Spesa biologica

Cos’è il lattice naturale, in quali prodotti si usa e quali differenze presenta rispetto a quello sintetico

Il lattice è un liquido viscoso che sgorga dall’albero della gomma ed è utile per realizzare molti oggetti di uso comune. Materassi, guanciali, pneumatici, tettarelle…

Il lattice è un materiale naturale che si estrae per lo più dalla corteccia dell’albero Hevea Brasiliensis. E’ un liquido lattiginoso e viscoso, un materiale ecologico e riciclabile, dotato di naturali caratteristiche come l’elasticità, la durevolezza e l’igienicità che lo rendono adatto a svariati uso. Molto utilizzato nella produzione di materassi e guanciali.

Cos’è il lattice naturale, in quali prodotti si usa e quali differenze presenta rispetto a quello sintetico

Lattice: cosa è? 

Il lattice è un materiale naturale di colore bianco con un aspetto gommoso ed elastico, color bianco-latteo, denso, vischioso e appiccicaticcio.

Si tratta di un liquido lattiginoso dalla consistenza gommosa ed estremamente elastica. Dal lattice si crea la gomma naturale che viene utilizzata nella produzione di tanti oggetti di uso comune.

Grazie alle sue straordinarie proprietà, viene sfruttato soprattutto nel settore sanitario, in edilizia e per la realizzazione di molti oggetti di uso domestico oppure di giocattoli.

Miscelato con altre sostanze e con l’aggiunta di aria viene trasformato in schiuma: la schiuma di lattice è alla base della produzione di materassi e guanciali.

Origine del nome

Il lattice che veniva prodotto dalle piante ad alto fusto veniva chiamato dai latini latex, termine utilizzato per indicare le sostanze liquide. In italiano il termine richiama alla parola latte.

Da dove si estrae

Il lattice è un liquido prodotto dai tessuti secretori interni alla corteccia di una pianta ad alto fusto, l’Hevea Brasiliensis, che cresce spontaneamente nella foresta Amazzonica e le cui piantagioni oggi si sono diffuse anche in altre parti del mondo in particolare in Asia.

La raccolta del lattice si effettua quando la pianta ha raggiunto i 5 anni di età: vengono praticate delle incisioni a spirale nella corteccia del tronco, si colloca una ciotola alla base del tronco che raccoglie il liquido che cola, lentamente. Le incisioni vengono ravvivate ogni 48 ore per assicurare un nuovo flusso di liquido. A contatto con l’aria, il liquido viene alterato e tende a coagulare.

Una stessa pianta può essere utilizzata da 100 a 140 volte per circa 20 anni, ricavando circa 3 kg di gomma all’anno.

Composizione

Si tratta di un liquido acquoso, per lo più bianco, costituito per circa il 40% da gomma. Il resto è acqua, oltre a piccole percentuali di enzimi, grassi, proteine e sali minerali.

Dal punto di vista chimico questo latte è come una emulsione costituita da:

  • acqua (60%)
  • gomma (35%)
  • proteine ed enzimi (3%)
  • resine, idrocarburi, granuli d’amido, metaboliti secondari (alcaloidi), sali inorganici (2%)

Come si lavora 

Dopo aver raccolto il lattice, lo si sottopone ad un processo di lavorazione: si procede inserendo aria all’interno del composto liquido fino ad ottenere la schiuma di lattice.

Questa schiuma si distingue per due caratteristiche fondamentali:

  • le proprietà elastiche del caucciù
  • la morbidezza data dall’aria.

Questa la schiuma viene inserita in appositi stampi e sottoposta ad un processo di vulcanizzazione. Questo procedimento garantisce maggiore resistenza alla trazione e ne aumenta l’elasticità.

Lattice: proprietà 

In natura il lattice che sgorga dalla pianta serve alla pianta stessa che lo produce: questo liquido lattiginoso infatti ha notevoli proprietà difensive, che tengono lontani gli animali erbivori.

Inoltre, la collosità tipica di questo liquido permette di tenere in trappola insetti e piccoli animali che potrebbero essere nocivi per l’arbusto.

Ma vediamo anche le proprietà che lo rendono un materiale utilizzatissimo per diversi settori.

