Scopriamo tutto sul daino, un mammifero simile al cervo, ma dalle caratteristiche macchie sui fianchi
Originario della Turchia, il daino è un ungulato molto diffuso anche nei boschi italiani. Caratterizzato da grandi corna presenti solo negli esemplari di sesso maschile, possiede un mantello con le tipiche macchie laterali chiare su sfondo scuro.
Sommario
Caratteristiche e abitudini
Il daino (dama dama) è un mammifero appartenente alla famiglia dei Cervidi. Il segno caratteristico di questo animale è il colore rossiccio del mantello, la presenza di chiazze più chiare sui fianchi e le grandi corna ‘palmate’ presenti solo nei maschi.
Ha dimensioni più ridotte rispetto al cervo, all’alce e alla renna: misura infatti un metro al garrese e pesa al massimo 80 kg, ma è comunque più grande del capriolo e del camoscio.
Tutti gli animali appartenenti a questo gruppo sono accomunati dall’essere animali erbivori e ruminanti, anche se l’alimentazione può variare in base alla stagione.
Tendenzialmente socievole e abituato a vivere in gruppi, ha, tuttavia, delle variazioni comportamentali che possono essere osservate durante la stagione dell’accoppiamento.
Non fa parte di quegli animali che vanno in letargo, ma subisce una muta del mantello, che vira al grigio-bruno per meglio mimetizzarsi con i colori della natura nella stagione fredda. In estate invece assume un colore bruno-rossastro in cui è molto più evidente la pomellatura, ossia le macchie bianche presenti sulle cosce, caratteristica tipica di questo animale.
Daino in latino
Questo animale è anche conosciuto con il termine arcaico damma o dama, da cui deriva il suo nome scientifico, Dama dama.
Daino: ungulato selvatico
Come caprioli, cervi, camosci e stambecchi, anche i daini sono degli ungulati selvatici. Questo gruppo è accomunato dalla presenza di zoccoli. Ungulato, infatti, significa letteralmente ‘provvisto di unghie’.
Ne fanno parte anche i cinghiali che, nonostante le numerose differenze, sono affini a questi esemplari perché appoggiano il proprio peso corporeo sulla punta delle dita. Hanno così sviluppato le unghie a guisa di zoccoli.
Differenze tra daino, cervo, camoscio, capriolo e renna
Simile per aspetto ad altri ungulati, si distingue dagli altri Cervidi per le dimensioni, per forma e grandezza dei palchi (corna) e per il colore del mantello.
In generale, le caratteristiche dell’aspetto del daino che permettono di riconoscerlo sono:
- dimensioni intermedie tra quelle del capriolo e del cervo
- coda lunga con striscia nera sulla parte superiore
- macchia bianca (specchio) nel fondo schiena, bordata da strisce nere, al cui centro parte la coda
- riga nera sulla schiena di prolungamento della coda, che si restringe mano a mano che ci si avvicina ai quarti anteriori.
- bande di colore differente dal mantello che dal dorso vanno verso il ventre
Ma vediamo più in dettaglio le differenze con altri animali più simili con cui è facile confonderlo.
Daino e cervo
Il cervo è il più grande della famiglia dei Cervidi. Sebbene abbia un aspetto simile al daino e al capriolo, non può essere confuso, perché è molto più imponente. Al garrese misura infatti quasi il doppio e pesa fino a cinque volte di più (di norma è alto 120 cm e raggiunge i 200 kg) del capriolo. Queste caratteristiche lo rendono il più grande mammifero europeo.
Il cervo ha una piccola coda a pennello ed i suoi palchi presentano diverse ramificazioni sono molto grandi (fino a 70 cm di altezza). Il mantello, con macchie presenti solo nei piccoli cerbiatti, negli adulti assume un colore uniforme tendente al rossastro in estate e al grigio in inverno.
