Cos’è la pet therapy o zooterapia: benefici e cose da sapere
Perché la terapia dell'animale da affezione funziona davvero
La pet therapy è un’interazione guidata tra una persona e un animale addestrato, il cui scopo è quello di aiutare questa persona a superare un problema di salute o di disturbo mentale, affiancandosi alle terapie tradizionali e ai trattamenti sanitari già in corso.
Sommario
Permette dunque agli animali di diventare medici, o meglio ancora terapisti dell’uomo. Possono aiutarci tante specie: cani, gatti, pesce rosso, criceto e tanti altri piccoli animali da compagnia da tenere in casa. Ma anche più impegnativi come i cavalli e i delfini.
Cani e gatti sono gli animali più comunemente utilizzati nella pet therapy. Il tipo di animale scelto dipende dagli obiettivi terapeutici nel trattamento del disturbo di una persona.
Le origini della pet therapy
Questa terapia è usata da alcuni decenni, ma in verità, ripercorrendo con attenzione la storia antica, si trovano tracce evidenti del ruolo importante che l’uomo attribuiva agli animali, specie gli animali domestici, non solo a scopo di lavoro e aiuto, ma anche affettivo.
Pensiamo ai gatti per gli antichi Egizi, alle raffigurazioni del dio Anubi e alle raffigurazioni di alcuni santi cristiani rappresentati spesso con animali vicino a sé, come San Rocco e Sant’Antonio. Ma, volendo, ci potremmo perdere nella notte dei tempi.
Sin dai tempi antichi si è osservato come la vicinanza di un animale rassicura l’essere umano. Specialmente per persone anziane e sole, avere un animale come compagnia e come pensiero cui badare allontana la solitudine.
La Pet Therapy vera e propria, letteralmente terapia con i cuccioli, è studiata da alcuni decenni. Lo sviluppo della pet therapy come la conosciamo oggi ha avuto un forte impulso negli Stati Uniti a partire dagli anni ’70. In Italia la si pratica da gli anni ’90 sulla scia del successo avuto in America.
Chiaramente, negli ultimi decenni, la metodologia moderna ha finito per indirizzare in modo più scientifico questo tipo di terapia. Sia gli animali che i loro responsabili devono essere adeguatamente formati e addestrati per interagire correttamente.
I benefici della pet therapy
Ha avuto risultati provati nel trattamento di disturbi del comportamento e nell’autismo nei bambini, nella riabilitazione dopo gravi traumi.
In questi casi infatti il paziente a contatto con l’animale interagisce con esso prestandogli cure, ad esempio spazzolando il pelo del cane, oppure tirando oggetti che il cane riporta, oppure ancora dandogli dei comandi, le risposte dell’animale stimolano la reazione del paziente.
Alcuni studi hanno evidenziato la riduzione della pressione sanguigna.
Il contatto con gli animali è una terapia per la depressione negli anziani e per i disturbi cardio-circolatori, è stato provato in diversi studi condotti presso case di riposo che il contatto con l’animale solleva il morale dell’anziano, riduce la pressione del sangue e il battito cardiaco.
Anche in malattie come cancro, leucemia e malattie coronariche ha dato riscontri positivi.
Con quali obiettivi concreti viene utilizzata la pet therapy?
Questi sono gli obiettivi per i quali viene comunemente usata questo tipo di terapia.
- migliorare le capacità motorie e il movimento articolare
- motivare il paziente a muoversi o esercitarsi
- aumentare l’autostima
- stimolare la comunicazione verbale e le interazioni sociali
- migliorare le interazioni con gli altri
In sostanza, può contribuire a rendere il paziente più felice e meno stressato, difendendolo dalla depressione. Può aiutarci a formare una visione più positiva della vita, combattendo l’isolamento e riducendo l’ansie.
In particolare, per i bambini può aiutare a sviluppare empatia verso gli altri e può anche rendere meno duro o più affrontabile il rapporto con altre terapie mediche (es. chemioterapia).
Tutti gli animali possono aiutare nella pet therapy?
Attenzione che sia gli animali che i loro tutori devono essere adeguatamente addestrati. Esistono appositi corsi da seguire, sia per guida che per animale.
Non si tratta infatti di beneficiare della mera vicinanza di un animale, ma di attitudine da parte di quest’ultimo ad interagire in maniera adeguata. Prima di affidarvi a qualcuno per questo tipo di terapie, verificate accuratamente le credenziali.
Impariamo ad apprezzare, quindi, il ruolo degli animali, a rispettarli, a comprendere che averli accanto a sé non deve essere, come accade talvolta, un capriccio o una moda passeggera.
Quali sono i cani più adatti per la Pet Therapy?
Tra le varie razze canine, ce ne sono diverse potenzialmente adatte alla pet therapy. Ma è difficile fare un discorso generalizzato. Entrano qui in gioco, com’è inevitabile, fattori di tipo individuale e relativi alla tipologia di disturbo sofferto.
In linea di massima è possibile dire che:
- per i problemi di tipo motorio o sensoriale, dove è necessario che il cane sia in grado di offrire supporto concreto alla mobilità e abbia determinate doti fisiche, risultano particolarmente idonei il Golden Retriever, il Labrador e soprattutto il Pastore Tedesco. La loro duttilità e capacità di apprendere è l’altro aspetto che li fa preferire in questo senso.
- per malattie terminali o invalidanti, sono fondamentali le caratteristiche comportamentali e psicologiche del cane. Un cane psicologicamente stabile rappresenta un appiglio utilissimo per recuperare preziosa positività. Un cane affettuoso, ma discreto è l’ideale. Anche qui i cani da pastore se la cavano benissimo, in particolare un cane come il Bovaro del Bernese, affettuoso e mansueto.
- per problemi di tipo psichico, come ansia, depressione, attacchi di panico e in generale disagio mentale, fondamentale risulta essere la presenza di un cane che sia in grado di stabilire un legame con la persona. Un legame di tipo non solo affettivo, ma anche fisico. Un cane propenso alle coccole è l’ideale in queste circostanze. Qui si prestano anche cani di taglia minore, come il Jack Russell Terrier, il Cavalier King Charles Spaniel, lo Shih-tzu, il Bulldog francese o il Barboncino. Tra i cani di taglia medio-grande, ci sentiremmo di includere ancora lui, il Labrador e soprattutto il Golden Retriever.
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Ultimo aggiornamento il 10 Luglio 2021 da Rossella Vignoli
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