Il lattice esercita proprietà:

  • antibatteriche, antimuffa e fungicide e per questo motivo, il lattice è un materiale largamente utilizzato per la fabbricazione di materassi ed articoli sanitari.
  • elasticizzante. Dopo essere sottoposto ad allungamento o pressione, il lattice riassume la propria forma originaria. E’ questo il motivo per cui viene spesso utilizzato nella produzione di guanti ed elastici.
  • indeformabile e inalterabile. Conserva la sua forma e rigidità iniziale senza alterarsi nel tempo, anche dopo un uso intenso.
  • ecologico e riciclabile. Per rendere morbido ed espandere il lattice si utilizza semplicemente aria. Non viene addizionata di sostanze chimiche o inquinanti restando così un materiale ecologico. Inoltre gli scarti di produzione vengono riciclati in vari modi, mentre i prodotti già utilizzati possono essere utilizzati come fonte di energia alternativa.

Lattice naturale o sintetico 

Il lattice estratto dall’albero della gomma o simili è un materiale assolutamente naturale.

Esiste però anche un’altra tipologia di questa sostanza riprodotta in laboratorio imitando le caratteristiche del lattice naturale: è il lattice sintetico.

Ad occhio nudo non ci sono differenze tra i due materiali, ma in realtà le proprietà offerte possono variare: il sintetico è più resistente ma non è elastico nello stesso modo, e soprattutto non è ecologico e riciclabile.

lattice naturale
Come si presenta il lattice naturale prima della sua lavorazione

Utilizzi lattice 

Il lattice vene utilizzato come materia prima nell’industria in vari settori:  ogni anno vengono estratte 7 milioni di tonnellate di lattice, successivamente sfruttate per realizzare 40.000 oggetti di ogni forma e di ogni genere. I settori principali di produzione sono i seguenti

  • oggetti per uso domestico come adesivi, elastici, guanti usa e getta, isolanti e guarnizioni, borse dell’acqua calda, tende da doccia, spugnette per il trucco…
  • giocattoli e prodotti per l’infanzia come tettarelle, palloncini, giochi, pannolini
  • indumenti come cinture, bretelle, guanti, reggiseni
  • oggetti sportivi maschere subacquee, palloni, pinne, scarpe sportive
  • anticoncezionali: preservativi e diaframmi
  • gomme da masticare: per le chewingum viene utilizzato il lattice ricavato da alcuni particolari alberi come la Manilkara chicle, in Colombia o il Dyera costulata della Malesia.
  • oggetti per l’ambito ospedaliero come apparecchi ortodontici, stetoscopio, tubi endotracheali-nasofaringei, cateteri, elettrodi adesivi a ventosa, fasce di compressione, lacci emostatici…
  • materassi e guanciali sono forse l’oggetto più comune e conosciuto insieme alle tettarelle da bebè. Consentono un maggiore comfort sono antibatterici e durano nel tempo

Come pulire il lattice 

Per pulire oggetti in lattice, anche lo stesso materasso, si consigliano due metodo assolutamente fai da te:

  • il bicarbonato, sostanza naturale che ha forti proprietà igienizzanti ed antibatteriche e non rovina il lattice. Si può utilizzare per pulire tettarelle, oggetti e anche la schiuma di lattice dei materassi. Basta spruzzare il bicarbonato precedentemente diluito con acqua su un pannetto e pulire le superfici. Nel caso di tettarelle si lasciano in ammollo nella soluzione acqua e bicarbonato.
  • acqua e limone. Baste bagnare una pezza con acqua e limone per rimuovere eventuali macchie da oggetti in lattice e soprattutto per pulire il materasso anche da aloni dovuti all’umidità.

Il lattice va poi lasciato ad asciugare all’aria. Se si tratta di un materasso va lasciato in zona bel soleggiata per almeno 8 ore.

Attenzione. Se il materiale di cui si compone il materasso o il guanciale appare rovinato e sembra che si sbricioli, vuol dire che è giunto il momento di cambiarlo. In genere questi oggetti in schiuma di lattice sono garantiti per 10-20 anni.

Come pulire le spugnette per il trucco in lattice

Un altro oggetto in lattice, sia naturale sia sintetico, comunemente utilizzato sono le spugnette per il trucco, quelle per stendere il fondotinta.

Sarebbe consigliato pulirle quotidianamente ma se non usate per scopi professionali, difficilmente a casa vengono pulite ogni giorno.

La loro composizione fa si che batteri si possano insediare tra le fibre e questo può causare poi infezioni e irritazioni alla pelle.

Come si puliscono le spugnette per il trucco  in lattice? Immergerle in una bacinella con un po’ d’acqua calda e aggiungere un detergente delicato che aiuterà a sgrassare e togliere lo sporco ostinato.

Quando la spugnetta torna al colore naturale risciacquare abbondantemente e lasciare ad asciugare all’aria aperta.

Si consiglia di avere a disposizione più di una spugnetta per truccarsi così da poter assolvere alla loro pulizia in maniera costante.

