisogna carteggiare il legno usando una carta abrasiva a grana fine, e poi rimuovere del tutto la polvere creatasi usando un panno antistatico oppure un panno inumidito
  • Preparazione della gommalacca. Di solito, viene venduta sotto forma di scaglie, che vengono sciolte in alcol denaturato, seguendo in maniera precisa e scrupolosa le istruzioni riportate dalla casa produttrice. In base al tipo di finitura che si desidera ottenere, la concentrazione della soluzione varierà tanto da ottenere una finitura più leggera (soluzione meno concentrata) oppure più spessa (soluzione più concentrata)
  • Applicazione. Applicarla scegliendo una tecnica (vedi più sotto il relativo paragrafo), a seconda delle proprie abilità tecniche, delle caratteristiche dell’oggetto da rivestire e dell’effetto che si desidera ottenere
  • Asciugatura. Dopo ogni applicazione, attendere che questo si asciughi completamente prima di procedere con una nuova passata. Mediamente, per asciugare ci vogliono tra i 30 e i 60 minuti; tuttavia, molto dipende dalla diluizione della finitura e dalle condizioni ambientali
  • Carteggiatura. Una volta asciugata ogni mano di prodotto, la superficie va carteggiata con carta abrasiva molto fine per eliminare eventuali imperfezioni
  • Lucidatura. Stesa e fatta asciugare l’ultima mano, si può procedere con la lucidatura (a mano o utilizzando una lucidatrice meccanica), al fine di ottenere una finitura brillante. Volendo, per aumentare brillantezza e resistenza, si può applicare una cera protettiva

Tecniche di applicazione

Per applicare la gommalacca è possibile scegliere tra vari metodi, in base all’effetto finale desiderato, dal momento che ogni tecnica offre un risultato ben preciso.

  • Pennello: utilizzando un pennello di alta qualità, con setole naturali, viene applicata effettuando lunghe passate uniformi che seguono il verso delle venature del legno
  • Tampone o french polishing: tecnica tradizionale che permette di ottenere una finitura liscia e lucida. Il tampone, che può essere un batuffolo di ovatta avvolto in un tessuto di cotone o di lino, va immerso nella gommalacca, quindi strizzato e poi utilizzato per applicare la finitura eseguendo leggeri movimenti circolari che si sovrappongono. La tecnica del tampone non è molto semplice e richiede esperienza ed abilità tecnica
  • A spruzzo: usando un aerografo o una pistola a spruzzo specifica, questa tecnica permette di coprire in poco tempo superfici piuttosto ampie o ottenere una finitura uniforme su oggetti dalle forme complesse

Come pulire la gommalacca

Un mobile o un oggetto trattato con gommalacca si è macchiato? Per la pulizia di un oggetto verniciato con la gommalacca si consiglia l’utilizzo di una soluzione preparata con:

  • 100 ml di trementina
  • 50 ml di olio paglierino
  • 50 ml di alcool a 95°

Bagnate un panno di cotone nella soluzione pulente appena preparata e strofinatelo con vigore e in maniera uniforme, fino a raggiungere il risultato ottimale.
In caso di sporco particolarmente ostico da rimuovere, aumentate di un poco la percentuale di alcool.

Una volta rimossa lo sporco, strofinate il legno con un panno asciutto e pulito.

Come rimuoverla

Per rimuovere la gommalacca basta applicare dell’alcol denaturato o uno sverniciatore professionale sulla superficie e far agire alcuni minuti. Una volta che il solvente ha sciolto la finitura, rimuoverla strofinando la superficie con una paglietta in acciaio.

Quanto dura la gommalacca

In genere, il prodotto in scaglie ha conservazione piuttosto lunga. In caso di dubbi, per capire se il prodotto è ancora buono, provate a farne sciogliere un po’ nell’alcool e osservate cos’è successo al prodotto dopo 2-3 giorni. Se è ancora buono, non devono esserci in sospensione residui gelatinosi.

Di media, la versione già diluita dovrebbe durare circa 6 mesi. Se è passato tanto tempo dall’ultimo utilizzo, prima di procedere con una nuova applicazione, fate cadere una goccia di prodotto sopra ad un vetro e, dopo 5 minuti, provate a verificare cos’è accaduto. Se il prodotto è ancora buono, la goccia dovrebbe essersi asciugata; se invece è rimasta ancora liquida, meglio preparare della nuova vernice.

Ciò premesso, il consiglio è quello di acquistare il prodotto in scaglie e di prepararlo poco per volta, nelle quantità che necessitano di volta in volta.

Dove si acquista la gommalacca

Si trova facilmente presso un ferramenta ben fornito, nei negozi specializzati nella vendita di materiale per il restauro, ed ovviamente anche online, tramite gli e-commerce di rivenditori specializzati.

Quanto costa la gommalacca

Da un confronto effettuato presso i principali rivenditori online, emerge che il prezzo medio per 250 gr di prodotto oscilla tra i 7 e i 12 euro.

Gommalacca alimentare

È atossica e commestibile. Viene infatti utilizzata anche in ambito alimentare. Nello specifico, è classificata come additivo alimentare con il numero E904. Viene quindi impiegata:

  • come agente lucidante per alcuni tipi di caramelle e dolciumi, tipo il marzapane
  • per rivestire pillole e compresse (industria farmaceutica)
  • come lucidante di frutta e verdure (ambito agroalimentare)

Quali alimenti contengono la gommalacca

Ve n’è traccia in alcune caramelle, nei dolcetti di marzapane, in alcune marche di muesli croccante e nella selezione di alcuni biscotti.

Per evitare il deperimento di frutta e verdura subito dopo la raccolta, viene applicata come lucidante.

In quale cioccolato è presente la gommalacca

È presente anche in una particolare tipologia di cioccolatini: gli ovetti Schoko-Bons della Kinder.

Nella lista degli ingredienti presente sul sito della Kinder, infatti, alla voce agenti di rivestimento, vengono specificati gomma arabica e gommalacca.

Foto di copertina di Mario La Pergola su Unsplash

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Ultimo aggiornamento il 31 Ottobre 2024 da Rossella Vignoli

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Federica Ermete

Nata a Busto Arsizio nel 1982, dopo il diploma si trasferisce a Cremona – dove vive tutt’ora – per conseguire la laurea in ambito umanistico. Sia per formazione professionale che per passione personale, i suoi ambiti di specializzazione sono l’alimentazione, la salute, il fitness di cui è appassionata anche nella vita quotidiana, ed il benessere naturale. Collabora con entusiasmo con la redazione di Tuttogreen dal giugno 2020.

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