Cosa sono le proteine alternative
Una rivoluzione alimentare che potrebbe portare benefici per la nostra salute ed il pianeta
Negli ultimi anni l’interesse per le proteine alternative è cresciuto esponenzialmente. In effetti sembrano rappresentano una rivoluzione alimentare con grandi benefici per la salute umana e il pianeta. Queste fonti proteiche rappresentano una risposta concreta ai problemi ambientali legati alla produzione di carne tradizionale. E sembrano più salutari. Cerchiamo allora di capire meglio cosa sono le proteine alternative e quali vantaggi offrono rispetto alle proteine di origine animale.

Sommario
Cosa sono le proteine alternative
Sono fonti proteiche che arrivano da prodotti vegetali, carne coltivata e fermentazione di precisione. Vediamo meglio questi tre modi di ottenerle.
Proteine vegetali
Le proteine vegetali le conosciamo: sono quelle che provengono da fonti quali legumi (soia, piselli, lenticchie), cereali come grano e riso, frutta secca e semi oleosi come mandorle, noci, semi di girasole e canapa.
Vengono estratte e trasformate in ingredienti per prodotti come burger vegetali, prodotti alternativi vegetali al latte e ai formaggi, e integratori proteici in polvere per sportivi.
Per produrle, si macina la materia prima per poi essere sottoposta ad estrazione proteica ed essere trasformata in strutture fibrose che imitano la consistenza della carne. Generalmente ricche di fibre e prive di colesterolo, le proteine vegetali contengono gli aminoacidi essenziali, anche se alcune fonti vanno combinate per ottenere un profilo completo, per esempio la classica pasta e fagioli.
Carne coltivata
Nota anche come carne coltivata in laboratorio o carne cellulare, è prodotta a partire da cellule animali prelevate in modo non invasivo, e fatte crescere in un bioreattore con nutrienti specifici. Questo metodo permette di ottenere carne vera, senza la necessità di allevare e macellare animali, come avviene negli allevamenti tradizionali.
Le cellule, una volta nutrite con un mix di proteine, vitamine e minerali in un ambiente sterile, per farle crescere, danno un prodotto indistinguibile dalla carne tradizionale. E questo sia dal punto di vista visivo, che di gusto e olfatto, oltre ad avere gli stessi macronutrienti della carne classica. In più, i grassi saturi sono ridotti ed il livelli di Omega-3 maggiori.
Fermentazione di precisione
Parliamo di una tecnologia che utilizza gli stessi microrganismi della tradizione fermentazione millenaria, come lieviti e batteri, per produrre però in questo caso, delle proteine identiche a quelle animali.
Un esempio è la produzione di proteine del latte senza mucche, a partire da lieviti geneticamente modificati per creare caseina e siero. Infatti, i microrganismi, alimentati con zuccheri, trasformano un substrato specifico in proteine, utilizzando la tecnica della fermentazione controllata.
Si ottengono dei prodotti altamente digeribili, perché privi di lattosio, ideali per chi ha intolleranze alimentari
Benefici sulla salute delle proteine alternative
A questo punto una domanda sorge spontanea, ma queste proteine alternative sono veramente un’opzione più sana per il futuro?
Negli ultimi tempi stanno godendo di un’attenzione crescente come scelta nutrizionale più salutare rispetto alla carne tradizionale.
A ben guardare, rispetto alla carne vera e propria, contengono meno grassi saturi e sono completamente prive di colesterolo. Questo è un vantaggio significativo per chi vuole mantenere sotto controllo il livello di grassi nel sangue.
Inoltre, offrono quantità di fibre e fitonutrienti, che sono elementi preziosi per ridurre il rischio di malattie cardiovascolari e diabete.
Ma non è tutto. Con una corretta combinazione, possono fornire un profilo aminoacidico completo, del tutto equivalente a quello delle proteine animali. Questo è reso possibile dalle tecnologie innovative come la carne coltivata e la fermentazione di precisione.