Le spugnette in questo materiale andrebbero lavate e asciugate regolarmente e conservate in barattoli chiusi per ripararle da polvere e sporcizia.

Lattice liquido: cosa è e a cosa serve 

Il lattice liquido è un tipo di pittura utilizzata soprattutto da truccatori e costumisti per dipingere il corpo.

Presenta un colore biancastro è ben lavorabile e può essere dipinto con colori appositi.

Attenzione. Prima di applicarlo sulla pelle verificare provando in un piccolo pezzo di epidermide di non essere allergici e se non si hanno reazioni allora procedere con l’applicazione.

Prima di stendere il lattice liquido è meglio rimuovere tutti i peli. Una volta applicato dura sulla pelle per qualche ora e per rimuoverlo basterà pelarlo via.

Come è composto e quanto costa?

Il prezzo di questo prodotto si aggira intorno ai 10 euro a confezione.

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Il lattice liquido ha una speciale composizione:

  • 65% di acqua,
  • 34,3% di lattice naturale
  • 0,2% di ammoniaca.

Si aggiunge al prodotto naturale un minimo quantitativo di ammoniaca per prevenire un elevato valore di pH e per rallentare l’ispessimento.

Attenzione. Non utilizzare lattice liquido se:

  • si ha una pelle ipersensibile.
  • si è allergici all’ammoniaca o al lattice stesso

Avere anche il buon senso di

  • non lasciarlo sulla pelle oltre le 4-6 ore
  • non stendere se la pelle non è sana e idratata
  • evitare il contatto con gli occhi
  • utilizzare con cautela perché il lattice liquido non può essere rimosso da indumenti, tappeti.
cuscino in lattice
La schiuma di lattice è usata per svariati prodotti, tra cui cuscini e materassi

Allergia al lattice: i sintomi 

Questo materiale può causare allergie con sintomi anche gravi L’allergia al lattice è un fenomeno in crescita e questo porta a produrre sempre più materiali sintetici e anallergici a fronte di quelli naturali

Chi è allergico a questo materiale può avere sintomi anche gravi fino allo shock anafilattico.

In genere, l’allergia al lattice scatena sintomi tipici come

  • orticaria,
  • angioedema,
  • arrossamento,
  • eritemi
  • vescicole

oltre a deficit respiratori come

  • asma,
  • rinite,
  • ipossia,
  • dispnea.

In caso di sospetto di allergia al lattice verranno consigliati dal proprio medico alcuni test cutanei come Prick-test, o il Patch-test. Sono possibili anche test in vitro (ricerca nel siero delle Ige specifiche per il lattice).

Lattice curativo

Esistono altre forme di questo prodotto sempre ricavato da piante e quindi prodotto naturale, ma non estratto dall’albero della gomma.

Si tratta ad esempio di quello estratto dall’incisione delle capsule immature di Papaver somniferum dal quale si ricava l’oppio oppure quello estratto da una specie di Ficus – Ficus carica L – o dalla celidonia – Chelidonium majus L – che viene utilizzato come rimedio naturale per curare le verruche oppure i condilomi.

Dove si butta il lattice

Oggetti ed in particolare i guanti monouso in lattice dove li buttiamo? Verrebbe di buttarli nella plastica ma è sbagliato perché abbiamo visto che il materiale è assolutamente differente dalla plastica. E’ infatti un materiale biodegradabile di origine naturale.

Non potendo però avere certezza che l’oggetto in uso sia completamente bio si consiglia di smaltirlo nel bidone del secco/indifferenziato.

Fatta eccezione per oggetti come guanti o altro dove sia scritto ‘prodotto con materiali compostabili in questo caso possiamo essere certi di poterlo buttare anche bell’organico.

Letture consigliate

Infine, ti suggeriamo alcuni approfondimenti interessanti sul tema del biologico:

Ultimo aggiornamento il 6 Marzo 2020 da Rossella Vignoli

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Giovanna Ferraresi

Giovanna Ferraresi  Siciliana di nascita e milanese di adozione, s'impegna con passione e voglia di imparare. Fino dal 2011 segue la sua attitudine, la scrittura. Lavora come web editor free lance per una casa editrice milanese specializzata in riviste tecniche di architettura e scrive di edilizia e architettura per 'Imprese Edili' e architetturaecosostenibile.it È appassionata di bioedilizia e architettura sostenibile. Anche oggi continua a tenersi aggiornata, non smettendo mai di ascoltare, guardare e imparare ed è esperta di bellezza naturale e autoproduzione cosmetica.

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