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Dai frantoi italiani esce il miglior olio di oliva al mondo

Un viaggio nell’oro verde del Belpaese

Ci siamo soffermati in precedenza su alcuni accorgimenti su come riconoscere l’olio d’oliva di qualità e le cose cui fare attenzione quando si compra l’olio extravergine d’oliva direttamente presso un frantoio.

Dai frantoi italiani esce il miglior olio di oliva al mondo

Oggi ripercorreremo le fasi di produzione dell’olio di oliva biologico e descriveremo l’offerta di un frantoio in particolare, più volte premiato per la qualità della sua produzione.

Quali sono le fasi di lavorazione dell’olio biologico

Precondizione per un buon olio è che dopo il controllo e l’accettazione, solo le migliori olive vengano inviate alla lavorazione, attraverso una prima fase che toglie tutti i rami e le foglie.

  • Molitura. Subito dopo si passa alla lava-olive, che asporta tutte le impurità, quindi, passano alla molitura, dove subiscono un primo schiacciamento, con le grandi macine in granito come vuole la tradizione.
  • Estrazione. Le olive fornite formano una pasta di olive, pronta per passare alla gramola, dove con un lento e continuo rimescolamento a basse temperature avviene la preparazione per la fase di estrazione.
  • Gramolatura. Nella fase di gramolatura sono rigorosamente controllati tempo e temperatura, parametri essenziali per l’ottenimento di un olio prodotto a freddo e dalle eccellenti qualità.
  • Estrazione. La fase consiste nella separazione dell’olio dalla pasta delle olive e dall’acqua.
  • Separazione. Quando si ha la completa separazione dell’olio dall’acqua, anche le più piccole goccioline di acqua eventualmente ancora presenti, vengono allontanate.
  • Analisi. L’olio appena prodotto viene subito analizzato, per valutarne le caratteristiche organolettiche. Ogni partita di olio viene conservata nei sili di acciaio a basse temperature.
  • Travaso, filtrazione e imbottigliamento. Dove avviene la filtrazione dalle impurità e finalmente si versa in bottiglie.

Certificazione biologica dell’olio di oliva

La certificazione biologica garantisce ai consumatori che le olive utilizzate siano solo di uliveti in cui si utilizzano fertilizzanti naturali. Il processo di produzione di olio da agricoltura biologica è separato dagli altri, al fine di garantire un prodotto sano e sicuro.

Un esempio di olio di oliva di qualità

Per fare un buon olio, ci vuole tanta esperienza, e nei frantoi italiani possiamo trovarla, un frantoio che in particolare si è fatto conoscere in tutta Italia per la professionalità e i suoi prodotti di qualità.

Ogni bottiglia deve essere analizzata e controllata affinché tutti i parametri non solo rispettino la normativa in vigore, ma siano in linea con quanto previsto dalle certificazioni.

Su ogni bottiglia dell’olio troviamo dunque:

  • il numero di partita
  • il numero di lotto
  • la data di confezionamento
  • il valore di acidità
  • il valore di perossidi, K232 e cere

La storia e le certificazioni dell’olio di oliva di qualità

Le certificazioni aziendali di qualità, danno sicurezza al consumatore. Inoltre, secondo il regolamentato CE 1019/02 rilasciato alle aziende confezionatrici operanti nel territorio della Comunità Europea che decidono di applicare un sistema di rintracciabilità degli oli extra vergini e vergini sia allo stato sfuso che confezionato, devono annotare in un apposito registro tutte le movimentazioni di acquisto e vendita di olio extra vergine di oliva, al fine di garantire una chiara identificazione dell’origine degli stessi.

Solo le aziende che applicano quanto previsto dal regolamento sopra indicato possono riportare in etichetta la dicitura ‘Estratto in Italia da olive coltivate in Italia’.

Ultimo aggiornamento il 4 Aprile 2024 da Rossella Vignoli

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