Costruire in canapa e calce: una casa che respira naturalmente
Recentemente ha fatto la sua comparsa una nuova soluzione costruttiva per il settore dell’edilizia che guarda all’ambiente e al contenimento dei consumi. Si tratta della casa in calce e canapa, realizzata a partire da una miscela di truciolato di canapa (la parte legnosa della pianta), e un legante a base di calce che mineralizza il tutto rendendolo ignifugo e inattaccabile da muffe, roditori e batteri.
Un buon isolamento termo-acustico e una regolazione naturale dell’umidità interna sono i vantaggi dell’uso del composto, mentre le proporzioni di calce e canapa si possono dosare a seconda dello scopo, che si tratti di costruire mura esterne, tavolati divisori interni, oppure isolare tetto o pavimento.
Il nuovo materiale coniuga le caratteristiche dei suoi due componenti. Il truciolato di canapa è ricco di minuscoli alveoli colmi d’aria in cui si verificano continui processi di micro-condensazione e micro-evaporazione in grado di bloccare il passaggio di caldo e freddo dall’esterno all’interno dell’edifico e viceversa. La calce permette una traspirazione
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Tra le altre proprietà, il truciolato ingloba il vapore acqueo, assorbendo l’umidità in eccesso e rilasciandola quando l’aria è troppo secca, infine garantisce un elevato assorbimento acustico.
L’ambiente domestico è confortevole, eco-compatibile e privo dei pesanti costi di getsione per il riscaldamento invernale ed il raffrescamento estivo.I risparmi rispetto all’edilizia convenzionale sono valutati nell’ordine del 70-80%.
Perché la canapa? Intanto perché si può coltivare su tutto il suolo italiano, a km zero, eliminando quasi del tutto i costi di trasporto. Poi perché è una pianta che cresce molto velocemente, fino a 6 metri d’altezza in soli 4 mesi.
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Inoltre il composto riesce a inglobare molta più CO2 di quanta ne venga emessa per la sua produzione, per la posa e lo smaltimento. Una volta frantumato, poi, il prodotto si può tranquillamente riutilizzare, basta reimpastarlo con acqua e calce. Nessun problema anche alla voce smaltimento, la canapa si decompone naturalmente.
Forse ci apprestiamo a vivere una piccola rivoluzione.
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Ultimo aggiornamento il 28 Febbraio 2018 da Rossella Vignoli
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