E poi c’è un altro aspetto cruciale: le proteine alternative sono prodotte in ambienti sterili, eliminando il rischio di contaminazioni da batteri come Salmonella o E. coli, spesso associati alla carne tradizionale.
Vale la pena considerare una parziale sostituzione della carne con proteine alternative. Occorre inserirle in una dieta bilanciata per ridurre i rischi sulla salute senza rinunciare ai nutrienti essenziali.
Benefici ambientali delle proteine alternative
L’attenzione crescente verso le proteine alternative è un aiuto per il futuro del pianeta. Diversi studi dimostrano che la carne a base vegetale può ridurre le emissioni di gas serra fino al 94%, il consumo di suolo dell’89% e quello di acqua del 93% rispetto alla produzione convenzionale della carne.
Anche la carne coltivata promette un impatto ambientale significativamente ridotto, con una diminuzione delle emissioni fino al 92% e un uso del suolo inferiore del 90%.
Ma la sostenibilità non è l’unico motore di questa rivoluzione alimentare. Il settore rappresenta anche una straordinaria opportunità economica. Si stima che entro il 2050 il mercato globale delle proteine alternative possa superare i 900 miliardi di euro, generando circa 10 milioni di nuovi posti di lavoro.
Quali sono i prodotti a base di proteine alternative
Oggi il mercato offre un’ampia gamma di alternative proteiche. Vi diamo degli esempi per individuarle sugli scaffali del supermercato:
- Burger vegetali (Beyond Meat, Impossible Burger, Heura)
- Latte e formaggi vegetali (latte di soia, mandorla, avena, formaggi a base di anacardi o proteine del latte prodotte con fermentazione di precisione)
- Carne coltivata (ancora limitata, ma già approvata in alcuni Paesi come Singapore e USA)
- Sostituti delle uova a base di proteine vegetali o fermentazione
I costi delle proteine alternative
Al momento i prodotti a base di queste proteine sono più cari rispetto alla carne tradizionale, ma il divario sta diminuendo. Come tutte le novità, da un valore elevato, si passerà via via ad un prezzo più competitivo.
Se al momento la carne coltivata ed i prodotti da fermentazione di precisione sono ancora costosi perché le tecnologie di produzione sono recenti, con economie di scala e investimenti, i prezzi scenderanno significativamente nei prossimi anni.
Il boom delle proteine vegetali in Italia
Anche in Italia il mercato delle proteine vegetali sta vivendo una crescita senza precedenti. Secondo le stime, nel 2024 il settore raggiungerà un valore di 746 milioni di euro, con un tasso di crescita annuo del 5%. Un trend che conferma l’interesse sempre più marcato dei consumatori verso alternative sostenibili alla carne tradizionale.
Nel 2023, le vendite di prodotti plant-based hanno toccato quota 641 milioni di euro, con un incremento del 16% rispetto al 2021. In particolare, i formaggi vegetali in 2 anni hanno visto un’impennata del 77% nelle vendite. Nonostante le sfide normative e burocratiche, l’Italia si posiziona tra i principali mercati europei nel consumo di proteine di origine vegetale, e la domanda non accenna a rallentare.
Verso un’Europa più autosufficiente
Oltre agli evidenti vantaggi ambientali ed economici, le proteine alternative potrebbero giocare un ruolo cruciale anche nella sicurezza alimentare.
Oggi, il 45% dei raccolti europei è destinato all’alimentazione animale, un modello che richiede enormi quantità di terra e risorse naturali.
L’adozione su larga scala di fonti proteiche vegetali potrebbe ridurre la dipendenza dalle importazioni e rafforzare la resilienza del sistema agroalimentare europeo, favorendo una maggiore autosufficienza.
Il futuro del cibo passa sempre più attraverso innovazione e sostenibilità. E l’Italia, con il suo mercato in crescita, è pronta a essere protagonista di questa trasformazione.
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Ultimo aggiornamento il 19 Marzo 2025 da Rossella Vignoli
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