Cosa contiene COP21, l’ennesimo accordo sull’ambiente
Sapete cosa contiene COP21, il documento di accordo preso a Parigi tra le grandi nazioni della Terra, in un incontro organizzato tra i Paesi membri della Convenzione quadro delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici (UNFCCC) che si riuniscono periodicamente fin del 1992 e a Parigi sono giunti appunto al 21esimo incontro?
L’accordo di Parigi, chiamato anche accordo COP21, raggiunto per la prima volta dopo 20 anni di negoziati nella Conference of Paris tra i Paesi ONU alla 21esima conferenza, è vincolante e universale e coinvolge tutte le nazioni del Mondo.
Ma facciamo un passo indietro lungo cinque mesi. Ossia quando a Parigi i delegati di 195 paesi (anche i Paesi emergenti, generalmente ostici nei confronti di questi accordi) che hanno partecipato alla Conferenza mondiale sul clima, hanno firmato questo patto e si sono impegnati a ridurre le emissioni inquinanti in tutto il Mondo.
L’accordo (il cui testo trovate qui) poggia su quattro punti molto importanti:
- Mantenere l’aumento di temperatura sotto i 2 gradi, possibilmente entro 1,5 gradi.
- Fermare gli aumenti delle emissioni di gas serra, fino a raggiungere livelli minimi nella seconda parte di questo secolo. Cosicché possano essere assorbiti naturalmente.
- Controllare i progressi compiuti ogni cinque anni, mediante l’indizione di nuove Conferenze.
- Versare 100 miliardi di dollari ogni anno ai paesi più poveri, cosicché possano sviluppare fonti di energia meno inquinanti.
Alcuni punti sono legalmente vincolanti, mentre altri dipendono dalla volontà del Paese di aderirvi o meno. Per capirci, l’obiettivo di ridurre le emissioni è vincolante ma la presentazione di un piano soggetto a revisione ogni 5 anni per spiegare come ridurle è legata alla volontà del Paese.
Non sono previste sanzioni se non vengono raggiunti questi punti e alla fine, dipenderà dalla buona volontà e serietà delle Nazioni il raggiungimento o meno degli obiettivi nei tempi previsti.
Non sono mancati retroscena, come l’iniziale osticità dei Paesi in via di sviluppo, ma anche degli Stati Uniti, contrari a qualunque accordo legalmente vincolante che sarebbe poi dovuto essere poi approvato dal Congresso americano, che – come noto – è attualmente a maggioranza repubblicana, e dunque non sarebbe mai stato approvato.
Così, per ovviare a ciò, l’Europa e altri Stati hanno presentato una coalizione trasversale di 90 paesi per convincere Paesi storicamente titubanti come India, Cina e Arabia Saudita, ad accettare l’accordo. Gli USA sono stati messi spalle al muro con un piano “prendere o lasciare”.
Fatto questo doveroso flashback, veniamo alla ratifica di COP21 giunta lo scorso 23 aprile al Palazzo di Vetro dell’ONU. Alla cerimonia, in concomitanza con la Giornata mondiale della Terra, è intervenuto anche Leonardo Di Caprio, messaggero della Nazioni Unite per il clima. Attore che si spende da anni, insieme ad altri divi di Hollywood, per l’ambiente e per gli animali.
L’atto finale della chiusura del patto parigino a New York riprende le linee guida dell’accordo parigino. Bisogna ora sperare che tutti li rispettino davvero. Tra i firmatari, ha fatto effetto che il Segretario di Stato americano Kerry si sia presentato con la nipotina. Un segno che quella firma fosse molto importante per le nuove generazioni.
I principali media parlano di accordo storico in materia ambientale, i leader politici di svolta. Il WWF, in quella giornata, ha ricordato come la Natura offra già di per sé dei servizi e beni gratuiti, del valore di 145.000 miliardi di dollari all’anno.
Speriamo che COP21 non sia il solito accordo di facciata come tutti quelli visti dalla prima conferenza di Rio del ’92 ad oggi
Ultimo aggiornamento il 11 Luglio 2024 da Rossella Vignoli
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