Il daino invece è più basso e tozzo (100 cm di altezza per 80 kg di peso) ed il maschio ha le corna ‘palmate’ con piccole punte sul bordo.
Come i cervi, però, anche i daini tendono ad essere animali attivi dal tramonto all’alba, rivelando, quindi, abitudini in prevalenza notturne.
Daino e capriolo
Il capriolo è uno dei più piccoli ungulati, dal corpo agile e aggraziato. Al garrese, non supera appena i 70 cm e non pesa più di 15 kg.
Si riconosce dalla macchia chiara sui glutei, chiamata ‘specchio’. In inverno è bianca ed in estate di color giallastro. Questa macchia è a forma di fagiolo nel maschio e a cuore nella femmina.
Un’altra caratteristica distintiva del capriolo è che non ha la coda. Inoltre, i maschi hanno delle corna a stanghe da cui partono 2-3 rami piuttosto corti e ricoperti di una leggera peluria.
I palchi del capriolo poi sono fatti di un tessuto cartilagineo che li rende appetitosi per altri animali. Per questo, una volta caduti, se ne cibano. Al contrario quelli del daino sono ramificazioni ossee che si ritrovano spesso per terra dopo la muta.
Il capriolo è più piccolo del daino, che a sua volta è più piccolo del cervo.
Daino e camoscio
Il camoscio fa sempre parte degli ungulati, ma non è un Cervide. Infatti questo mammifero appartiene alla famiglia dei Bovidi. È tanto simile alle capre, da essere classificato nella sottofamiglia dei Caprini.
Un po’ più piccolo del daino, in altezza misura al garrese 85-90 cm, è però molto più snello. Infatti può raggiungere un peso di massimo 50 kg.
Ha due strati di pelo, uno corto e lanoso, ed uno più lungo e sottile, che lo proteggono dalle escursioni termiche tipiche del suo habitat. Si riconosce facilmente per via di una sottile striscia nera centrale che va dal capo alla coda. Il mantello varia di colore tra la stagione estiva (marrone-rossastro) e l’invernale (bruno-grigiastro).
Il maschio ha delle corna corte ad uncino, di colore nero, che possono arrivare a 20 cm,. La coda è corta e all’insù. Ha uno zoccolo bi-dattilo adatto a zampettare sulle rocce.
Daino e renna
La renna (Rangifer tarandus), pur appartenendo alla famiglia dei Cervidi, sottospecie delle Capreolinae, è molto diversa dal daino ed è più grande del cervo.
Più muscolosa e più alta, ad eccezione della renna Spitsbergen, che ha le stesse dimensioni, può arrivare a pesare fino a 300 kg, ed è alta circa 130 cm al garrese. Entrambi i sessi sono dotati di corna, sebbene quelle del maschio siano più voluminose e ramificate.
Il mantello è di colore molto variabile, più chiaro in estate che in inverno, e presenta due strati, un sottopelo corto e lanoso ed un sovrapelo più lungo e grosso.
Altra caratteristica è il muso molto allungato. Sul capo la renna ha una macchia di colore biancastro e si ciba soprattutto di lichene.
Il bramito della renna è una via di mezzo tra il ringhio ed un brontolio. Infine, le orme che lasciano questi mammiferi sono differenti da cervi, daini e caprioli, per via della diversa conformazione dei loro zoccoli.
Daino: peso
Il suo peso può arrivare fino a quasi 110 kg negli esemplari maschili e 80 kg nei femminili. Il peso medio, tuttavia, tende a mantenersi intorno ai 60 kg per entrambi i sessi.
L’altezza massima del maschio si aggira sui 90 cm al garrese e 80 cm per la femmina.
Daino maschio e femmina
Come accade per altri esemplari dei Cervidi, anche i daini presentano dimorfismo sessuale. Questo significa che i maschi sono facilmente distinguibili dalle femmine per via della presenza dei palchi e più robusti.
Il piccolo daino
Il cucciolo viene portato al branco solo dopo aver trascorso i primi 10 giorni di vita. Grazie al mantello mimetico e l’assenza di odore, viene tenuto nascosto e lasciato solo dalla madre, che torna a cadenza regolare per garantire il necessario allattamento.
A partire dai 9 mesi i maschi iniziano a sviluppare dei palchi, limitati a delle stanghe piuttosto corte e non ramificate che cadono a fine maggio dell’anno successivo per essere sostituite poi dai veri e propri palchi ossei ramificati degli esemplari adulti.
Daino pomellato
Il mantello pomellato, ovvero la presenza di chiazze laterali più chiare, è quello più tipico tra questi ungulati. Si caratterizza per la tonalità marrone bruciata tipica dell’estate.
Subisce due mute stagionali e vira al grigio-bruno in inverno e la pomellatura sui fianchi diventa meno evidente.
Daino melanico
Un fenotipo anomalo è quello caratteristico dei daini melanici. A causa di un’eccessiva produzione di melanina, il suo mantello tende a diventare molto più scuro del normale.
Il melanico, inoltre, non ha le tipiche bande laterali e manca delle parti bianche, nello specchio anale e nel sottopancia.
Le impronte del daino
Pur appartenendo alla famiglia degli ungulati (che possiedono cioè delle unghie), appoggia il peso sul lungo zoccolo anteriore, diviso in due parti. E per questo le sue impronte sono abbastanza facili da riconoscere rispetto a cervi e caprioli.
Daino palco
I palchi sono ramificazioni ossee spugnose presenti sulla testa nei daini adulti di sesso maschile. In genere, si sviluppano a partire dal secondo anno di vita e hanno sia scopo difensivo che per attrarre le femmine.
Nella parte superiore sono caratterizzati da una tipica forma ‘a pala’ che s’innesta dalla stanga. La pala ha punte divergenti e rivolte all’indietro. Tipico del palco di questo animale è anche la presenza di un corno posteriore alla base della pala. Sono di misura piuttosto grande, seconda solo alle corna dei cervi e delle renne.
Possono arrivare infatti a svilupparsi in altezza fino a 70 cm e in larghezza 100 cm.
Daino perdita palco
Anche quelle che vengono impropriamente definite corna dei daini ma che in realtà sono palchi, sono soggette alla perdita stagionale, per ricrescere ogni anno.
Tale perdita avviene tra la fine di marzo e l’inizio di giugno. E si rinnova così con cadenza annuale.
Daino riproduzione
I daini sono animali poligamici per cui tendono a conquistare più esemplari di sesso femminile durante la stagione dell’accoppiamento.
Il periodo riproduttivo di questi animali va dalla metà di ottobre all’inizio di novembre. Dopo la gravidanza, che dura otto mesi, la femmina partorisce uno o al massimo due cuccioli.
Daino in amore
I maschi in amore possono imbattersi in veri e propri combattimenti tra rivali attraverso l’incrocio dei palchi fino al momento in cui uno dei due contendenti non cede.
Il verso del daino
Durante il periodo dell’accoppiamento i daini maschi emettono un bramito per richiamare gli esemplari di sesso femminile.
Daino: habitat
Originari della Turchia, i daini si sono diffusi fin dall’antichità nell’Europa meridionale. L’habitat privilegiato di questi animali è rappresentato da boschi di conifere e latifoglie, con sottobosco rigoglioso ed estese radure.
I sensi particolarmente sviluppati rendono questi animali molto vigili ed attenti ai numerosi potenziali predatori sia per gli esemplari adulti che per i cuccioli.
Durante le situazioni di pericolo adotta una tipica postura irrigidita con la testa verticale per allertare anche i suoi simili.
Predatori del daino
I lupi sono i più temuti, ma altri predatori più occasionali sono il cinghiale e la volpe, che caccia soprattutto i piccoli appena nati.
Ultimo aggiornamento il 3 Gennaio 2020 da Rossella Vignoli
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